Società in House “Opere e Infrastrutture della Sardegna”
La RAS approva il Piano industriale, nessun confronto coi tecnici
La Giunta approva Piano industriale triennale e budget ma non coinvolge la Rete delle professioni tecniche nonostante il protocollo di intesa firmato nel 2019. I tecnici: “sempre disponibili a collaborare sul tema, strategico per lo sviluppo dei lavori pubblici specie in vista dell’arrivo dei fondi del PNRR”.
La Regione ha unilateralmente deciso di rinunciare al contributo dei circa 18mila professionisti tecnici rappresentati dalla Rete Professioni Tecniche della Sardegna.
È questo uno dei passaggi più significativi della nota inviata nella serata di ieri all’indirizzo dell’assessore regionale Aldo Salaris, del direttore generale dei Lavori Pubblici Piero Teodosio Dau, e per conoscenza all’amministratore unico della società in house della Regione Opere e infrastrutture della Sardegna Luca de Angelis, dall’Ordine degli ingegneri della provincia di Cagliari.
«Nel 2019, assieme agli altri ordini raccolti nella Rete delle professioni tecniche della Sardegna, abbiamo stipulato un protocollo di intesa, considerato un’eccellenza nel campo delle relazioni tra Istituzioni e territorio, culmine di un periodo di animata collaborazione tra RPT e Assessorato regionale, al tempo guidato dall’Assessore Roberto Frongia – spiega il presidente OIC Sandro Catta –.
Ci aspettavamo di essere coinvolti e proseguire questo dialogo fruttuoso con la Regione, in particolare su una tematica tanto importante come l’attività della Società in House dei prossimi tre anni, anche in vista dell’arrivo dei fondi legati al PNRR».
La notizia dell’approvazione del Piano industriale e del budget 2021/2023 della Società in House della Regione “Opere e infrastrutture della Sardegna” è invece giunta ai tecnici soltanto attraverso la pubblicazione della delibera di Giunta 38/23 del 21 settembre scorso.
«In sostanza il protocollo è rimasto lettera morta, nonostante le nostre sollecitazioni e la regione ha deciso di fare a meno, almeno di questa fase, del contributo dei tecnici, fondamentale in termini di visione complessiva, strategica e consapevole del panorama delle opere pubbliche sul territorio – conclude Catta –.
Da parte nostra, rinnoviamo la nostra disponibilità a collaborare con le istituzioni e di ravvivare il percorso di cooperazione, fase cruciale di quel Project Management a cui si fa riferimento nella stessa introduzione del Piano industriale appena approvato».