Milioni di euro del centro Sardegna bloccati per cavilli burocratici.
Coldiretti Nuoro Ogliastra ritorna alla carica per le centinaia di pratiche bloccate che impediscono il trasferimento di diversi milioni di euro nei conti delle aziende agricole del territorio e si prepara per una grande assemblea provinciale con tutti i presidenti di sezione alla quale saranno invitati i rappresentanti politici del territorio.
“Un incontro necessario dopo un anno e mezzo di blocco a causa del Covid, al quale parteciperanno i nostri dirigenti delle sezioni e inviteremo i rappresentanti politici del nostro territorio sia al parlamento nazionale che regionale perché la situazione che abbiamo più volte denunciato continua a rimanere bloccata con gravi conseguenze per le aziende agricole” afferma Leonardo Salis, presidente di Coldiretti Nuoro Ogliastra, la Federazione più vasta in Sardegna che include quasi il 30 per cento dei Comuni sardi (101), rappresentati da 68 presidenti di sezione (che in alcuni casi rappresentano più Comuni).
“Le pratiche ferme spesso hanno superato positivamente anche i controlli a campione,
ma non riescono ad ottenere il via libera,
o vengono applicate riduzioni o sanzioni che non si riesce a verificare”
“Negli anni se ne sono accumulate tante ed è anche difficile quantificarle ed avere un report preciso – continua il presidente -. I motivi sono disparati e spesso assurdi al limite del ridicolo ma nonostante le continue sollecitazioni non si riesce ad averne ragione. Per questo la rabbia nel territorio è tanta ed occorre dare risposte perché è inaccettabile lasciare fermi dei denari che andrebbero ad alimentare l’economia del territorio e non solo quella agricola perché come sappiamo l’indotto che ruota intorno a questo settore è importante ed ampio”.
La casistica infatti che Coldiretti Nu-Og elenca per corroborare il malessere delle aziende agricole è lunga e non esaustiva.
A cominciare dall’assenza degli sportelli territoriali come interfaccia con i CAA (Centri di Assistenza Agricola) per la verifica delle domande PAC (Politica Agricola Comunitaria) bloccate dalle anomalie.
Manca un ufficio specifico per la gestione dei contenziosi e altresì un supporto legale che agevoli l’accesso agli atti: mancano insomma gli elementi per attivare eventuali procedimenti di decadenza o ammissibilità. Altra barriera è il personale degli uffici Argea ai minimi termini. In quattro anni il distretto di Nuoro ha perso quasi il 40 per cento del personale, si è passati da 80 a 50.
L’esempio eclatante è quello del distretto di Lanusei: da fiore all’occhiello a cenerentola, sguarnito di personale ha numerose pratiche arretrate in una realtà, tra l’altro, marginale e sofferente come l’Ogliastra.
“È un cane che si morde la coda dove a pagare sono sempre gli agricoltori e gli allevatori – spiega il direttore di Coldiretti Nu-Og Alessandro Serra -. La carenza di personale determina un aumento del carico di domande da istruire e il numero di istruttorie per dipendente con la consequenziale dilazione dei tempi e il rischio di far decadere le domande stesse”.
“Molte pratiche della nostra Federazione sono bloccate perché il sistema non incrocia correttamente la consistenza aziendale così come validata dalle foto interpretazioni di Agea, inoltre gli aggiornamenti catastali delle particelle non vengono incrociati correttamente dal sistema informatico SIAN in fase istruttoria – spiega Alessandro Serra –. Questo si traduce in domande bloccate per anomalie o in riduzioni o sanzioni di fatto inesistenti. L’elenco purtroppo è lungo e riguarda diverse misure, tra le quali anche quella sulle razze “Conservazione delle razze locali minacciate di abbandono”, la 10.1.5, il 90 per cento delle quali concentrate in Ogliastra”.
“Non ci si può sempre nascondere dietro la burocrazia – dice Leonardo Salis -, la politica può e deve prendere in mano la situazione e sbloccarla definitivamente perché in questo modo per assurdi cavilli si va contro le imprese agricole che creano reddito e occupazione. L’assemblea provinciale sarà un confronto diretto che ha l’unico obiettivo di arrivare ad una conclusione per il bene dell’agricoltura e del territorio”.