Festival del Passato Remoto: Sorgono al Centro del Primo Centro del Mondo
Sorgono, Laconi, Nurallao, 30, 31 ottobre, 1 novembre 2021, con la direzione artistica di Sergio FrauDopo la terza nello scorso luglio, a recuperare quella del 2020, slittata a causa dell’emergenza sanitaria, il Festival del Passato Remoto giunge, a distanza di pochi mesi, alla sua quarta edizione.
Che è stata preceduta da un’anteprima “settembrina”: per celebrare i cento anni del viaggio in Sardegna dello scrittore inglese D.H. Lawrence, il Trenino Verde, partito da Laconi, è riapprodato a Sorgono dopo quasi un decennio.
Il sottotitolo del festival è sempre Sorgono al Centro del Primo Centro del Mondo, per un appuntamento di nuovo ai nastri di partenza dal 30 ottobre al 1 novembre, ospitatoa Sorgono, appunto, Laconi e Nurallao, con la direzione artistica di Sergio Frau.
Il giornalista e scrittore, appassionato indagatore di storia e archeologia, a lungo inviato per la cultura del quotidiano La Repubblica, di cui è stato anche uno dei fondatori, è, come si sa, l’artefice di una rilettura della storia della Sardegna nuragica. Lo ha fatto nel libro “Le Colonne d’Ercole. Un’inchiesta” (2002), dove con le sue intuizioni ha infranto un po’ di “certezze”, spostando le Colonne d’Ercole dallo Stretto di Gibilterra al Canale di Sicilia, poi con “Omphalos.
Il Primo Centro del Mondo” (2017), dove la Sardegna, secondo una teoria supportata da precisi riferimenti letterari e scientifici, è l’Isola di Atlante e Sorgono l’ombelico, l’omphalos, del mondo. Si continuerà a parlare di questo, ma non solo, nei tre giorni del festival, anche con ospiti importanti come Jacopo Fo, Mario Tozzi, Enzo Favata, fra le ormai consuete escursioni e visite guidate (al Museo di Sorgono, al parco archeologico di Biru ‘e Concas, con i suoi 200 menhir più antichi di Stonehenge, al Museo delle Statue Menhir di Laconi), e convegni, proiezioni di documenti filmati, momenti di approfondimento e di spettacolo.
Sorgono, dunque, al Centro del Primo Centro del Mondo. Sergio Frau spiega: “La mia ricerca – Omphalos, il Primo Centro del Mondo – prova a restituire un senso (ma anche una geografia reale) alle parole e ai simboli degli Antichi. Attraverso testimonianze d’epoca e risultanze geo-archeologiche si analizzano e si confrontano due miti paralleli: quello di Atlante al Centro del Mondo (di cui parlano almeno 15 grandi testimoni greci, fra cui Omero, Esiodo, Eschilo, Socrate, Platone, Aristotele & C…. Il racconto di Platone – nel Timeo e nel Crizia – testimonia di un’Isola di un Atlante al Centro del Mondo, strabiliante per la sua civiltà, ferita a morte da cataclismi marini che in un solo giorno e in una sola notte posero fine a ogni felicità”.
E il giornalista e scrittore sottolinea il senso del festival da lui diretto: “Il Festival del Passato Remoto si propone ancora una volta di accendere i riflettori su zone oscure dell’archeologia sarda troppo spesso malintese o trascurate. Ma non solo. Ben venga chi vuole riscoprire antichissime storie, vere geografie, lontani saperi, fantastici sapori.
E magari, poi, ragionarci su. La Sorgono dei 200 menhir più antichi di Stonehenge e del rosone più grande della Sardegna (quello del santuario di San Mauro), dove ancora è vivo il ricordo della Fiera di San Mauro che un tempo richiamava compratori da tutto il Mediterraneo, è il luogo ideale per questa avventura”.
Il Festival del Passato Remoto è promosso dal Comune di Sorgono, in collaborazione con i Comuni di Laconi e Nurallao, con il sostegno dalla Fondazione di Sardegna e degli Assessorati della Cultura e del Turismo della Regione Sardegna, e il coordinamento organizzativo dell’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo.
“Dopo lo stop imposto dalla pandemia nel 2020, è importante che quest’anno il Festival del Passato Remoto abbia ripreso vigore, prima con la terza e ora con la quarta edizione”, sottolinea Graziano Milia, presidente dell’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo. “E’ importante, oltre che come segnale forte di speranza, per le attività culturali, e non solo, di Sorgono e del suo territorio. Perché il festival, anche con i suoi ospiti di prestigio, è un ‘palcoscenico’ per il ricco patrimonio archeologico e ambientale della Barbagia Mandrolisai e rappresenta un’opportunità di crescita culturale ed economica di questa parte di Sardegna”.
IL PROGRAMMA
La quarta edizione del Festival del Passato Remoto prende, dunque, il via domani, sabato 30 ottobre, alle 10, a Sorgono, dove al Teatro Murgia i geografi Lorenzo Dolfi e Davide Chierichetti condurranno il laboratorio I Segreti della Geografia, dedicato ai ragazzi delle scuole, organizzato in collaborazione con la Società Geografica Italiana.
Sempre alle 10 nel capoluogo del Mandrolisai sono in programma le visite guidate al Parco Archeologico di Biru ‘e Concas e al Santuario Campestre di San Mauro. Comunemente definito la Stonehenge sarda, nel sito di Biru ‘e Concas – che letteralmente significa “sentiero delle teste” e venne scoperto 33 anni fa dall’ex sindaco di Sorgono Francesco Manca – è possibile vedere oltre duecento menhir. Immerso nei boschi e situato nel centro esatto della Sardegna, il parco archeologico, risalente a circa cinquemila anni fa, rappresenta il maggiore raggruppamento di menhir del Mediterraneo.
Attorniata da alloggi per pellegrini, perfetta sintesi di arte tardogotica, barocca e rinascimentale, la chiesa di San Mauro sorse intorno al 1120 per opera dei monaci benedettini. Il rosone, in stile romanico, con i suoi due metri di raggio, è il più grande esistente nell’Isola.
A seguire, alle 12.30, la tradizionale visita guidata da Sergio Frau al Museo di Sorgono, dedicata, in particolare, ai ragazzi delle scuole (www.museodisorgono.it).
Nel pomeriggio, alle 16.30, al Teatro Murgia il convegno 40° parallelo nord: S.O.S. per Mont’ePrama e Biru ‘e Concas, in collaborazione con il geoportale Nurnet – La rete dei Nuraghi e la comunità del Sinis, con i riflettori puntati sullo stato dell’arte e le prospettive che riguardano i due importanti siti archelogici. Insieme a Sergio Frau, gli studiosi Antonello Gregorini, Giorgio Valdes, Ivo Zoncu, Ciriaco Offeddu, scrittore e manager, Giancristian Melis, sindaco di Desulo. Frau sottolinea e spiega: “Basta misurare su un mappamondo il 40° parallelo nord (quello della Linea degli Olimpi, della Via della Seta, di Toledo, Omphalos di Spagna…) per rendersi conto che lì, proprio al Centro, perfettamente equidistante dalle coste pacifiche di Giappone (11.350 Km) ed America (11.359 Km), c’è un’Isola che sbuca, a sorpresa, dal mare: un’isola già antica per gli Antichi prima felice – una città galleggiante con le sue 20 mila torri megalitiche e tutti i beni del mondo, ossidiana e argento compresi – poi pestilente, malarica, abbandonata, trascurata persino dagli studiosi di archeologia.
Eppure decine, decine e decine i nuraghi sepolti vivi sotto il fango (com’era su Nuraxi di Barumini prima che Giovanni Lilliu gli levasse di dosso quella collina coltivata a fave), mostrano una lontana catastrofe, una vera Pompei del Mare… Omero per la sua Isola d’Occidente, in Odissea, profetizza uno Schiaffo di Poseidone…
Finisce nel 1175 a.C. – ce lo giurano gli Egizi e Giovanni Lilliu – la Civiltà Nuragica e la sua storia di quei fabbri sardi continua sui picchi d’Italia. Orte, Orvieto, Cortona, Volterra, Verucchio: un Popolo di Mare il più distante possibile dal mare. Ormai, però, si chiamano Etruschi. Plutarco – in Vita di Romolo – ce li dice ‘Coloni dei Sardi”.
Alle 18.30 negli spazi esterni della Chiesa Parrocchiale di Sorgono Andrea Loddo, l’artigiano, “tecnico archeosperimentale”, che fa rinascere i bronzetti nuragici, presenta e realizza in diretta la fusione/spettacolo di un bronzetto. Dalle 19.30, poi, “libiam”, verrebbe da dire: brindisi aperto a tutti nelle cantine di Sorgono. La prima giornata del FPR4 si chiude alle 20 al Teatro Murgia con la proiezione de La Sardegna di Atlante, Primo Centro del Mondo, registrazione del dialogo tra Jacopo Fo – figlio di Dario Fo e Franca Rame, come è noto, scrittore, attore, regista, fumettista, blogger e attivista sul fronte dell’ecologia – e Sergio Frau al recente Festival dei Due Mondi di Spoleto.
La terza edizione del festival ha avuto, infatti, un lancio d’eccezione: lo scorso 10 luglio era stata annunciata al Festival dei Due Mondi di Spoleto durante un incontro che ha visto Frau dialogare con Fo, “Al di là delle ‘prime’ Colonne d’Ercole – La Sardegna di Atlante, primo centro del mondo”. “Ora anche Unesco, Accademia dei Lincei, Società Geografica Italiana hanno detto sì: le Colonne prima di finire a Gibilterra, hanno avuto una prima postazione al Canale di Sicilia, frontiera tra Mondo Greco e Mondo Fenicio”, aveva avuto modo di specificare Frau.
La domenica 31 si apre a Sorgono, alle 10, con le visite guidate di Biru ‘e Concas e del Santuario Campestre di San Mauro. Alle 11 al Teatro Murgia Scene da un Patrimonio, la proiezone di filmati d’autore dedicati all’archeologia sarda. A seguire l’esibizione delle voci del coro “Su Cuncordu Sorgonesu”. Alle 12.30 al Museo di Sorgono la visita condotta da Sergio Frau, Ettore Tronci, che con il suo drone fa conoscere dall’alto il patrimonio archeologico nascosto dell’Isola, e Francesco Manca, “padre” scopritore di Biru ‘e Concas.
Alle 17 al Teatro Murgia Canne al Cielo, esibizione del famoso maestro di launeddas Luigi Lai, accompagnato da Marcello Floris. Presenta Ivo Zoncu. A seguire, alle 19, Le Storie della Storia, monologo di e con Jacopo Fo, un viaggio affascinante, di narrazione e affabulazione, fra la Storia e le sue innumerevoli Storie. Dalle 19.30 si tornerà a levare i calici nelle Cantine di Sorgono.
Lunedì 1 novembre si comincia alle 8.30 con le escursioni degli ospiti alla cascata di Funtana Is Arinus o Craddaxioleddu di Nurallao e al Nuraghe Nolza di Meana Sardo. Si andrà anche a Laconi al Museo della Statuaria Preistorica in Sardegna (il Museo delle Statue Menhir), ospitato negli spazi del Palazzo Aymerich, ultima residenza dei marchesi di Laconi progettata a metà Ottocento dall’architetto Gaetano Cima. Undici sale che delineano lo sviluppo cronologico della grande statuaria antropomorfa preistorica sarda, compreso fra il 3800 e il 2000 a.C.
Alle 10 al Museo di Sorgono, nella Sala Sau, il laboratorio Come si fabbricano le launeddas con Michelino Loi, uno dei più apprezzati costruttori di launeddas dell’Isola, e Alessio Masones, giovane suonatore. Alla stessa ora le visite guidate di Biru ‘e Concas e del Santuario Campestre di San Mauro. Alle 12.30 al Museo di Sorgono la visita guidata a cura di Sergio Frau.
La quarta edizione del Festival del Passato Remoto si chiude alle 17 al Teatro Murgia con Mario Tozzi – geologo, divulgatore scientifico, volto noto di diversi programmi tv – ed Enzo Favata, affermato jazzista, sassofonista e polistrumentista, che propongono lo spettacolo Mediterraneo, Le Radici di un Mito. Partecipa Sergio Frau. Una lezione concerto di Tozzi (voce narrante) e Favata (sassofoni, clarinetti, elettronica), impegnati nel realizzare un film senza immagini, fatto di parole e suoni – il racconto dell’uno scorre sulle atmosfere sonore create dall’altro – nel quale prendono forma paesaggi arcaici, mitologia e scienza.