Un altro tassello esperienziale dalle quotazioni altissime si è aggiunto alla storia internazionale del club giallo blu. È mancata solamente la ciliegina sulla torta: il passaggio al secondo turno della Europe Cup era alla sua portata ma è stata fatale la sconfitta all’esordio che col senno di poi poteva essere evitata.
Ciononostante, il quartetto capeggiato dal presidente Simone Carrucciu si è goduto attimo per attimo la due giorni di gioco a Bratislava, assimilando tante sfaccettature che potrebbero essere utili in futuro in un mondo del tennistavolo dai molteplici rivoli, non solo quelli legati esclusivamente alle sfide nude e pure.
“Abbiamo giocato in un impianto dedicato, bello e strutturato – ha commentato Simone Carrucciu – e aspetto ancor più importante, ci siamo confrontati con persone molto cordiali e simpatiche. Ringrazio in particolar modo Lucia Čolovičkova, la presidente del team di casa Stolnotenisove Centrum SKST e tutto lo staff per l’ospitalità e la dedizione profusa per lo sviluppo della nostra amata disciplina. In questo caso sono le persone che fanno la differenza perché con il loro supporto i problemi di contorno passano in secondo piano”.
Rimane il rammarico dell’eliminazione: “Ci dispiace molto – conclude Carrucciu – ma questa trasferta non la dimenticherò facilmente. Soprattutto per i rapporti sinceri e cordiali stretti con gli altri club partecipanti, in particolare gli amici spagnoli: insieme abbiamo condiviso le piacevoli fasi del terzo tempo. Sono momenti chiave che aiutano a crescere e a vedere il tennistavolo in una dimensione sempre più elevata. Grazie a tutti ma ora i pensieri vanno rivolti ad un campionato italiano ricco di insidie e per questo altrettanto bello”.
Europe Cup Women – Girone “A”
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Primo turno
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venerdì – sabato 22/23 ottobre 2021
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19:30
Ore 12:30
19:30
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Sede di Gioco
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SKST Arena – Stara Vajnorska 14 – Bratislava (Slovacchia)
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Skst Bratislava (Slovacchia)
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A.S.D. Tennistavolo Norbello
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3
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1
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Tmk Tagmet Taganrog (Russia)
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A.S.D. Tennistavolo Norbello
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3
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0
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A.S.D. Tennistavolo Norbello
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Hujase Jaén Paraíso Interior (Spagna)
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3
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0
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SORPRESE DAL CLUB SLOVACCO CHE CONVOCA LA NAZIONALE NORVEGESE
Il match d’esordio alla fine diventa quello fondamentale nel decretare la seconda squadra che farà compagnia alla fortissima formazione russa del Tmk Tagmet Taganrog nel secondo turno della competizione.
Le tre norbellissime rimangono un po’ senza parole quando scoprono che il Skst Bratislava non schiera atlete autoctone ma si rifocilla direttamente dalla nazionale norvegese impiegando Rikke Skattet, Rebekka Carlsen e Martine Toftaker. La prima viene praticamente annullata da una Tatiana Kukulkova che si trasforma in profeta in patria. Rimane l’unico acuto guilcerino perché Offiong Edem paga una giornata no dove non riesce a prendere le misure al gioco di Carlsen. Krisztina Nagy fa quello che può contro Toftaker ma deve arrendersi. Tutte le speranze di sopravvivenza sono affidate ad Offiong che dopo aver recuperato due set di svantaggio a Skattet deve fare i conti con la nuova formula adottata dall’ETTU che fa terminare il quinto set a sei punti con un servizio a testa. E in questo caso la difensora scandinava si mostra particolarmente ferrata, consegnando al suo team il punto della vittoria.
A senso unico, l’indomani, la tenzone con le russe del Taganrog, team solido ed equilibrato, come del resto era apparso tre anni fa quando incrociò il Tennistavolo Norbello nel terzo turno della ETTU Cup. Julia Prokhorova, Margarita Fetukhina e Olga Kulikova (protagonista lo scorso anno in Italia col Cortemaggiore) hanno concesso solo due set alle avversarie.
La partita finale con il club spagnolo Hujase Jaen Paraiso Interior è l’occasione per non tornare a casa con tutte le pive nel sacco. Il richiamo all’orgoglio funziona e per le giallo blu scaturisce un bel 3-0. Apre le danze Kukulkova implacabile nei confronti di Veronica Pablos. Nel derby africano la nigeriana Offiong Edem ritrova la lucidità smarrita ad inizio concentramento e si impone sull’egiziana Nadeen Dawlatly. Infine, dove c’è Krisztina Nagy fioccano le emozioni. Ed è così che l’italo-magiara la spunta al quinto parziale recuperando dall’1-2 in favore della romena Claudia Caragea.
KRISZTINA NAGY: “LA SQUADRA C’E’ MA DOBBIAMO ESSERNE CONSAPEVOLI”
Se il luogo del ritrovo ha incantato il presidente, si possono immaginare le reazioni delle giocatrici. Con i suoi oltre 40 anni di pratica agonistica Krisztina Nagy ha visto edifici di tutti i colori, ma quello slovacco le ha fatto vibrare la racchetta: “Abbiamo giocato in una palestra incredibile – racconta l’atleta guilcerina – non avevo mai visto un impianto così bello, realizzato con buon gusto e veramente perfetto per il tennistavolo”.
Sulla gara che ha pregiudicato la qualificazione commenta così: “Ci aspettavamo tre giocatrici locali ed invece si è palesata la nazionale della Norvegia. A parte ciò siamo state sfortunate anche strutturando la formazione perché le avversarie hanno scompaginato tutto facendo giocare come n. 3 la Toftaker anziché la Skattet; in tal modo mi hanno impedito di affrontare una difesa contro la quale so districarmi molto bene. Offiong si è arresa alla migliore delle norvegesi che ci può stare, ma anche lei, in condizioni normali, non avrebbe dovuto incontrare problemi. Il punto chiave è stato quello in palio nella quarta sfida. Al quinto set la mia compagna nigeriana è partita male perché ha dissipato tante energie per riportarsi sul 2-2 ma in quel frangente la Skattet è apparsa più veloce e visibilmente superiore. L’unica che ha fatto il suo dovere è stata Tatiana nel battere la loro difesa”.
Sul match successivo Krisztina non ha recriminazioni: “Quella russa era la squadra migliore di questo concentramento e infatti abbiamo perso nettamente 3-0. Tatiana e Offiong almeno un set l’hanno vinto, io neppure quello”.
Infine, il successo consolatorio: “Contro l’Hujase Jaen Paraiso Interior, Offiong ha giocato molto meglio, riuscendo ad avere ragione sull’egiziana; Tatiana ha battuto una che non era irresistibile, io sono riuscita a districarmi bene con questa nuova formula del quinto set. Vincevo 5-2, poi Caragea mi ha raggiunto, ma sono fiera di me stessa perché ho avuto la freddezza giusta per vincere 6-5”.
Le ultime disquisizioni sono dedicate al suo collettivo: “Il livello di gioco da noi espresso è molto buono – conclude Nagy – ma spero che lo spirito di squadra migliori gara dopo gara; le mie compagne perdono tempo prezioso nel colloquiare di viaggi e impegni vari con la nazionale, mentre io vorrei affrontare tematiche meno prosaiche come i nostri successivi impegni in campionato”.