Il ragazzo, disoccupato, con precedenti denunce a carico, è ritenuto responsabile del reato di atti persecutori nei confronti di una 52enne anche lei di Sant’Antioco, vedova.
I fatti relativi all’attività persecutoria posta in essere dal giovane nei confronti della donna sono stati ricostruiti dai militari, che hanno riferito della vicenda all’autorità giudiziaria.
Ne è conseguita la misura del “divieto di avvicinamento” alla donna da parte del giovane invaghitosi della figlia di lei.
Il persecutore non potrà ora approssimarsi a una distanza inferiore di 200 m dalla persona offesa e da alcuni suoi familiari, anche ai danni dei quali era stata posta in essere l’attività persecutoria, consistita soprattutto in una serie di dichiarazioni infamanti postate sui social dal giovane.
La madre, non condividendo il rapporto che si era venuto a creare fra la figlia e quel giovane che lei non apprezzava affatto, si era messa di mezzo in quel rapporto per tutelare la figlia, fino a quando anche la giovane non si era convinta della poca convenienza di proseguire in quella relazione.