I numeri dei vent’anni di Blue tongue fanno rabbrividire, da qualsiasi parte la si voglia leggere: circa 166milioni di euro di indennizzi e 800mila pecore morte secondo i dati elaborati da Coldiretti Sardegna.
E sono solo una parte dei numeri che testimoniano 20 anni di pesanti perdite per il comparto allevatoriale e per le casse pubbliche.
E’ quanto emerso questa mattina durante l’assemblea promossa da Coldiretti Sardegna a Sassari su Blue tongue: quale verità? al quale hanno preso parte insieme al presidente e direttore di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu e Luca Saba, il Responsabile del servizio prevenzione dell’assessorato regionale alla Sanità Antonio Montisci, il direttore dell’Istituto Zooprofilattico Giovanni Filippini e il direttore del Dipartimento prevenzione Franco Sgarangella, il presidente della commissione Attività Produttive Piero Maieli e diversi allevatori provenienti da tutta la Sardegna.
Per i pastori è stata una ecatombe con circa 800mila pecore morte (795.261 per la precisione dal 18 agosto del 2000 a ieri, 22 novembre 2021) su 7.576.993 pecore coinvolte, alle quali vanno sommate eredità pesanti dovute alle perdite indirette, con tantissime pecore e capre improduttive per via della malattia.
Pesante e incalcolabile il fardello anche per gli allevatori di bovini, in particolare per quelli da carne, che continuano a subire la dura e lunga norma del blocco della movimentazione: un salasso per i bovini da carne, un animale portatore sano: la stragrande maggioranza dei vitelli sardi viene esportato fuori dall’Isola per l’ingrasso.
Con il blocco della movimentazione per spostarsi è necessario, 7 giorni prima della partenza, l’esame della reazione a catena della polimerasi (PCR) che costa circa 25 euro a capo. Insomma soldi e tempo che mandano fuori mercato i nostri vitelli. Movimentazione che se oggi è estesa a tutta la Regione, era già attiva da lungo tempo dal Nuorese al sud Sardegna (escluso solo il Nord Sardegna) per via di piccolo focolai con blocchi della movimentazione nel raggio di 150 km.
I Dati
Quando comparve per la prima volta (2000 – 2001) la blue tongue fece una strage con 260.856 pecore morte il primo anno e 232.138 il secondo con una incidenza (della mortalità sui capi coinvolti) di circa il 20% e 18%.
Nel corso degli anni ci sono state altre ondate, le più importanti nel 2003-2004 con 995.546 capi coinvolti con 75.797 capi morti il 7,61%. Nel 2012-2013 capi coinvolti 147.148, morti 11.393 (7,74%). 2013 – 2014 capi coinvolti 1.730.493 con morti 113.780 (6,58%). 2017 – 2018 coinvolti 851.402 con morti 35.591 (4,18%). Quest’anno la percentuale della mortalità è tra le più basse con il 2,73% con 1.089.646 capi coinvolti e 29.737 morti.