Codici: la multa dell’Antitrust rafforza la nostra class action, rimborso e risarcimento danni per chi ha acquistato le mascherine U-Mask
Un verdetto chiaro, un intervento che sgombra il campo da equivoci e giustificazioni. Così l’associazione Codici commenta le sanzioni inflitte dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per la vicenda delle mascherine U-Mask, per le quali è stata avviata da mesi una class action per la richiesta di rimborso e risarcimento danni dei consumatori, depositata al Tribunale di Milano con udienza fissata in aprile.L’Antitrust ha concluso il procedimento istruttorio nei confronti delle società U-Earth Biotech Ltd e Pure Air Zone Italy Srl irrogando sanzioni per un totale di 450mila euro.
“Dubbi e paure, proteste e segnalazioni hanno trovato conferma nell’intervento dell’Autorità – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – che di fatto riconosce quanto sosteniamo da tempo e che ci ha portato a promuovere un’azione a tutela dei consumatori, partecipando al tempo stesso al procedimento dell’Agcm”.
Per oltre un anno, come spiegato dall’Autorità, le due società hanno promosso su internet le mascherine chirurgiche biotech U-Mask nelle versioni Model 2, Model 2.1 e Model 2.2, registrate come dispositivi medici, equiparandole indebitamente a facciali filtranti di efficacia protettiva superiore, quali i dispositivi di protezione individuale di classe FFP3, ed attribuendo loro qualità ulteriori, ad esempio proprietà virucide e una durata di 200 ore, certificate sulla base di test svolti in autonomia.
Inoltre, fino a fine febbraio 2021, le condizioni generali di contratto erano disponibili solo in lingua inglese e veniva vantata un’inesistente approvazione della mascherina da parte del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità. Secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, si tratta di una pratica posta in essere con modalità ingannevoli e aggressive, in quanto suscettibili da un lato di ingannare i consumatori sull’effettiva capacità protettiva della mascherina, mettendo in pericolo la loro salute, e dall’altro di far leva sulla situazione di emergenza sanitaria per indurre indebitamente questi ultimi all’acquisto del prodotto.
Non solo. Fino a febbraio scorso, le due società non hanno rispettato la disciplina in tema di informazioni precontrattuali per il consumatore nei contratti a distanza, non fornendo le previste indicazioni su modalità di esercizio del diritto di recesso del consumatore, garanzia legale di conformità e possibilità di servirsi di un meccanismo extra-giudiziale di reclamo e ricorso.
“Il verdetto dell’Antitrust è chiaro e netto – dichiara Giacomelli – e segna un punto importante a favore dei consumatori in una vicenda molto delicata, perché di mezzo c’è la salute, tra l’altro in un contesto generale di enorme sofferenza e grande incertezza a causa dell’emergenza Covid. Lo diciamo da mesi, chi ha acquistato le U-Mask deve essere rimborsato e risarcito.
Ci auguriamo che dopo questo intervento dell’Autorità le società si comportino di conseguenza. Di sicuro noi non ci fermeremo e andremo avanti con l’azione per tutelare i consumatori”.