Avviato già da aprile il progetto per ridurre le liste d’attesa ma il Covid continua a dominare la scena e a ridurre le risorse. Precisazioni dell’Aou di Sassari ad articolo apparso oggi sulla Nuova Sardegna
Sono 81, da aprile, le donne operate per tumore al seno grazie all’attivazione di sedute operatorie in regime di prestazioni aggiuntive, avviate per ridurre la lista d’attesa. E ancora, una tempistica di attesa tra diagnosi e intervento chirurgico che si attesa intorno ai due mesi, con circa 48 pazienti in lista (31 ottobre). E poi la presenza ancora del Covid che limita l’operatività chirurgica e assorbe notevoli risorse. Sono le precisazioni dell’Aou di Sassari all’articolo apparso oggi sul quotidiano La Nuova Sardegna.
Il quadro è ancora dominato dalla presenza del virus Sars Cov-2. E’ sempre all’attenzione dei vertici aziendali la situazione epidemiologica e dei ricoveri. A dare uno spaccato della situazione sono i dati divulgati dalla Regione oggi, 6 novembre, alle ore 14,42. Il report parla di 6 pazienti ricoverati in terapia intensiva e 45 nei reparti internistici. Ebbene i 6 pazienti della terapia intensiva sono quelli ricoverati nella struttura al primo piano della palazzina di Malattia infettive dell’Aou. Sono, invece, 15 i pazienti ricoverati nel reparto di Malattie infettive.
I dati dimostrano come l’hub di Sassari sia ancora l’unico centro di riferimento per il Covid nel centro nord Sardegna. Nelle strutture dell’Aou vengono centralizzati i pazienti a media e alta complessità che trovano così garantite le cure. Un’azione di supporto arriva dal solo ospedale Marino di Alghero dove vengono ricoverati i pazienti a più bassa intensità di cura.
“Dire che l’emergenza Covid non c’è più non ha corrispondenza con la reale situazione di tutti i giorni – afferma la direzione strategica dell’Aou -. Ci rammarica che le donne dopo la diagnosi debbano aspettare circa due mesi per un intervento al seno.
“Per ridurre le liste d’attesa l’Azienda si è attivata già da aprile scorso, quando ha avviato il progetto per l’abbattimento delle liste d’attesa attraverso sedute chirurgiche in regime di prestazioni aggiuntive. A oggi sono 81 le pazienti operate.
“Tuttavia la situazione pandemica, tutt’altro che conclusa, continua ad assorbire notevoli risorse a discapito delle chirurgie; si aggiunga la carenza cronica di personale, come anestesisti e infermieri.
“Si tratta di una situazione che – conclude la direzione dell’Aou di Sassari – difficilmente potrà trovare un’ulteriore risposta in termini di riduzione delle tempistiche, almeno sino a quando i pazienti Covid non troveranno una giusta assistenza in altre strutture del territorio. Soltanto questo potrà far tornare il Dea di secondo livello a pieno regime nella cura dei pazienti a più alta complessità”.
“Ma è chiaro che nel numero degli interventi da realizzare durante le sedute aggiuntive bisogna anche considerare la complessità dell’intervento stesso. Questo fattore, infatti – spiega il professor Corrado Rubino, direttore della Chirurgia plastica e ricostruttiva e del dipartimento Onco Ematologico -, tende a ridurre il numero delle operazioni che si possono effettuare.
“Quello che abbiamo notato – conclude – è che alla Smac si registra un elevato numero di tumori mammari ogni mese, parliamo di una cifra che si aggira attorno a 20-25 che vengono subito avviati ai percorsi dedicati”.