Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani intende ricordare la figura di Francesco Fortugno, assassinato dalla ‘Ndrangheta il 16 ottobre del 2005, mentre si recava al seggio delle primarie dell’Ulivo nell’androne di Palazzo Nieddu del Rio in corso Vittorio Emanuele a Locri. Fortugno era un medico che ricopriva l’incarico di primario ospedaliero a Reggio Calabria e dal 1986 era anche impegnato in politica, avendo assunto l’incarico di vicepresidente della Regione Calabria dal 15 maggio 2005.
Operare in un contesto sociale come quello relativo alla sanità calabrese certo non era e non è tutt’ora semplice. Il settore sanitario con i suoi ingenti appalti attraeva gli interessi della criminalità organizzata e il rischio di infiltrazione mafiose nelle Asl era sicuramente una realtà con cui quotidianamente scontrarsi. L’operato del politico calabrese fu sempre corretto e nella sua condotta cercò contrastare la corruzione e il sistema clientelare.
Probabilmente per tale modus operandi Fortugno non era tanto ben visto dalle associazioni criminali che decisero la sua eliminazione fisica. La magistratura nel corso degli anni riuscì ad individuare e condannare il mandante, Giuseppe Marcianò, e i killer Salvatore Ritorto e Domenico Audino.
Il tragico fatto dimostra quanto sia stato difficile e sia ancora adesso complicato svolgere funzioni di responsabilità in settori strategici nelle regioni ad alto rischio mafioso, in cui il cancro dell’illegalità trova terreno fertile specialmente in un ambiente povero e sottosviluppato.
Mafia, Camorra e Ndrangheta con le loro regole cercano di sostituirsi allo Stato, imponendosi in tutti i settori economicamente nevralgici e condizionando lo sviluppo dell’intera società. Esempi come Fortugno vanno ricordati nelle scuole per far comprendere ai giovani la forza dell’impegno morale e i valori civici che ognuno dovrebbe custodire. Il CNDDU nella giornata del 16 ottobre 2021 posterà sull’immagine di copertina della propria pagina Facebook e del sito il volto di Francesco Fortugno con l’hashtag #parolelibereperlalegalità.
prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU