Premio letterario Giuseppe Dessì: domani a Villacidro (Sud Sardegna)
un incontro per le scuole con Alessandro Q. Ferrari
e il suo libro illustrato “Ciao Maestro” (alle 10 al Mulino Cadoni).
Alle 19 l’esperto di innovazione Alessandro Cacciato
presenta il saggio “La sindrome del Gattopardo”.
Alle 21.30, a Casa Dessì, Marco Baliani in scena
con lo spettacolo “Rigoletto: la notte della maledizione”.
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Prosegue a Villacidro la settimana culturale a cornice del trentaseiesimo Premio letterario “Giuseppe Dessì”, in corso fino a domenica 26 nella cittadina del Sud Sardegna. Domani – mercoledì 22 – il programma della giornata comincia alle 10 al Mulino Cadoni con un appuntamento dedicato alle scuole.
Alessandro Q. Ferrari, sceneggiatore di fumetti, cartoni animati e serie tv, presenta agli alunni delle primarie il suo libro illustrato “Ciao Maestro“, una raccolta di biografie esemplari dei più grandi maestri di tutti i tempi. Sedici storie vere, sedici viaggi appassionanti: tra nomi noti e storie sorprendenti, un filo rosso lega le vite di donne e uomini lontani nello spazio e nel tempo, uniti però dalla convinzione che coltivare il sapere è il mezzo più potente per trasformare il mondo, il presente e il futuro.
Alle 19, nel salotto letterario del Mulino Cadoni, Alessandro Cacciato, esperto di innovazione, presenta “La Sindrome del Gattopardo” (“La cultura dell’innovazione nell’era post lockdown”).Frutto di quattro anni di viaggi e relazioni con i maggiori esponenti del mondo dell’innovazione del Sud Italia, il volume analizza le grandi opportunità della digitalizzazione, in gran parte ignorate da una classe dirigente ancora ferma a dinamiche superate e clientelari, del tutto indifferente a un mondo di startupper e persone illuminate che riescono a creare innovazione generando reddito.
L’isolamento domiciliare causato dal Coronavirus, ha disvelato ai burocrati l’esistenza delle tecnologie che facilitano le attività quotidiane grazie allo smart working. Ma saranno all’altezza della situazione? Scuole e Università riusciranno a innovare avendo un parco docenti tra i più anziani d’Europa? Riusciranno ad agganciare le dinamiche delle professioni del futuro?
Alle 21.30, nel cortile di Casa Dessì, riflettori puntati sull’attore, autore e regista Marco Baliani, in scena con Cesare Chiacchiaretta alla fisarmonica e Giampaolo Bandini alla chitarra in “Rigoletto: la notte della maledizione“: uno spettacolo-concerto prodotto dalla Società dei Concerti di Parma in collaborazione con il Teatro Regio di Parma, su musiche di Giuseppe Verdi, Nino Rota e dello stesso Chiacchiaretta.
«È un monologo, quindi per farlo c’è bisogno di un personaggio in carne e ossa, spirito e materia» scrive Baliani nelle sue note di presentazione:
«È uno dei motivi che mi ha spinto a quest’altra impresa. Poter rivestire per una volta la pelle di un altro e starci dentro dall’inizio alla fine: è una gioia particolare per me che in scena da narratore non ho mai la possibilità di calarmi interamente nelle braghe di chicchessia (…). La proposta fattami dal Teatro Regio di Parma di occuparmi, a mio modo, di una “rilettura” di un’opera di Verdi in cartellone nella stagione, la potevo facilmente risolvere con un bel reading, lettura più musica e via così. Ma volevo rischiare di più, come sempre mettermi in gioco, senza appoggiarmi al già saputo, senza occhiali e leggio. Mi son detto che era l’occasione buona per osare un personaggio e incarnarlo, dopo tanto tempo, tornare a mettere mano a tutte le cose che ho imparato strada facendo sul mestiere antico dell’attore e provare a costruirci sopra un testo scritto, un bel canovaccio su cui giorno dopo giorno, provando, creare un dire per niente letterario, ma concreto, materico. Compreso il trucco in faccia e il costume preso in prestito nei depositi del teatro Regio, appartenuti ai tanti Rigoletti passati da quelle parti. La seconda motivazione è stata la mia passione per gli esseri del circo, ma quei circhi piccoli, non eclatanti, non amo i “soleil” circensi fatti di effetti speciali e artisti al limite della robotica per la bellezza scultorea e bravura millimetrica del corpo. No, preferisco la rozzezza faticosa ma meravigliosa di quei circhi dove chi strappa i biglietti te lo ritrovi dopo vestito da pagliaccio e il trapezista sa anche fare giocolerie, esseri nomadi, zingarescamente affamati di vita, mi prende uno struggimento totale quando varco quei tendoni, a percepire la fatica quotidiana di un vivere precario ma impeccabile. Volevo fare un omaggio alle cadute, alle sospensioni, alle mancanze di appoggi».
Giovedì 23, la quarta giornata della settimana di appuntamenti a Villacidro che accompagna il Premio Dessì (sabato pomeriggio serata di premiazioni del concorso letterario con i finalisti della sezione Poesia e della Narrativa, e consegna dei premi speciali a Dacia Maraini e a Nicola Piovani), si aprirà, alle 10 al Mulino Cadoni, dove i TikToker Raissa, alias Raissa Russi e Momo, Mohamed Ismail Bayed, autori del libro “Di mondi diversi e anime affini” (DeaPlaneta) incontreranno i ragazzi delle scuole. Alle 10.30, nell’Aula Magna del Liceo spazio ancora all’esperto di promozione e formazione nel settore dell’impresa Alessandro Cacciato per un incontro dedicato invece agli studenti del Liceo di Villacidro.
Nel tardo pomeriggio, al Mulino Cadoni, due ospiti d’eccezione del Premio Dessì. Il protagonista del consueto appuntamento della settimana culturale dal titolo Autobiografia d’Autore è quest’anno Marco Baliani, che – reduce dallo spettacolo della sera prima – si racconta al pubblico, intervistato dall’attore Giacomo Casti. Appuntamento alle 18. A seguire, alle 19, il presidente della Fondazione Dessì, Paolo Lusci, intervista invece Gherardo Colombo sulla scorta dell’ultimo saggio dell’ex magistrato, “Anche per giocare servono le regole“, prima uscita della nuova collana di Chiarelettere Ri-creazioni.
Chiusura di serata alle 21.30 a Casa Dessì con Fabrizio Bosso alla tromba e Luciano Biondini alla fisarmonica nel concerto Face to face, faccia a faccia tra richiami all’estetica del jazz, libera improvvisazione e influenze mediterranee.
La trentaseiesima edizione del Premio Dessì è organizzata dalla Fondazione Giuseppe Dessì e il Comune di Villacidro con il patrocinio del Consiglio Regionale della Sardegna, dell‘Assessorato Regionale della Pubblica Istruzione, della Fondazione di Sardegna, del Ministero della Cultura e del GAL Linas Campidano.