Sabato 11 un convegno internazionale sui contatti e gli scambi fra la Sardegna nuragica, l’Italia Continentale e l’Europa Nord Occidentale nell’età del bronzo. Domenica 12 visita al Nuraghe Arrubiu di Orroli e alla “Tomba della Spada“
ORROLI – Dal 10 al 12 settembre torna il Festival Internazionale della civiltà nuragica. Giunto alla sua V edizione, l’appuntamento organizzato dal comune di Orroli, con il coordinamento scientifico di Fulvia Lo Schiavo e Mauro Perra, si presenterà con una formula che anche quest’anno non prevede la presenza di pubblico (che potrà comunque seguire i lavori attraverso la diretta su Facebook e su altri canali social e web) e farà uso della piattaforma Zoom per gli interventi a distanza dei relatori.
“Il tema prescelto per quest’anno – sottolinea Mauro Perra – è quello dei “Contatti e scambi fra la Sardegna, l’Italia Continentale e l’Europa Nord-Occidentale nell’età del bronzo (XVIII-X sec. a. C.): la “via del rame”, la “via dell’ambra”, la “via dello stagno. Il nodo centrale è sempre la Sardegna nuragica che, oltre alla ben nota impressionante quantità di lingotti di rame, prevalentemente (ma non esclusivamente) di provenienza cipriota, sta continuando a restituire evidenze considerevoli di stagno, di ambra, di materiali vetrosi di vario genere, frutto di traffici e scambi con le popolazioni che, contemporanee alle genti dei nuraghi, abitavano le terre bagnate dal mare Mediterraneo e dall’oceano Atlantico”.
Per il sindaco di Orroli Alessandro Boi, “le scoperte degli ultimi anni, soprattutto quelle sull’alimentazione delle comunità protostoriche, hanno acceso un nuovo faro sul Nuraghe Arrubiu e su un festival che oggi è diventato un punto di riferimento per gli studiosi di tutto il mondo. L’amministrazione comunale è orgogliosa di poter promuovere un appuntamento di così alto valore scientifico e sono sicuro che anche l’edizione di quest’anno, malgrado le restrizioni dovute alla Corona virus, sarà straordinaria per la grande competenza dei relatori presenti e la ricchezza degli studi che saranno portati all’attenzione dell’opinione pubblica”.
IL PROGRAMMA
Si parte venerdì 11 settembre con le escursioni virtuali nella Sardegna nuragica. Ecco il programma: alle ore 15,30 l’introduzione a cura di Fulvia Lo Schiavo su “La Sardegna fra l’Italia Continentale e l’Europa Nord-Occidentale”. Seguono le presentazioni di Gianfranca Salis del volume Atti IV Festival 2020 e quella di Giovanna Pietra del volume Atti dei Festivals I-II-III (2017-2019). Alle ore 16.45 è previsto un intervento di Constance von Rüden sullo scavo di Grutti Acqua e il suo entroterra sull’isola di Sant’Antioco. Alle 17.45 in programma altre tre presentazione: 1) Gli scavi del santuario nuragico di Santa Vittoria di Serri. (a cura di Gianfranca Salis, Chiara Pilo e Federico Porcedda); 2) Progetto: L’anello mancante? La Sardegna e il commercio del metallo tra Scandinavia, Europa Atlantica e il Mediterraneo (Serena Sabatini).
Sabato 12 settembre il Festival prevede il convegno internazionale sui contatti e gli scambi fra la Sardegna nuragica, l’Italia Continentale e l’Europa Nord Occidentale nell’età del bronzo. Si parte alle ore 9 con i saluti del Sindaco Alessandro Boi. Seguono le relazioni di Mauro Perra (La ‘Terra degli Antenati’ in evoluzione, dai nuraghi alle rotte mediterranee), Raquel Vilaça e Carlo Bottaini (L’Occidente Iberico come luogo d’incontro nella tarda età del Bronzo: materiali, immagini e contesti), Nuria Rafel Fontanals e Ignacio Montero Ruiz (Iberia nord-orientale come crocevia dello scambio di metalli nella Recente e Tarda Età del Bronzo: influenze iberiche, europee e mediterranee), Tomeu Salvà Simonet (Rame, stagno e connessioni esterne delle Baleari nell’età del bronzo], Franco Marzatico (Le dinamiche di sviluppo culturale nell’età del bronzo nell’Italia settentrionale), Nuccia Negroni (La “Via dell’Ambra”, oggi. Manufatti datati e nuovi dati sui tipi Tirinto e Allumiere in Sardegna), Ivana Angelini e Paolo Bellintani (Materiali vetrosi della Sardegna Nuragica: il quadro fornito dalle indagini archeometriche e archeologiche).
E ancora seguono gli interventi di Ivana Angelini e Paolo Bellintani (La Sardegna e le “vie dell’ambra”: conoscenze acquisite e dati
archeometrici), Elisabetta Borgna (Dall’Adriatico all’Egeo: osservazioni sull’uso dell’ambra in ambito miceneo e lungo i percorsi delle relazioni interregionali dell’età del bronzo) Anne Leoherff («Boat 1550 BC.»: una grande storia da ieri ad oggi) e Johan Ling (Metalli “in movimento” (Moving metals) e imprese marittime).
Alle ore 18 è in programma la tavola rotonda diretta da Alessandra Giumlia-Mair dal titolo: La “Via dello Stagno” con le relazioni di Zophia Anna Stos-Gale (Department of Historical Studies, University of Gothenburg, Sweden), Daniel Berger (Curt-Engelhorn-Zentrum Archäometrie), Valentina Matta (Graduate School of Arts, Aarhus University, Denmark), Ignacio Montero Ruiz (Consejo Superior de Investigaciones Científicas-Spanish National Research Council), Gilberto Artioli (Università degli Studi di Padova, Dipartimento di Geoscienze), Moritz Jansen (Forschungslabor, Haus für Material und Analytik, Deutsches Bergbau-Museum, Bochum), Benjamin Roberts (Department of Archaeology, Durham University), Alan R. Williams (Department of Archaeology, Durham University) Elin Figuereido (Universidade Nova de Lisboa, Departamento de Ciência dos Materiais, Faculdade de Ciencias e Tecnologia Department, Lisbon).
La terza e ultima giornata, domenica 12 settembre, è dedicata (ore 10) alla visita guidata nel nuraghe Arrubiu di Orroli e alla ‘Tomba della Spada’(a cura di Fulvia Lo Schiavo e Mauro Perra)