È fissata per il prossimo 22 aprile l’udienza presso il Tribunale di Milano su U-Mask. Parliamo della vicenda relativa alle mascherine vendute dalla società, nello specifico quelle Model Two e Model 2.1, oggetto di un’azione da parte dell’associazione Codici volta ad ottenere il rimborso ed il risarcimento dei clienti.
“La questione è delicata ed al tempo stesso complessa – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – in quanto sono mesi che si discute di queste mascherine, particolarmente note per essere indossate da personaggi famosi.
L’azienda ha sfornato diversi modelli aggiungendo di volta in volta delle novità, mentre nel frattempo sono state aperte inchieste da parte delle Procure di Milano e di Bolzano, ed anche l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato è intervenuta, avviando un procedimento che ci vede impegnati.
Non solo. Ci sono stati anche due interventi del Ministero della Salute, che ha disposto il ritiro dal commercio delle U-Mask Model Two e 2.1 sulla base delle indagini del Nas dei Carabinieri, con il Tar che successivamente ha accolto il ricorso dell’azienda annullando il provvedimento del Ministero relativo al Model Two.
Tutto ciò dimostra la complessità del caso, che si inserisce in un contesto generale estremamente delicato per la pandemia. Proprio per questo, per tenere conto della situazione emergenziale sarebbe stato necessario proporre al consumatore in maniera chiara i prodotti, cosa che riteniamo non sia avvenuta.
Parliamo, infatti, di due mascherine registrate come Dispositivi Medici di Classe 1 presso il Ministero della Salute, in sostanza come le mascherine chirurgiche, che differiscono dai Dispositivi di Protezione Individuale, di categoria FFP2 e FFP3, a cui invece venivano paragonate in alcuni claim.
È facile comprendere l’ansia e la paura che hanno assalito chi ha acquistato questi prodotti. Riteniamo che quando di mezzo c’è la salute la chiarezza debba essere totale. A nostro avviso così non è stato ed è grave, visto che parliamo di mascherine acquistate per proteggersi dal Covid”.
Depositata in Tribunale, la class action è ancora aperta alle adesioni. Per unirsi all’azione promossa dall’associazione Codici è possibile telefonare al numero 06.55.71.996 oppure scrivere all’indirizzo e-mail [email protected].