Generale Roberto Riccardi : “Adesso siamo difronte ad un bivio, dobbiamo utilizzare al meglio il PNRR e soprattutto fare in modo che alcuni musei che sono rimasti più indietro si adeguino a questi livelli minimi di forme di qualità che è un poco lo scopo del sistema nazionale museale che stiamo creando. Creiamo la Rete dei Musei e facciamo in modo che anche i grandi attrattori trascinino i musei più piccoli”.
Standing ovation per Romolo Augusto Staccioli, oggi 91 anni: 50 anni fa fondò Archeoclub d’Italia con altri intellettuali!
Rosario Santanastasio (Presidente Nazionale Archeoclub d’Italia) : “Le sfide di oggi sono le sfide del domani che noi, Archeoclub d’Italia vogliamo condividere con la gente, con le comunità le passioni, con interesse per i Beni Culturali e la salvaguardia dei Beni Culturali”.
“Io sono una persona ottimista per natura e sto facendo grandi pellegrinaggi dal Nord al Sud lungo i 450 luoghi statali della cultura. Ci sono realtà molto variegate come è variegato il patrimonio. Adesso siamo difronte ad un bivio, dobbiamo utilizzare al meglio il PNRR e soprattutto fare in modo che alcuni musei che sono rimasti più indietro si adeguino a questi livelli minimi di forme di qualità che è un poco lo scopo del sistema nazionale museale che stiamo creando. Creiamo la Rete dei Musei e facciamo in modo che anche i grandi attrattori trascinino i musei più piccoli”. Lo ha dichiarato Massimo Osanna, Direttore Generale dei Musei Statali Italiani, partecipando al Cinquantesimo Congresso Nazionale di Archeoclub d’Italia.
Ad Osanna, Archeoclub d’Italia, ha assegnato il Premio Internazionale “Sabatino Moscati” per la gestione e la valorizzazione delle aree archeologiche. Osanna si è soffermato sui valori rappresentati da Archeoclub d’Italia.
“Io trovo che Archeoclub d’Italia abbia dato un contributo molto importante – ha proseguito Osanna – perché ha spinto molti luoghi alla conoscenza. Se si conosce, si tutela, se si conosce si cura. Quindi la cura del nostro patrimonio che è molto esteso non può che essere un affare comune, una questione che coinvolge lo Stato, coinvolge i privati, le associazioni e quindi l’Archeoclub d’Italia che festeggia i 50 anni è stata antesignana e ha dato un grande contributo al nostro patrimonio”.
Standing ovation per Romolo Augusto Staccioli, co – fondatore di Archeoclub d’Italia quando nel 1971 aveva 41 anni. Romolo Augusto Staccioli, per anni assistente presso l’Istituto di Etruscologia di antichità italiche dell’Università di Roma, diventato poi professore di epigrafia romana all’Università “La Sapienza” è tra i principali esponenti del mondo accademico e della cultura italiana nel mondo. Staccioli fondò Archeoclub d’Italia con Massimo Pallottino, allievo di Giulio Quirino Giglioli e primo docente di Etruscologia alla Sapienza di Roma, Gianfranco Paci cattedratico di Epigrafia romana e Storia romana, il filosofo Francesco Berni.
Ed è a lui che Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia, ha assegnato il Premio Archeoclub alla memoria del già Presidente Walter Mazzitti.
“C’era bisogno di Archeoclub, c’era l’esigenza di mettere insieme i vari cultori dell’archeologia. Sono commosso, oggi per i 50 anni della nostra storia. Archeoclub d’Italia è stata precursore della promozione culturale dell’Italia. Oggi queste idee di progresso democratico sono state finalmente condivise. Fondato con atto notarile a Roma per opera di Francesco Berni e me che nel 1970 avevamo creato il Centro di Documentazione e Promozione Archeologica per arrivare poi ad Archeoclub d’Italia – ha ricordato Romolo Augusto Staccioli, oggi 91 anni ma con la grande grinta a tutela del patrimonio culturale italiano – e si aggiunse Baldassarre Conticello. C’era tutta l’Italia: Nord, Centro, Sud. E subito dopo seguirono Bologna, Pescara e Chieti e nel Novembre del 1971 nacque la sede di Roma. L’obiettivo era affiancare l’archeologia ufficiale nella tutela del patrimonio archeologico. Oggi sembra un concetto scontato ma all’epoca non era così. La grande rivoluzione di Archeoclub è stata quella di mettere accanto all’archeologia ufficiale i cultori locali, sentinelle nella valorizzazione del patrimonio.
Ben 30 anni dopo arrivò l’importante riconoscimento del ministro Giovanna Melandri portando avanti un ragionamento che come Archeoclub avevamo fatto già prima. Il patrimonio archeologico italiano è fondamentale per tutto il mondo. Un mondo che sarebbe più povero senza il nostro patrimonio archeologico e senza le nostre eccellenze. Dunque la parola è indispensabilità!”.
Archeoclub d’Italia non si ferma e non si è mai fermata anche durante il periodo acuto della pandemia dando la possibilità agli italiani e al Mondo intero di vedere attraverso il web la ricchezza dei territori e di conoscere mediante webinar continui intensi.
“Le sfide di oggi sono le sfide del domani che noi Archeoclub d’Italia vogliamo condividere con la gente – ha dichiarato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia – vogliamo condividere queste sfide con le comunità le passioni, con interesse per i Beni Culturali e la salvaguardia dei Beni Culturali. E’ utile la piena sinergia tra associazionismo, pubblico e privato. Noi puntiamo alla crescita e stiamo per chiudere un importante accordo con la Regione Sicilia. Nei prossimi giorni firmeremo la convenzione con l’Assessorato ai Beni Culturali della Regione Sicilia che punterà alla tutela e alla salvaguardia del patrimonio archeologico e culturale”.
Archeoclub non ha perso un attimo e appena è stato possibile ha subito invitato giornalisti italiani e stranieri rendendoli partecipi di grandi eventi mediatici sui luoghi della storia e dell’arte.