Mio malgrado, ho deciso di concludere la mia esperienza di portavoce del MoVimento 5 Stelle. Ho provato fino all’ultimo a cercare un’agibilità politica per il mio ruolo di consigliere regionale, agibilità che mi è stata costantemente e caparbiamente impedita nonostante il largo supporto di consensi di cui ho sempre goduto tra gli attivisti, gli elettori pentastellati ed i cittadini.
Ancora oggi, i colleghi del gruppo consiliare regionale nelle persone di Michele Ciusa, Desirè Alma Manca, Alessandro Solinas e Roberto Li Gioi, persistono nell’isolarmi dai lavori del gruppo rifiutandosi, perfino, di farmi avere collaboratori per l’esercizio del mio mandato elettorale, nonostante la legge regionale me lo consenta conformemente alla Costituzione italiana.
Non hanno voluto condividere le mie proposte di legge, ancora pendenti nelle commissioni pertinenti, paralizzandone l’iter, in materia di:
⦁ “Disposizioni per il contrasto dei disturbi dell’alimentazione (P.L. n.53)”;
⦁ “Istituzione del Centro Regionale per la Famiglia C.R.F. ( P.L. n.93)”;
⦁ “Disposizioni per il riconoscimento, la diagnosi e la cura della maculopatia (P.L. n.110)”;
⦁ Prestazioni di assistenza indiretta nel territorio nazionale ed all’estero per diagnosi errate (P.L. n.113)”;
⦁ Norme per la promozione e la valorizzazione dell’invecchiamento attivo (P.L. n.125)”;
⦁ Disposizioni per il riconoscimento dell’alienazione genitoriale (P.L. n.271)”;
⦁ Razionalizzazione e contenimento della spesa relativa al funzionamento degli organi statutari della Regione (P.L. n.223)”.
E, per di più, non versano le restituzioni di denaro delle indennità consiliari nel conto corrente nazionale del M5S, come io ho sempre fatto, trattenendole, invece, in un conto corrente cointestato tra loro quattro. La necessità, morale e politica, di portare avanti la realizzazione del programma per cui sono stata eletta non mi lascia altra scelta, sebbene dolorosa e sofferta, che quella di proseguire l’attività consiliare nel Gruppo misto in seno al Consiglio regionale della Sardegna.
Del resto, dopo il cambio di paradigma del M5S nazionale, che ha disatteso i principi ispiratori tradendo la fiducia dei cittadini, attuato con l’approvazione di uno statuto seicentesco che è la negazione di quello che regolava la vita associativa quando aderii al M5S nel lontano 2010, dopo la modifica del significato delle 5 stelle, l’unica possibilità di rimanere fedele e coerente agli ideali di coloro che mi hanno eletta e primariamente a me stessa è il recupero della centralità di una pratica di democrazia diretta attraverso il consolidamento dei rapporti con quelle numerose realtà cittadine, sociali e culturali che meglio rappresentano la virtù del civismo e l’amore sincero per la nostra amata Sardegna, facendo dell’attività consiliare il momento di raccordo tra istanze della popolazione ed istituzioni.
On. Avv. Carla Cuccu