Mondiali Juniores di Judo a Olbia e la storia di un’armatura giapponese del 700
Dopo i giganti di Mont’e Parma Made in Sardinia, c’è anche un’antica armatura giapponese che suscita la curiosità degli ospiti di Olbia in occasione dei campionati mondiali juniores di judo. Si tratta dell’armatura di Gavino Piredda, Presidente del comitato organizzatore del Mondiale che si sta concludendo.Il Maestro Piredda, orginario di Nulvi, un paesino dell’Anglona, è un appassionato di tradizione giapponese, una passione che si è formata e sviluppata attraverso la pratica del Judo. Prima da atleta, poi da tecnico e Maestro che ha maturato ad oggi 40 anni di insegnamento.
Per lo studio della disciplina ha viaggiato molto, e fra i numerosi viaggi di studio e approfondimento non poteva mancare quello con destinazione Giappone, nel tempio del Maestro Jigoro Kano, il Kodokan a Tokio.
È stato così, che in uno di questi viaggi, ha voluto portarsi in Sardegna un frammento di Giappone: l’antica armatura giapponese del ‘700 ed un “gong” che utilizza per annunciare inizio e fine delle lezioni di Judo. Si tratta, ovviamente, di due esemplari unici in Sardegna.
Ma il destino dell’armatura del Maestro Piredda non era quello di rimanere chiusa in una teca, bensì di accompagnarne il percorso di studio dei “KATA”, le forme del Judo, i cosiddetti princìpi sui quali di basa la pratica.
Ed in questo percorso il prezioso ‘vestito’ originale è stato un fedele partner in occasione di Campionati Europei e Mondiali di Kata, per dedicarsi poi allo studio.
Del “Koshiki no Kata” (Kata delle forme antiche) in particolare, che il Maestro Piredda (Tori, colui che esegue) pratica assieme al suo Uke (colui che subisce) Monica Piredda ed alla sua antica e fedele armatura giapponese.