“I cittadini italiani non si sentono pienamente rappresentati dagli attuali partiti italiani”
“Emerge una dolorosa verità dalla scarsa affluenza alle urne di domenica e lunedì scorso, ossia che i cittadini italiani non si sentono pienamente rappresentati dagli attuali partiti politici.
E’ una verità con la quale la vita politica italiana deve fare necessariamente i conti. Non vi è dubbio” ha dichiarato Maria Maimone, cofondatrice del Movimento di pensiero Progetto di Vita per il Sud – Sudisti Italiani, la quale ha aggiunto: “Troppa superficialità nella lettura del quadro socio-economico italiano, troppa superficialità nella lettura della vita morale dei cittadini italiani, troppa superficialità nella lettura del livello intellettivo e conoscitivo dei cittadini italiani emerge chiaramente dalla propaganda politica dei partiti italiani nelle piazze, nel corso degli eventi, mediante i mass media, in ogni occasione pubblica.
Si staglia evidente, in poche parole, un processo involutivo del pensiero e dell’agire politico, che pone in crisi la credibilità dei singoli partiti che, man mano, saranno rappresentanti non del popolo italiano, ma solo di se stessi. E ciò già si evince dal numero dei cittadini italiani che hanno espresso il loro voto in occasione delle amministrative dei giorni scorsi. E’ un numero esiguo, troppo esiguo.
I cittadini guardano perplessi all’operato dei partiti politici e fanno capire loro, non votando, di esseri estranei al loro cieco muoversi sulla scena politica istituzionale.
Occorre tenere in debita considerazione il fatto che la pandemia ha acuito le problematiche sociali, ha ingigantito il livello di povertà, ha reso più profondo il divario tra ricchi e poveri, certamente in ogni nazione del mondo, ma anche in Italia.
Per tale motivazione, è cambiato il quadro socio – economico, a cui i singoli partiti solo due anni fa facevano riferimento.
Appare evidente che i partiti politici di tale cambiamento non hanno preso atto e si è creata una frattura tra i cittadini e i politici, che rischia di ingigantirsi sempre più.
Non può continuare ad essere vitale il bipolarismo, in quanto divide in due il contesto della vita sociale ed economica, che è multiforme ed attualmente lo è ancora di più essendo aumentate le esigenze e le diversità.
Occorre un orizzonte nuovo, una visione politica che rivolga il suo sguardo ad un universo sempre più complesso e colmo di istanze nuove e migliorative.
Di fronte ad un universo multiforme molti politici impreparati si pongono in modo bizzarro, utilizzando il linguaggio dei social, che non è il linguaggio del cittadino che vive l’urgenza di risposte concrete ai suoi bisogni esistenziali acuitesi, pena il loro crollo nella miseria più nera.
Non si può negare che i cittadini sentano l’esigenza di maggior tutela dei propri diritti imprescindibili e tutele nuove in seguito all’insorgere di nuove problematiche.
Essi constatano amaramente come tale tutela si sia affievolita. Ed allora perché recarsi alle urne?
I partiti politici dimostrano di parlare un linguaggio che non è il linguaggio dei cittadini.
Appare evidente che la realtà dei cittadini e la realtà politica rappresentano due pianeti diversi, isolati e distaccati.
Emerge la necessità di ricreare la vita politica perché essa è ormai distante dalla vita dei cittadini .
Emerge, altresì, la necessità di ricreare il linguaggio della vita politica perché sia aderente alle esigenze della persona alla quale deve necessariamente fornire risposte adeguate.
Ed emerge, inoltre, in modo marcato, la necessità ineludibile di ricostruire gli argini di una nuova cultura della vita e della società che gli attuali partiti politici non sono in grado di fare.
Dovrà nascere una nuova democrazia che tutti accoglie in un nuovo e migliorativo progetto di vita, che veda coinvolti tutti i cittadini, nessuno escluso.
E’ una verità emersa dal divenire storico, con cui bisogna fare i conti inevitabilmente, se è vero che la vita politica ha come suo compito primario quello di rappresentare i bisogni, le istanze, nonché le esigenze morali e spirituali dei cittadini.
Occorre dirigersi – non vi è dubbio – oltre la miseria morale che tanta politica ha dimostrato di poter generare.
Occorre dirigersi verso la cultura della legalità, che sembra essere stata oscurata dalla barbarie e dal degrado generati da alcune frange politiche.
La vita politica è indiscutibile che dovrà essere rappresentata da donne e uomini di buona volontà, la cui profondità intellettuale e morale e la cui la capacità di lettura dei processi socio – economici rappresenta il presupposto imprescindibile da cui essi prendano le mosse per costruire una società sana e socialmente evoluta”.