Per ciascuno di questi 18 indicatori ogni città ottiene un punteggio normalizzato variabile da 0 a 100. Il punteggio finale è successivamente assegnato definendo un peso per ciascun indicatore che oscilla tra 3 e 15 punti, per un totale di 100.
La mobilità rappresenta il 25% complessivo dell’indice, seguita da aria e rifiuti (20%), acqua e ambiente urbano (15%) ed energia (5%). È stata confermata la scelta di privilegiare gli indicatori di risposta che misurano le politiche intraprese dagli enti locali (infatti pesano per oltre la metà del totale, il 59%), mentre gli indicatori di stato valgono il 20% e gli indicatori di pressione il 21%.
“Sono sicuramente soddisfatto del miglioramento che ha permesso alla città di Cagliari di essere tra le top 20 del rapporto di Ecosistema Urbano – Il Sole 24 ore – dichiara l’ing. Ahmed Nacid, Presidente di Legambiente Cagliari.
Una performance che è risultata veramente molto importante è stato il dato relativo alla raccolta differenziata. Altro dato che ha avuto un miglioramento e che ha consentito la scalata della città sono stati gli interventi sul verde pubblico.
Importantissimo, come sempre, il dato del trasporto pubblico urbano, che vede Cagliari al secondo posto tra le città di medie dimensioni per l’offerta del trasporto pubblico. Il trasporto pubblico pesa per il 25% del rapporto.
A livello nazionale abbiamo visto ingenti perdite di passeggeri (-48%) delle altre città. A Cagliari CTM sta contribuendo ad un trasporto pubblico sostenibile ed elettrico che ci vede molto favorevoli.
Da migliorare – continua il Presidente di Legambiente Cagliari, purtroppo e inaspettatamente, la qualità dell’aria: tengo a precisare che il dato è riferito all’anno 2020, dopo interi mesi di lockdown. Ecco – vorrei sfatare l’idea che tutti abbiamo della città di Cagliari con l’aria pulita e senza inquinamento. Non è così. Ne dobbiamo non solo prendere atto ma attuare iniziative comuni con gli stakeholders per trovare soluzioni condivise che permettano un miglioramento della qualità dell’aria.
Le centraline hanno decretato un dato preoccupante di PM10, che tutti sappiamo essere quel particolato altamente inquinante, e, ripeto, nonostante il lockdown il dato non si è modificato. Siamo preoccupati del tasso di motorizzazione della città di Cagliari, che è molto alto, e soprattutto sull’incremento del traffico veicolare che è sempre più crescente. I rientri a scuola e il rientro dei lavoratori dallo smart-working hanno visto una riduzione dell’utilizzo dei mezzi pubblici a favore dell’utilizzo di vetture private.
Ultima ma non meno importante la dispersione idrica che è ancora molto problematica. Comunque voglio segnalare tra le best practice un progetto presentato dal Comune di Cagliari e Abbanoa, che ha consentito il recupero delle acque reflue in uscita dai depuratori, un tempo lasciate defluire a mare e oggi impiegate per annaffiare i giardini pubblici”.