Dal 4 ottobre al 26 novembre a Cagliari tra il Teatro Massimo, il Conservatorio e lo spazio OSC/Domosc, si terrà la quarantesima edizione del Festival Spaziomusica. OLTRE IL SENSO è il tema portante dell’edizione 2021 all’insegna, come di consueto, della musica contemporanea e le sue immediate declinazioni con un ricco cartellone di artisti, tra i quali Krzysztof Pawlik, Małgorzata Dancewicz, Hybrid Ensemble, Andrea Talmelli, Marco Donnarumma, Fabrizio Casti, Franco Donatoni, Gianluca Podio, Ensemble Scisma, Marco Ferrazza, Elio Martusciello, Roberto Zanata Cesare Saldicco, Brigata Stirner.
Soffia sulle quaranta candeline il Festival Spaziomusica, la rassegna dedicata alla musica di ricerca e di improvvisazione, acustica ed elettronica e alle sue immediate derivazioni. Il suo ricco programma si dirama tra concerti e performance acustiche e audiovisive con un importante cartellone di ospiti tra i quali Krzysztof Pawlik, Małgorzata Dancewicz, Hybrid Ensemble, Marco Donnarumma, Fabrizio Casti, Andrea Talmelli, Franco Donatoni, Gianluca Podio, Ensemble Scisma, Roberto Zanata, Marco Ferrazza, Elio Martusciello, Cesare Saldicco e la Brigata Stirner.
Il Festival Spaziomusica si inserisce nelle più ampie attività di 10 nodi, la rete dei festival d’autunno a Cagliari, nata per lasciare tracce, edificare luoghi, per costruire l’occasione di un confronto sui nuovi linguaggi artistici, come spazio comune di ospitalità della scena internazionale, co-produzioni originali, contesto crocevia di sperimentazione.
“L’attività dell’Associazione Spaziomusica – spiega il direttore artistico Fabrizio Casti – si articola nel 2021 su una proposta di produzione e distribuzione di eventi multimediali, concerti e performance.
Tra performance, sinergie di linguaggi e immersività
La programmazione della quarantesima edizione, con una speciale dedica al Maestro Franco Oppo, avrà tra i suoi obiettivi sinergici la diffusione di prodotti artistici legati alla musica contemporanea e alle arti performative, attraverso laboratori, seminari e convegni al fine di esplorare il campo della musica e delle sperimentazioni sonore d’avanguardia nelle sue declinazioni di tecnologiche audio/video e performative. Ma anche escursioni che più profondamente sconfinano e interagiscano con altri linguaggi espressivi, il movimento corporeo, la gestualità e il mondo immaginario visivo. Esplorazione nel campo della musica contemporanea che, a partire dal segno della scrittura e dal gesto dell’improvvisazione, si allarga fino a includere il paesaggio sociale in cui viviamo, generando, tramite tecnologie multimediali interattive e immersive, una visione fantastica del nostro abitare il mondo.”
Spaziomusica è realizzato con il contributo del MiC (Direzione generale spettacolo dal vivo) Regione Autonoma della Sardegna, (Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport) e del Comune di Cagliari, (Assessorato alla Cultura, Pubblica Istruzione, Sport, Spettacolo e Politiche Giovanili) in collaborazione con il Conservatorio Statale di Musica Giovanni Pierluigi da Palestrina di Cagliari e dell’Università degli Studi di Cagliari.
Il prezzo dei biglietti per i singoli appuntamenti della manifestazione è di due euro, ad eccezione del concerto di Marco Donnarumma che costa dieci euro. L’ingresso a tutti gli appuntamenti è condizionato all’esibizione del green pass.
IL PROGRAMMA DI OTTOBRE
Il Festival Spaziomusica vivrà il suo primo appuntamento lunedì 4 ottobre al Teatro Massimo di Cagliari: alle 21 in sala M2 protagonista sarà il progetto Inire (ph in alto), con la performance audiovisuale Rhizome, dei musicisti polacchi Krzysztof Pawlik e Małgorzata Dancewicz. Il duo fonde la composizione tradizionale con la riproduzione, l’improvvisazione, la registrazione e il mastering. La loro musica è un’esplorazione sonora che si muove abilmente tra sound art, field recording e riferimenti alla musica contemporanea. I sistemi modulari analogici giocano un ruolo importante nelle composizioni di Inire: il loro utilizzo enfatizza la linea confusa tra i nuovi e i vecchi media. Mezzora dopo a tenere banco sarà la performance audiovisuale di Krzysztof Pawlik (ph in basso).
Alle 22 spazio, invece, alla sonorizzazione dal vivo di una versione editata del mediometraggio Koniec Świata (The end of the world) di Dorota Kędzierzawska (Polonia 1988). La pellicola rappresenta il cinema nella sua forma più creativa con una fotografia originale e inedita, un film che conserva il proprio fascino nonostante la mancanza di dialoghi e la sua intima fotografia in bianco e nero.
Martedì 5 ottobre gli appuntamenti del festival proseguiranno in sala M2: alle 21 sul palco ci sarà l’Hybrid Ensemble, con Enrico Di Felice (flauto e flauto in sol), Raffaele Bertolini (clarinetto e clarinetto basso), Fabrizio Casti e Roberto Zanata all’elettronica. La formazione si dedica alla creazione e all’esecuzione di performance multimediali che uniscono la musica strumentale e quella elettronica, con interazioni video. Il gruppo lavora e collabora con artisti nazionali e internazionali, con un’attività costantemente aperta alle nuove sperimentazioni.
Un’ora dopo (alle 22) luci e amplificatori si accenderanno per l’Ensemble Scisma (ph a lato), nato nel 2016 in seno al laboratorio multidisciplinare del Conservatorio di Musica di Cagliari, dedicandosi all’elaborazione e all’esecuzione di nuovi brani delle classi di composizione oltre che allo studio di importanti partiture del Novecento storico e contemporanee. Il collettivo ha come obiettivo quello di approfondire lo studio delle prassi esecutive e le tecniche del Novecento.
Mercoledì 6 ottobre alle 21 il piano solo di Giuseppe Greco (ph a lato)ripercorrerà la strada delle musiche di Sandro Mungianu, Claudia Mura, Nicola Monopoli e Luisa Valeria Carpignano. Originario di Palagianello (Taranto) Giuseppe Greco nel 1990, ha iniziato lo studio del pianoforte e nel 2005, a soli 15 anni, si è diplomato in pianoforte con il massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore sotto la guida di Vincenzo De Filippo. Si è perfezionato con Sergio Perticaroli all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma diplomandosi a soli 19 anni con il massimo dei voti e la lode. E’ stato uno dei 30 finalisti del prestigioso “International Van Cliburn Competition”, competizione mondiale a cadenza quadriennale che si è tenuta nei mesi di maggio e giugno 2013 a Forth Worth (Texas); è stato ammesso alle fasi finali del cinquantanovesimo Concorso Pianistico Internazionale “F. Busoni” di Bolzano 2013. E’ stato inoltre unico semifinalista italiano all’ “International San Marino Piano Competition 2014”. All’attività di solista affianca quella cameristica in diverse formazioni come quella in duo col celebre pianista Bruno Canino e quella col soprano Maria Laura Iacobellis. Attualmente è docente di pianoforte principale presso il Conservatorio “E. R. Duni” di Matera.
Il set successivo (alle 22) vedrà protagonisti il compositore elettroacustico Marco Ferrazza (ph a lato) affiancato dall’artista audiovisivo Svart1 (al secolo Raimondo Gaviano) nella performance “Una Wunderkammer minore“. La proposta di una Wunderkammer in ambito sonoro è soprattutto uno spunto per una strategia compositiva basata sulla giustapposizione di pochi materiali, e sulla loro riproposizione in un contesto “frammentario”. La frammentarietà accolta come ipotesi di lavoro volta a far emergere potenzialità organizzative, e quindi come libertà di indagine sulla forma.
Un trio d’eccezione aprirà, giovedì 7 ottobre, gli appuntamenti serali di Spaziomusica: alle 21 il palco della sala M2 ospiterà Elio Martusciello, Fabrizio Casti e Roberto Zanata, impegnati nella performance intitolata Chimera, composizione in tempo reale per tre compositori e strumenti elettroacustici. L’improvvisazione radicale di Martusciello (docente di Musica Elettronica al Conservatorio di Napoli) si incontrerà, in questa occasione, con l’estetica di Casti (docente di Elementi di Composizione e analisi musicale al Conservatorio di Musica di Cagliari), e l’esperienza elettroacustica di Zanata (docente di Musica Elettronica al Conservatorio di Cesena).
Alle 22 salirà in cattedra il compositore, artista multimediale e filmmaker Cesare Saldicco (ph in alto), con un live set improring caratterizzato dall’uso di sistemi frattalici e dinamici in contesti generativi, in una sintesi non convenzionale, caratterizzata da un’estetica glitch/noise e nuove forme di interazione e presentazione auto-organizzata. Saldicco ha ricevuto commissioni, premi, riconoscimenti e borse di studio dalle più importanti istituzioni internazionali, tra le quali l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, Acanthes, Centro Tempo Reale, CECh – Comunidad Electroacùstica de Chile, Bourges International Festival of Electroacoustic Music and Sonic Art.
Giulio Colangelo e Valerio De Bonis (ph in alto) inaugureranno gli appuntamenti di venerdì 8 ottobre: “[RE]BO[U]NDS ~ expanded media” è il titolo della live performance per elettrovalvole comandate, luci reattive, elaborazione del suono in tempo reale [Produzione LOXOSconcept / ZKM [Center for Art and Media]. Alle 21 al centro della sala M2 verrà allestita una struttura verticale composta da tre lunghi cilindri di vetro riempiti d’acqua, poggiati su piedistalli, al di sotto dei “dripper” (elettrovalvole comandate che sparano gocce d’acqua).
La goccia d’acqua, cadendo all’interno del cilindro produce un suono che viene captato ed elaborato in tempo reale da una complessa architettura informatica che sovraintende anche alla spazializzazione in tempo reale. Il suono delle gocce verrà gradualmente denaturato fino alla sua totale metamorfosi, e dal suono “cristallino” della goccia d’acqua si passerà alla “cristallizzazione” del disordine indotto dalla sua caduta.
Alle 22 il duo composto da Monica Benvenuti (voce) e Francesco Giomi (elettronica) renderà omaggio al compositore Sylvano Bussotti, scomparso lo scorso 19 settembre, attraverso la produzione in tempo reale dal titolo “Sylvano 90”. Prodotta da Tempo Reale, la perfomance reinterpreta in luce nuova e attualissima una serie di opere della produzione musicale meno conosciuta dell’artista fiorentino.
I programmi – costruiti insieme allo stesso Bussotti e a Rocco Quaglia – ruotano intorno alla voce della Benvenuti (cantante iconica del maestro fiorentino) così come ad un utilizzo inedito per lui degli strumenti elettronici a cura del regista e improvvisatore del suono Francesco Giomi. Il concerto si pone, quindi, come un unicum originalissimo e sorprendente nel panorama interpretativo della musica del compianto compositore toscano.
Il soprano Felicita Brusoni (ph in alto) aprirà gli appuntamenti di sabato 9 ottobre alle 19 (Sala M2) con la performance dal titolo “Ecolalìe”, nella quale si muoverà tra le composizioni di Antonio Agostini, Domenico De Simone, Andrea Nicoli, Silvia Pepe e Massimiliano Viel. L’ecolalia è un sintomo psichiatrico che consiste nella ripetizione meccanica e stereotipata – come a far da eco – di parole o frasi pronunciate da altre persone o dal soggetto stesso (autoecolalia). Dal punto di vista patologico, la riproposizione di espressioni verbali si osserva principalmente nella schizofrenia, nell’autismo e nella sindrome di Tourette. Le ecolalie di Redion, un bambino con spettro autistico del quale l’artista si occupava nel suo periodo di insegnamento, sono state come briciole di pane lungo un sentiero. Il seguirle senza una precisa volontà, ha rappresentato una delle avventure più coinvolgenti della sua vita. A quali aspettative di espressività artistica dovrebbe corrispondere il concetto di normalità?
Alle 22.30 sul palco salirà la Brigata Stirner per la performance audiovisuale “Credo”. L’opera, liberamente ispirata al testo dello scrittore J.G. Ballard, è corredata da immagini video che accompagnano l’esibizione, processate digitalmente in real-time durante il live, frutto di una collaborazione con l’artista giapponese Kenji Siratori. Il nome Brigata Stirner unisce gli artisti Roberto Belli e Arnaldo Pontis, che concretizzano un progetto volto a ribadire un sodalizio artistico nato nel 1992. Entrambi membri fondatori di Machina Amniotica, progetto attivo a Cagliari da quasi 25 anni, oggi si dedicano al suono elettronico estremo muovendosi in una ricerca di sonorità ai confini tra il power electronics e l’ambient-industrial.
Due appuntamenti caratterizzano la serata di Spaziomusica domenica 10 ottobre: alle 17.30 (in Sala M2) si terrà la seconda edizione del progetto pianoLAB sharing (nato in seno al Conservatorio di Musica di Sassari), forte del successo e dei favorevolissimi riscontri ottenuti a livello nazionale (di particolare rilievo l’inserimento nella rassegna Pianocity Milano 2019), proponendo un’antologia che agli obiettivi “artistici” coniuga un progetto didattico, formando un percorso adatto ad avvicinare fin dai primi anni di studio i giovani pianisti al lavoro con l’elettronica.
L’antologia si è arricchita anche dei lavori dei colleghi delle classi di Composizione e di Musica Elettronica che aderiscono al progetto, e naturalmente di tutti i docenti compositori che hanno dato il loro prezioso contributo proponendo opere da presentare in prima esecuzione.
Chiuderà la serata alle 21 il Duo Dubois, formazione nata dalla passione condivisa per la musica contemporanea da Alberto Cavallaro (sassofono) e Federico Tramontana (percussioni). L’interesse per lo sviluppo di nuove possibilità timbriche fra queste due famiglie di strumenti, ha portato il Duo Dubois a collaborare a un progetto di ricerca con il CIDIM per la creazione di un nuovo repertorio per questa formazione. Il lavoro del Duo ha l’obiettivo di instaurare una stretta relazione tra compositore e performer per riuscire a tradurre in suoni, nel miglior modo possibile, i pensieri del compositore.
Ancora due giorni di concerti arricchiranno il denso mese di ottobre del festival Spaziomusica nel palcoscenico, questa volta, dello Spazio OSC/Domosc (in via Newton 12, a Cagliari): venerdì 15 alle 21 a tenere banco sarà il concerto del duo lussemburghese (ph in alto) composto da Joan Martí-Frasquier (sassofono baritono) e Albena Petrovic Vratchanska (pianoforte). Musicisti d’eccellenza con importanti collaborazioni e ed esibizioni in festival di livello internazionale, i due artisti si muoveranno tra i repertori dei compositori Fernando Lerman, Olga Neuwirth, Isabel Benito e Albena Petrovic. Il giorno dopo (sabato 16) chiuderà gli appuntamenti di ottobre il duo spagnolo composto da Miriam Valero e Drian Hernández con la performance intitolata “Un Proyecto De Ensemble D’arts”, nuova produzione che combina la nuova creazione musicale contemporanea multimediale con la danza urbana. Il risultato è uno spettacolo in cui musica, movimenti del corpo, video e luci si integrano per formare un’esperienza unica.
IL PROGRAMMA DI NOVEMBRE
Saranno dedicati al compositore Franco Oppo, fondatore di Spaziomusica, i primi appuntamenti di novembre: giovedì 18 (ore 9.30/13 e 15.30/19) nella sala M2 del Teatro Massimo di Cagliari si terrà una interessante giornata di studi intitolata “Franco Oppo: innovazione e tradizione“.
Alle 21 un ensemble diretto da Giacomo Medas renderà omaggio al Maestro Franco Oppo attraverso le sue composizioni, il cui repertorio si articolerà tra Solo per flauto, Tre bagatelle (Allegro, Adagio, Vivace) per pianoforte, Sonata per pianoforte, Fasi B per flauto, percussioni3 e pianoforte, Alcune verità indimostrabili per flauto, clarinetto basso, percussioni, pianoforte, violino e violoncello.
Venerdì 19 la giornata di studi “Franco Oppo: innovazione e tradizione” migrerà negli spazi del Conservatorio di Musica di Cagliari (ore 9.30/13 e 15.30/19).
Alle 21 si tornerà nella Sala M2 del Teatro Massimo per il concerto “Icarus vs Muzak” (ph in alto) (in collaborazione con AGON Milano). Il progetto è la prosecuzione della fortunata esperienza di Icarus Junior, prima formazione giovanile fondata e seguita dall’Icarus Ensemble nel 2007. Le produzioni dell’ensemble sono state portate negli Usa (San Francisco e Berkeley), Biennale di Zagabria, Spagna, Francia, Egitto oltre che nelle principali città italiane.
Il penultimo appuntamento della quarantesima edizione di Spaziomusica si terrà mercoledì 24 novembre alle 19.30 e alle 21 presso lo Spazio OSC/Domosc e vedrà sul palco TSuono (progetto elaborato da Spaziomusica e Spaziomusica Ricerca), una performance sonoro-musicale interattiva per oggetti sonori e pubblico partecipante, progetto di Alessandra Seggi, Francesca Romana Motzo e Stefania Anna Russo (evento gratuito su prenotazione). La performance si presenta come un viaggio multisensoriale guidato alla scoperta delle possibilità sonore di materiali semplici, della propria capacità percettiva ed espressiva. TSuono è un progetto elaborato da Spaziomusica ricerca nell’ottica di un’esperienza sonora non convenzionale condivisa in grado di produrre un tempo per ascoltarsi ed ascoltare tra suoni e vibrazioni che diventano strumenti e mezzi di con-tatto con sè e con l’altro da sè.
Sipario sul festival venerdì 26 novembre alle 21 con l’atteso concerto di Marco Donnarumma, artista performativo, regista, compositore e ricercatore napoletano con base a Berlino. “Corpus Nil, Performance Art and Technology” è il titolo della performance per un corpo umano e una macchina artificialmente intelligente. Sul palco giace un corpo nudo, in parte umano e in parte macchina. È un ammasso amorfo di pelle, muscoli, hardware e software. I sensori biofisici attaccati agli arti dell’esecutore catturano le tensioni elettriche corporee e i suoni corporei e li alimentano alla macchina. Grazie a un sofisticato insieme di algoritmi, ogni sfumatura del movimento del corpo scatena un sinestetico gioco di suoni e luci diretto dalla macchina. I segnali biologici del corpo influenzano le scelte della macchina, ma non possono controllare cosa farà. A sua volta, la saturazione uditiva e visiva prodotta dalla macchina influenza il movimento del corpo, ma allo stesso tempo interrompe la sua percezione e le capacità motorie. In un ciclo di feedback instabile, il corpo e la macchina si inquinano a vicenda. L’essere amorfo sul palco si evolve lentamente in una creatura sconosciuta. Attraverso il suono, la luce e le illusioni ottiche, la mutazione fisica del corpo impatta e sommerge il pubblico, inducendo un’esperienza simile alla trance. Corpus Nil fa parte del ciclo 7 Configurations (2014-2019), una serie sui conflitti che circondano il corpo umano nell’era dell’intelligenza artificiale (AI).
IL FESTIVAL
L’attività di Spaziomusica, festival attivo nella scena sarda da quattro decenni, intende continuare la sua esplorazione nel campo del sonoro contemporaneo. Esplorazione che a partire dal segno della musica scritta e dal suono di quella improvvisata si allarga fino al risonante ad include il paesaggio sonoro di oggi generando una visione fantastica del nostro abitare il mondo. Questa visione si mostra nelle nuove produzioni musicali, nei laboratori e nelle attività didattiche e viene tematizzata nei suoi convegni e seminari. Non mancano i riferimenti alle particolarità sonore della Sardegna legate sia alla lingua che al paesaggio naturale esplorate in progetti specifici. L’attività dell’anno 2021 prevede la realizzazione di produzioni originali che si propongono di esplorare il campo della musica d’avanguardia e le sue innumerevoli escursioni. Escursioni multimediali, ma anche escursioni che più profondamente sconfinano e interagiscano con altri linguaggi espressivi, come il movimento corporeo e la gestualità, la perizia solista, il mondo delle immagini.
MISURE DI CONTENIMENTO
Nell’attuazione delle misure sanitarie per contrastare l’emergenza coronavirus, l’ingresso agli eventi del festival sarà consentito a una persona per volta, con l’obbligo di indossare la mascherina fino al raggiungimento del posto (quando sarà possibile toglierla) e il medesimo comportamento andrà adottato ogni qualvolta si abbandonerà il proprio posto a sedere. Sarà cura dell’organizzazione mettere a disposizione del pubblico il gel per sanificare le mani. Verrà assicurato il corretto distanziamento di un metro tra gli spettatori (sia frontalmente che lateralmente), a eccezione dei componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi o per le persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale. Accesso vietato, invece, alle persone con una temperatura corporea superiore ai 37 gradi e mezzo.