Non l’avevamo più sentita nominare, ma lei zitta, zitta, continuava a tenere fede alla sua grande passione per la velocità prolungata e anche se con frequenze minori rispetto ai tempi pre covid riusciva ugualmente a far trottare le sue inarrestabili gambe.
Il frutto della preparazione in sordina della marrubiese Chiara Statzu è affiorato nel suo prorompente splendore lo scorso fine settimana quando è volata a Ferrara per prendere parte agli Open Euro TriGames con la maglia della Nazionale Italiana FISDIR (Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo Relazionali).
La competizione riservata agli atleti con sindrome di Down ha accolto sedici nazioni del Vecchio Continente e per l’atleta saspina, protagonista nella categoria mosaico, sono arrivati altri due ori che arricchiscono la sua brillante vetrina dove luccica soprattutto il titolo mondiale negli 800 metri piani conquistato nel 2018 in Portogallo, corroborato dal record del mondo l’anno dopo durante i Campionati Italiani.
Nella pista estense Chiara ha corso gli 800 metri in 3:58.76 e i 400 1:35.05. Due performance che hanno mandato in visibilio la dirigenza della società paralimpica cagliaritana. “Mi complimento con Chiara per quest’altra splendida impresa – ha dichiarato il presidente Sa.Spo. Luciano Lisci – perché oltre a tenere alto il nome della nostra gloriosa società riesce a portare il buon esempio su quali opportunità indimenticabili può offrire il mondo paralimpico. Le faccio tanti auguri e non vedo l’ora di congratularmi con lei di persona”.
DAL DIARIO DI CHIARA: ECCO LA SUA TRASFERTA IN EMILIA-ROMAGNA
Per la prima volta nella sua carriera Chiara Statzu decide di esternare le sue sensazioni all’ufficio stampa. “Premetto che sono arrivata a Ferrara lunedì 4 ottobre verso l’ora di cena, alle 21:23 – esordisce Chiara – integrandomi al gruppo dell’atletica leggera da martedì 5. Da lì, piano piano e col passare dei giorni abbiamo scambiato qualche parola e devo dire che, nonostante io fossi timida e parlassi poco, mi sono trovata bene sia con gli atleti, sia con gli allenatori. Perciò la trasferta è andata bene. Le gare sono state giovedì, sabato e domenica, il resto dei giorni (mercoledì e venerdì) ci siamo allenati e impegnati tanto e i risultati si sono visti. Purtroppo, però, per qualche centesimo non sono riuscita a superare il record sugli 800 metri, in ogni caso è andata bene. Adesso cercherò di allenarmi per il meglio così da poterlo superare. Prima delle gare ero agitata ma correndo mi è passata. È stata una esperienza bellina”.
PAROLA ALLA ALLENATRICE KATIA PILIA: “DOPO TANTE SFORTUNE LE MERITATE VITTORIE”
Dall’allenatrice di Chiara veniamo a conoscere tutte le tribolazioni e le speranze che hanno preceduto i due titoli europei. Katia Pilia segue Chiara da ormai sei stagioni e ne conosce alla perfezione tutte le sue potenzialità. “Sia come tecnico, sia come dirigente, sono molto orgogliosa di questo suo nuovo exploit perché può essere di buon auspicio e fonte di ispirazione per altre famiglie che potrebbero far intraprendere questo percorso ai loro figli”.
Per l’atleta di Marrubiu si tratta della seconda volta che viene chiamata in nazionale, convocazione che non è mai scontata perché nella sua specialità c’è molta concorrenza. “Una prima comunicazione ufficiosa ci è pervenuta a fine agosto – prosegue il tecnico sansperatino – quella ufficiale ai primi di settembre e ci ha reso felici perché nell’ultima manifestazione internazionale svoltasi a Tampere (Finlandia) non era stata chiamata”.
E non era per niente certo che riuscisse a confermarsi come campionessa: “Con l’arrivo dell’epidemia gli allenamenti sono stati molto discontinui – prosegue Pilia – e solo ad ottobre 2020, pur con grosse difficoltà perché si esercita un po’ a Oristano, un po’ a Cagliari è riuscita a riprendere. Purtroppo, dopo gli Italiani indoor i problemi di salute hanno incominciato a tormentarla e per due mesi ha dovuto interrompere la preparazione. Un ulteriore blocco l’ha subito ad inizio estate, causa fascite plantare che non le ha permesso di partecipare agli Italiani. In definitiva è partita per Ferrara con appena due settimane di lavoro”. Nonostante la stagione travagliata Chiara ce l’ha fatta: “Anche dopo l’ultimo infortunio – conclude Katia – in casa Sa. Spo eravamo speranzosi e ancora una volta non siamo restati delusi, bensì sempre più orgogliosi di lei”.