SeaFuture2021, Sottosegretario Pucciarelli: raccogliere le sfide delle nuove frontiere della subacquea con lo sviluppo coordinato di un vero cluster underwater italiano.
“È necessario impegnarsi per lo sviluppo coordinato di un vero cluster underwater italiano, che metta a disposizione della collettività efficacia operativa, innovazione tecnologica e sviluppo economico a tutto campo. Con chiara consapevolezza della nostra predestinata posizione geografica, delle nostre capacità di proiettare sul mare e dal mare sicurezza, legalità e stabilità e del senso di responsabilità nel contribuire a preservare il mare come patrimonio comune dell’umanità per le future generazioni.”
Ha detto questo pomeriggio il Sottosegretario alla Difesa, Stefania Pucciarelli, intervenendo al panel sul dominio Underwater, nell’ambito del Sea Future 2021. Appuntamento annuale alla sua 7^edizione e come sempre organizzato nell’Arsenale Militare Marittimo della Spezia, che dal 28 settembre al 1° ottobre vede la presenza di 235 imprese e 54 delegazioni estere – tra cui 47 di Marine Militari e 15 di ammiragli di livello apicale – confrontarsi sul tema strategico della marittimità.
“Questo tema dell’ambiente ‘sotto la superficie’ richiama lo spirito originario di questa manifestazione: contribuire a promuovere una consapevolezza informata sul ruolo vitale della dimensione marittima, ponendo l’attenzione sulla necessità di garantirne il pre-requisito fondamentale della sicurezza – nell’accezione security –, senza la quale questa funzione di traino sulle prospettive di crescita sostenibile e prosperità inclusiva non trova compimento.”
Ha continuato il Sottosegretario che, nel delineare come oggi i mari siano “portatori di rinnovata e crescente centralità globale per le funzioni essenziali svolte e le risorse strategiche custodite”, ne denuncia parimenti “l’aumento in numero e livello delle competizioni per l’accesso e la gestione di queste risorse, sempre più necessarie alle economie avanzate, ma inevitabilmente limitate, in quantità e capacità di rigenerazione.
Le Marine militari sono il naturale strumento degli Stati per, da una parte, preservare e promuovere l’indispensabile connotato di spazio aperto e stabilmente fruibile che fa del mare il Global Common per eccellenza e, dall’altra, contrastare i tentativi di uso arbitrario o malevolo del mare – in preoccupante crescita – da parte di realtà nazionali e di organizzazioni criminogene che provano a sfruttare le vulnerabilità congenite a questi connotati universalistici.
Le Marine militari dispongono infatti delle migliori competenze e capacità di settore – comando e controllo, ampio spettro e raggio d’azione, supporto a tuttotondo, multidimensionalità e multidisciplinarità intrinseche – per garantire un’efficace azione dello Stato sul mare, superando le insostenibili frammentazioni di ruoli e competenze venutesi a stratificare e promuovendo un approccio veramente sistemico e coordinato, che coaguli le risorse disponibili sotto una valida regia.
Il dominio ‘sotto la superficie’, comparto da sempre patrimonio quasi esclusivo della Marina, è emblematico esempio di tutto ciò e l’area Spezzina è a tutti gli effetti la candidata ideale per far nascere un polo nazionale di settore. Fondamentale per salvaguardare e promuovere il livello di competitività detenuto dall’Italia in campo underwater, valorizzando il contributo della subacquea rispetto alle possibilità del nostro Paese di essere incisivo sulla dimensione marittima … e quindi sulla scena globale.” – ha concluso il Sottosegretario Pucciarelli.