Noi impegnati, fattivamente, per l’affermazione dei diritti dei cittadini meridionali, per la loro parità economica, per il loro sviluppo economico, nonché per lo sviluppo dei loro territori inerente ad ogni ambito che li connota, prendiamo le distanze da chi riceve i soldi del Reddito di Cittadinanza pur non avendone diritto e facendone un utilizzo distorto. Ad essi diciamo di essere malfattori e di aver compromesso l’immagine del Sud e dei suoi cittadini onesti, che nel Sud Italia sono la maggioranza. Tanti i truffatori arrestati e denunciati nel Sud Italia, i quali, nell’utilizzare i soldi del Reddito di Cittadinanza in modo anomalo, hanno rubato ai cittadini italiani che pagano le tasse.
Questo Sud non ci piace ed è questo Sud che noi vogliamo combattere e che vogliamo cambiare. E non ci piace chi, all’interno dello Stato Italiano, della politica corrotta e mafiosa, ha favorito queste persone affinché percepissero un reddito mensile senza che fossero rispettati ben precisi dettami giuridici. Alcuni di essi, addirittura, aderivano a gruppi criminali.
Vi sono in Italia famiglie in difficoltà, a cui lo Stato non dà nulla, che non trovano ascolto da parte delle Istituzioni. Tra essi vi sono coloro che pagano i propri debiti mediante l’Agenzia delle Entrate, che usa, nei loro confronti, il pugno di ferro, che si concretizza nel pignoramento.
Per contro, i furbetti del Reddito di Cittadinanza sono tutelati da chissà quale politico corrotto e beneficiano di un reddito che loro non spetta in quanto non ricorrono le circostanze giuridiche e le situazioni di fatto che ne attestano la reale povertà. Essi sono abili giocolieri dei diritti stabiliti dallo Stato Italiano per aiutare chi è in stato di bisogno oggettivo. Occorre bloccarli ed applicare le pene previste per chi deride le leggi dello Stato.
E’ nostro intento, da subito, porre in essere un processo di cambiamento sociale e culturale nel Sud Italia affinché viva la giustizia. Nutriamo il sospetto, inoltre, che anche i soldi del Recovery Fund destinati al Sud finiscano nelle mani dei delinquenti e delle mafie.
Per tale ragione, Mario Draghi ha il compito di porre in essere misure severe affinché questi soldi europei non finiscano in mani sbagliate, come si è verificato per il Reddito di Cittadinanza. Ce la farà? Noi monitoreremo la situazione.
Ci piace ricordare lo slogan di un politico lontano nel tempo, che ha affermato ‘O si fa l’Italia o si muore’, monito che ben definisce la necessità di adeguarsi rigorosamente a regole certe e ad un operato tempestivo che non può essere arrestato da ‘indugi”, che condurrebbero al crollo economico dello Stato Italiano. Gentilissimo Draghi, occorre il Suo costruttivo pragmatismo per evitare che qualcuno faccia il proprio esclusivo benessere.
Biagio Maimone