Qatar: The Project Against Alessandro Marini, Failed
Al Thani – Mater Olbia Gamer Over: coinvolti dirigenti Ats?
Qatar. L’Italia è una Repubblica, non un emirato. In proposito, è opportuno ricordare che la serietà della maggior parte dei magistrati italiani non lascia spazio ad interpretazioni e distinguo di ogni ordine e genere. E’ pur vero, tra l’altro, che da parte di certi settori della classe politica, non mancano i tentativi di piegarla ai “propri voleri”.I giochi politici, a qualsiasi livello, sono sempre dietro l’angolo. La nascita del Mater Olbia Hospital, direttamente o indirettamente, ha innescato un conflitto giudiziario tra il manager sardo Alessandro Marini e alcuni ex manager della Estinta Qatar Foundation Endowment Spc.
La vicenda, è bene puntualizzarlo, trae origine fin dal momento dell’acquisto dei terreni confinanti, nei quali, appunto, sorge la struttura sanitaria privata, finanziata dalla famiglia dell’emiro del Qatar Thamin Al Thani. Di questo aspetto, comunque, ce ne occuperemo in un prossimo articolo.
Ovviamente è bene sottolineare che sussiste il serio rischio che, alla fine, nell’intera vicenda sia coinvolta anche la famiglia dell’emiro del Qatar Thamin Al Thani, cosa che potrebbe dar luogo ad un possibile scandalo internazionale senza precedenti. Per la famiglia reale del Qatar, quindi, sussiste il rischio che tra non molto tempo potrebbe essere costretta a pagare ingenti danni economici, per un pasticcio generato dai suoi ex manager contro il sardo Alessandro Marini.
Vero è che in tanti, anche nel mondo politico locale, regionale e nazionale, hanno puntato il “fucile” contro Alessandro Marini (eccetto la famiglia dell’Emiro Al Thani), salito alla ribalta della cronaca nazionale e internazionale proprio in virtù dell’investimento degli Al Thani del Qatar in Italia -Sardegna.
Non si può fare a meno di rilevare che l’azione messa in atto dall’allora manager del Qatar è naufragata dopo cinque lunghi anni, nel corso dei quali si è fatto di tutto per “distruggere” Alessandro Marini, dichiaratosi, da sempre, fiducioso della magistratura italiana e accusato, dai suoi antagonisti, di costruire atti fasulli recanti firme false e addebitandogli, addirittura, la fantomatica tentata estorsione nei confronti dello stato del Qatar. Col passar del tempo, però, sono emersi atti recanti firme palesemente false e apocrife, prodotti propri dai suoi acerrimi nemici.
In precedenti articoli abbiamo sottolineato che il suo più grande accusatore fu ed è l’avvocato Angelo Merlini, che pur di vedere alla sbarra Alessandro Marini non esitò il 26 maggio 2015 a dichiarare il falso davanti all’allora Procuratore della Repubblica di Tempio Pausania Domenico Fiordalisi, spacciandosi e millantando di essere in quel momento l’avvocato del Comune di Olbia.
La dichiarazione di Merlini fece scaturire il reato procedibile d’ufficio che costò al Marini oltre 6 anni di processo penale.
Il perito Grafologo, dott.ssa Roberta Dessi, incaricata dalla Procura della Repubblica di Tempio Pausania, nella sua prima relazione grafologica trasmessa all’allora capo della Procura Andrea Garau, confermò che con altissima probabilità la firma apposta alla Procura alle Liti se così possiamo definirla in quanto la stessa con tutta evidenza e carente dei requisiti legislativamente previsti dal codice di procedura civile e autenticata dall’avv. Angelo Merlini alla causa 920/16 dell’allora manager del Qatar Tidu Maini, era, con altissima probabilità, apocrifa, cioè falsa, ma essendo stata fornita in fotocopia non si poteva dare la certezza assoluta.
Il Grafologo del Marini, Dott. Giorgio Braida, in proposito non ebbe dubbi, poiché analizzando le stesse copie fotostatiche dichiarò che le firme autenticate sugli atti di causa dall’avvocato Angelo Antonio Merlini, erano da considerarsi palesemente apocrife e false, e “non riconducibili all’espressione grafica dell’anziano ex manager del Qatar Foundation Endowment Spc Tidu Maini”.
La Guardia di Finanza, su delega della magistratura Inquirente, chiese all’avvocato Angelo Merlini l’esibizione originale dell’atto contestato, ma egli dichiarò di averlo smarrito tra le carte del suo studio.
I danni d’immagine professionale e la conseguente mancata vendita ad una società con sede in Canada, amministrata da un ex Manager Bancaria che offri al Marini 180 milioni di euro per circa 60 ettari con un milione di mc di aria edificabile, ma conseguente a quella fantomatica accusa di tentata estorsione, vengono quantificati in circa 200 milioni di euro e in solido sono chiamati a risponderne l’ex Manager Lucio Rispo, il Notaio Lamberto Corda, la fondazione Monte Tabor, la SHRP S.r.l. e la Mater Olbia spa.
Da allora il Marini fu il bersaglio da distruggere, ma i vertici italiani dell’estinta Qatar Foundation Endowment Spc, fondazione che firmò il protocollo d’intesa Stato/Regione, in primis Lucio Rispo, assecondati dal solito avvocato, si trovarono, dopo poco tempo, all’interno delle sabbie mobili in quel di Padrongianus, inabissando definitivamente il tanto sbandierato investimento da 1.200 posti di lavoro e un miliardo e cinquecento milioni. È bene che si sappia, comunque, che passati oltre 6 anni, la SHRP Srl risulta in diritto definitivamente estromessa dal Processo Civile rubricato al 920/16 causa di usucapione dei 60 ettari, perdendo, di fatto, i terreni di Padrongianus, considerato che l’avvocato Angelo Antonio Merlini non ha rispettato quanto ordinato perentoriamente a marzo 2021 dal Giudice Dott. Daniele Busico, su esplicita richiesta (Termine perentorio art.182 cc) di esibizione e produzione di idonea Procura alle Liti.
A riguardo, occorre sottolineare che la SHRP S.r.l./Angelo Merlini, in seguito del mancato rispetto del termine perentorio art.182 c.c. ordinato dal Giudice, non potrà ricorrere né in secondo grado alla Corte di Appello né al terzo grado di giudizio, cioè la Corte di Cassazione, con l’esborso per i Reali del Qatar di oltre 300 milioni di euro più Iva al 22%, oltre il sequestro giudiziario dell’intero ospedale e delle somme stanziate in convenzione con Azienda Territoriale Sanitaria.
E’ opportuno ricordare, inoltre, che Il giudice Dott. Federica Benvenuti, a maggio del corrente anno, ha rigettato la richiesta dell’avvocato Merlini per l’unificazione del processo civile 920/16, e per la chiamata come testimone del pastore Luigi Mulas, che proprio attraverso Merlini Angelo ebbene ricordare ottenne circa 100 mila euro per abbandonare e rinunciare alla causa di usucapione intrapresa nel 2015. Per giunta, è stata definitivamente estromessa dallo stesso processo la Fondazione Monte Tabor difesa dall’avvocato Sassarese Agostinangelo Marras.
In certi ambienti si vocifera che Sardegnareporter difende a spada tratta Alessandro Marini, non esitando a storcere fatti e realtà inerenti la vicenda Mater Olbia Hospital. Vero è, invece, che questa testata ha raccolto le fonti da atti processuali e documenti ufficiali che hanno innescato il conflitto Marini/Merlini/Rispo. Come non ricordare, ad esempio, che non sono bastati 2350 giorni e oltre 75 articoli giornalistici per “abbattere” il professionista gallurese, eppure Rispo e Merlini continuano a denunciare Marini
Per il Mater Olbia, tuttavia, potrebbe arrivare la luce fuori del Tunnel, poiché pare che un grosso fondo di investimento controllato da un colosso bancario americano, sia disponibile all’acquisto del compendio ospedaliero. Ovviamente un eventuale accordo stragiudiziale dovrà avvenire con i legali del Marini, i quali hanno dato la massima disponibilità, soprattutto per il bene del territorio e per il rilancio dell’investimento occupazionale.
Doveroso ricordare che i dirigenti firmatari (ATS) dell’azienda territoriale sanitaria ATS, rischiano personalmente con il proprio patrimonio personale di essere condannati per danno erariale per aver autorizzato l’erogazione alla Mater Olbia Spa di ingenti risorse finanziare, pur sapendo (Pec indirizzate dai legali del Marini) che il rogito notarile e il contratto d’affitto del Mater Olbia Spa, risulta geneticamente nullo, non producendo così gli effetti giuridici affiche un ufficio pubblico potesse surrogare la responsabilità di elargire decine di Milioni di euro contro legge a discapito della sanità Pubblica.
IL GIUDICE RIGETTA ISTANZA DELLA SHRP SRL IN FAVORE DI MARINI-CONSORZIO STABILE