Sassari – Confartigianato imprese. Superbonus 110% – Proroga parziale fino al 2023. L’opinione di Confartigianato Edilizia Sassari: “Il nostro comparto artigiano
confida in un rinnovo totale degli incentivi”.
“Accolgo con entusiasmo la notizia della proroga del super bonus 110%a conferma del successo di una misura che sta aiutando l’intero paese
a rialzarsi dalla crisi economica, ma il governo si deve impegnare a
fare di più garantendo la proroga anche per gli edifici unifamiliari,
edifici fino a 4 unità immobiliari, unità immobiliari funzionalmente
dipendenti che sono prevalenti nel nostro territorio e la cui
esclusione comporterebbe una grave penalizzazione per le nostre
imprese e per tutto il territorio nazionale.
Sostanzialmente non comprendere le abitazioni diverse dai condomini significa escludere la
stragrande maggioranza dei comuni italiani soprattutto quelli piccoli e medi, di cui si compone il territorio del nord Sardegna, dove storicamente la tipologia edilizia è diversa dal condominio”.
Così il signor Franco Ponti, Presidente provinciale di Confartigianato
Edilizia Sassari sul superbonus 110%.
“Non parliamo, dunque, delle ville dei super-ricchi, che già la norma
escludeva dall’inizio ma di milioni di persone che hanno come gli
altri il diritto a usufruire della maxi agevolazione”.
Chiediamo che
il Ministero dell’Economia e il Governo ci ripensino e trovino le
coperture e le modalità adeguate per scongiurare una discriminazione
che avrebbe conseguenze negative su gran parte del nostro territorio
proprio in un momento in cui, anche grazie al Superbonus, l’economia
sta ripartendo all’insegna della sostenibilità – continua il signor
Ponti – dobbiamo perseguire la sostenibilità a tutto tondo e saper
coniugare la sostenibilità ambientale con quella economica e sociale,
pena l’impoverimento e il blocco del sistema Paese.
Nel nostro
territorio la tipologia di abitazioni che il governo vuole escludere è
prevalente. L’assenza di una proroga per gli edifici unifamiliari,
Edifici fino a 4 unità immobiliari, Unità Immobiliari funzionalmente
indipendenti comporterebbe una grave penalizzazione per le nostre
imprese e per tutto il territorio”.
Superbonus, lo schema delle nuove scadenze
Se le intenzioni del Governo saranno confermate, il panorama delle
scadenze del Superbonus dovrebbe assumere i seguenti connotati.
Condomìni
31 dicembre 2023.
Edifici di proprietà degli ex IACP
31 dicembre 2023.
Edifici unifamiliari
30 giugno 2022.
Comunità energetiche rinnovabili, cooperative di abitazione, ASD,
organizzazioni senza scopo di lucro
30 giugno 2022.
Edifici fino a 4 unità immobiliari con unico proprietario
30 giugno 2022
31 dicembre 2022 se entro il 30 giugno 2022 è stato realizzato più del
60% dei lavori.
Rapporto di ENEA del 30 settembre 2021
Se analizziamo i numeri nel dettaglio scopriamo che poco più del 7%
delle domande arriva dai condomini per il resto gli interventi in
Sardegna riguarda edifici unifamiliari e U.I funzionalmente
indipendenti
“Il Ministro dell’Economia Daniele Franco il 6 ottobre 2021 ha
dichiarato che il Superbonus è “uno strumento molto costoso” e “non
sostenibile alla lunga” e che ‘se ciascun italiano fa domanda,
l’effetto sui conti e sul debito è stratosferico”.
I recenti dati dell’Enea: al 30 settembre 2021 sono state depositate
oltre 46.000 asseverazioni per un totale di investimenti ammessi a
detrazione di oltre 7,4 miliardi di euro, con un investimento medio di
557.730,54 euro per i condomini, di 101.992,21 euro per gli edifici
unifamiliari e di 93.590,50 euro per le unità immobiliari
funzionalmente indipendenti.
Nell’analisi d’impatto economico ex ante del Superbonus 110%a cura
della Luiss Business School e OpenEconomics, si legge come “tra i
risultati principali di questa analisi emerge che, a fronte di un
aumento della spesa per edilizia abitativa pari a 8,75 miliardi nel
triennio 2020-2022, si registrerebbe un incremento del valore aggiunto
complessivo per il Paese di 16,64 miliardi di euro nel periodo di
attuazione del provvedimento e un ulteriore incremento di 13,71
miliardi negli 8 anni successivi, a fronte di un impatto netto
attualizzato sul disavanzo pubblico pari a -811 milioni di euro”.
“Le nostre imprese artigiane, non hanno la capacità finanziaria e gli
istituti di credito non le stanno certamente supportando – riprende
Ponti – non possono, infatti, permettersi di creare un’organizzazione
per appalti da milioni di euro come quella che il governo vuole
prorogare considerando anche la temporalità di questi incentivi.
Tutto
il nostro comparto artigiano confida in un rinnovo totale degli
incentivi per avere una boccata d’ossigeno e provare a superare la
crisi che da oltre un decennio penalizza il settore edilizio. Crisi
aggravatasi ulteriormente con le difficoltà causate dalla pandemia,
pertanto le nostre imprese necessitano del prolungamento del bonus e
delle detrazioni fiscali per poter proseguire nella strada della
ripresa”.
“Gli ostacoli che il comparto edile si è trovato ad affrontare per
usufruire degli incentivi – sottolinea il signor Ponti – hanno
riguardato la normativa complessa, frammentata e lacunosa che ha
causato un notevole ritardo nell’inizio dei lavori, riducendo di fatto
i tempi utili per terminare le opere di efficientamento. Il rispetto
dei termini è stato reso maggiormente complicato dal rincaro dei
materiali, l’irreperibilità di manodopera edile, l’indisponibilità di
attrezzature (tipo ponteggi). La corsa per rispettare scadenze così
brevi ha risvolti profondamente negativi per la nostra economia e per
tutto il comparto edile”.
“Riteniamo, quindi, necessario leggere le aspettative del paese reale,
soprattutto ora che la vita economica regionale e nazionale ha una
valida prospettiva di crescita. Solo a partire dal 2024 si potrà
immaginare un decremento delle misure, quando verosimilmente le
condizioni macroeconomiche della nostra economia saranno
complessivamente migliorate e più stabili – rimarca Ponti – per
consentire al Superbonus di essere efficace occorre necessariamente
prevedere un provvedimento di proroga immediata anche per gli edifici
unifamiliari, Edifici fino a 4 unità immobiliari, Unità Immobiliari
funzionalmente indipendenti, almeno per tutto il 2023”.
“Mi auguro che il Governo voglia riproporre il Superbonus nella
formula attuale o che le forze politiche di maggioranza inducano il
Governo a rivedere le proprie scelte – conclude il signor Ponti – che
paiono finalizzate a far venir meno proprio gli incentivi più
applicati. La limitazione del Superbonus, peraltro, si pone in netto
contrasto con le aspettative del comparto alimentate dallo stesso
esecutivo e creerà ulteriore tensione su un mercato già fortemente
stressato”.