“In un momento di grave emergenza, ci sono multinazionali che chiudono senza preavviso gli stabilimenti o delocalizzano mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro. Al contrario la Honda rappresenta il tipo di azienda che rimane in Italia, nonostante le tante difficoltà e investe in ricerca e sviluppo mantenendo la produzione e tutelando l’occupazione. Questo è un esempio virtuoso da seguire, grazie anche a un modello costruttivo di relazioni industriali”. Lo dichiara Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm.
“Allo stesso tempo ci sono delle criticità nella provincia di Chieti e Pescara, come nel caso di Sevel – prosegue il leader Uilm – Continueremo a chiedere il rispetto degli impegni presi, la continuità produttiva, senza nessun tipo ridimensionamento, con un ritorno ai 18 turni appena la crisi dei semiconduttori lo renderà possibile, e il rientro dei circa 900 precari a cui non è stato rinnovato il contratto nelle scorse settimane”.
“Un’altra vertenza che seguiamo da vicino è quella dei lavoratori di Riello – continua – che stanno pagando scelte scellerate da parte di un’azienda sana che ha deciso di delocalizzare la produzione in Polonia. Continueremo a ricercare le migliori soluzioni per garantire un futuro occupazionale e produttivo in questo importante sito”.
“Per quanto riguarda la Denso – aggiunge – grazie all’accordo con l’azienda abbiamo trovato una soluzione, con uscite incentivate, che ha evitato gli esuberi e un forte arretramento di questa essenziale attività produttiva. Vogliamo che siano garantiti gli investimenti per il futuro produttivo dello stabilimento di San Salvo”.
“Chiediamo un intervento urgente della politica nazionale e regionale per risolvere le difficoltà che stanno vivendo da mesi i lavoratori di Atr di Teramo e le criticità sulle prospettive del sito di LFoundry di Avezzano che opera nel settore strategico dei semiconduttori” sottolinea Palombella.
“Siamo in un momento fondamentale per il futuro del nostro Paese – conclude – usciremo da questa emergenza senza precedenti solo con la salvaguardia occupazionale e del patrimonio industriale italiano”.