“E se si cambiasse strategia e si vaccinassero i bovini?”. E’ una delle proposte, la più apprezzata dagli allevatori, che è emersa questa mattina a Sassari durante l’assemblea promossa da Coldiretti Sardegna per limitare i danni diretti ed indiretti della blue tongue che in 20 anni si è mangiata 166milione di euro e condannato a morte 800mila ovini.
Invertire l’azione e vaccinare i bovini, veri serbatoi del virus e vittime indirette con i continui blocchi della movimentazione che si stanno sommando alle perdite per gli allevatori. Dopo l’esplosione della nuova ondata il blocco della movimentazione, già in atto dal sud Sardegna fino al Nuorese è stato allargato fino al Nord Sardegna.
“Per garantire la movimentazione soprattutto dei bovini che vanno oltre i confini sardi nel resto della Penisola – ha spiegato Antonio Montisci, responsabile del servizio prevenzione dell’assessorato regionale alla Sanità – abbiamo attuato un sistema adottato con successo in Francia da due anni (Pcr e trattamento con repellenti nei sette giorni precedenti la partenza dell’animale), che garantisce le Regioni ospitanti. Ma in Italia si ferma davanti alla possibilità delle Regioni appunto ospitanti di poter decidere se accettarli o meno. Per questo domani abbiamo un incontro decisivo con Ministero, le altre Regioni e Teramo dove spiegheremo questo”.
Un appuntamento fondamentale per gli allevatori sardi che stanno soffrendo con i vitelli che rimangono in stalla anche se spesso ci sono anche dei contratti in essere.
Ma nell’incontro di questa mattina si è parlato oltre che del contingente anche del futuro, come poter convivere e limitare al minimo gli effetti di un virus che come ha detto il direttore del Dipartimento prevenzione Franco Sgarangella insieme al veterinario Giuseppe Bitti “è endemico ma ha dei picchi epidermici che vanno contenuti”.
Secondo Antonio Montisci “dobbiamo trovare un sistema di profilassi che garantisca il contenimento della diffusione virale nell’ovino evitando in questo modo anche il blocco della movimentazione dei bovini”.
Le proposte sono diverse. Quelle percorribili secondo Montisci sono quello dell’utilizzo di un vaccino vivo attenuato negli agnelli sotto i tre mesi. In questo modo si immunizza l’animale e in pochi anni abbiamo anche la cosiddetta immunità di gregge”. Per sperimentarlo in modo scientifico, il responsabile del servizio veterinario, propone, di testarlo in 50 aziende di tutta la Sardegna. Altra strada percorribile è quello di vaccinare oltre le rimonte anche tutti gli 8.500 allevamenti ad alto rischio, da dove, secondo Montisci, “parte e si diffonde sempre il virus della blue tongue”.
Ma è dalla discussione con gli allevatori in sala che nasce la proposta che condividono tutti: quella di vaccinare tutti i bovini e facoltativamente gli ovini.
Proposta lanciata da Franco Sgarangella, sostenuta da Montisci, apprezzata dagli allevatori (“pronti a vaccinare i nostri animali”).
“Perseguiremo queste proposte affinché si mettano in atto” ha concluso il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu.