L’approvazione del decreto Omnibus è una boccata di ossigeno per tanti sardi e per tante imprese. È motivo di grande soddisfazione riuscire a mettere a disposizione subito oltre 350 milioni di euro in un momento che necessita di risposte concrete ed immediate.
E le risposte sono le risorse stanziate a chi ha subito i danni della pandemia e degli incendi, quelli per la sanità, non solo per l’emergenza Covid, quelli destinati al sociale e per combattere il disagio giovanile.
Le risposte sono i fondi per interventi nelle nostre scuole, negli impianti sportivi, nelle chiese e nei cimiteri, nei centri storici e nelle periferie e per la viabilità. Nei contributi a fondo perduto per le nostre imprese artigiane. Abbiamo finalmente portato a soluzione i problemi di tantissimi lavoratori, in particolare di quelli in utilizzo.
L’apporto del nostro gruppo UDC Cambiamo! è stato determinante per migliorare questo provvedimento.
Lo ha migliorato nella sanità aggiungendo risorse importanti.
Lo ha migliorato col provvedimento sulla fiscalità per le attività ricettive. Lo ha migliorato nelle modifiche di carattere urbanistico.
Lo ha migliorato con interventi e opere nei territori.
Ora, chiusa questa pagina positiva, dobbiamo pensare alla vera sfida che ci attende: sfruttare al meglio l’opportunità dei fondi del PNRR e del nuovo ciclo della programmazione europea 2021-2027.
Dobbiamo definire un modello di mobilità sostenibile che crei le basi per uno sviluppo economico e per combattere lo spopolamento.
Investire su collegamenti veloci, sicuri e a basso impatto ambientale. Collegare non solo i grandi centri e le zone costiere ma anche le aree interne.
Ci sono nel piano 263 milioni di euro per la sanità che puntano a rafforzare e a potenziare i servizi della rete territoriale e a investire sull’ammodernamento tecnologico.
Il potenziamento della rete territoriale e dell’assistenza domiciliare è fondamentale per ridurre i ricoveri impropri, per non intasare gli Ospedali e in generale per migliorare anche la qualità dei servizi offerti.
Sono queste le nostre sfide e dobbiamo essere tutti, indistintamente, maturi e pronti per affrontarle e vincerle se vogliamo davvero aprire una nuova pagina per la Sardegna e per i sardi.