CeDAC
Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna
Legger_ezza 2021
Promozione della Lettura
III edizione
Alessio Arena presenta “Ninna nanna delle mosche”
venerdì 12 novembre – ore 18 – Sede ARC – Cagliari | a cura di Michele Pipia
Il libro racconta di Gregorio Zafarone, emigrato in Sud-America, che lavora come operaio all’officina Porvenir e scrive le lettere per i suoi compagni analfabeti mentre le sue, inviate a Berto Macaluso, giovane fornaio di Palmira, nell’entroterra lucano, non hanno mai ricevuto risposta. Ma un giorno le sue parole raggiungono Berto dentro una busta in cui è imprigionata una mosca, e il giovane decide di partire per quella terra sconosciuta.
Amore e rivoluzione s’intrecciano nelle pagine di “Ninna nanna delle mosche”, il nuovo romanzo di Alessio Arena ospite DOMANI (venerdì 12 novembre) alle 18 nella Sede ARC di via Falzarego 35 a Cagliari dell’incontro condotto da giornalista Michele Pipia sotto le insegne di Legger_ezza 2021, il progetto per la Promozione della Lettura firmato CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna.
Una trama avvincente su passioni proibite sullo sfondo dell’Italia e del Cile negli Anni Venti: “Ninna nanna delle mosche” (Fandango, 2021) narra di Gregorio Zafarone, emigrato in Sud America, dove ha trovato lavoro come operaio all’officina Porvenir, che scrive le lettere da inviare alle famiglie lontane per i suoi connazionali analfabeti e intanto continua a pensare a Berto Macaluso, giovane fornaio di Palmira, un paese nell’entroterra lucano, cui spedisce le sue missive senza mai ottenere risposta. Una corrispondenza a senso unico, con di mezzo un oceano di interrogativi su quel che possa essere accaduto all’amato, in un tempo sospeso tra nostalgia e desiderio, finché un giorno le parole di Gregorio raggiungeranno Berto dentro una busta in cui è rimasta imprigionata una mosca, e il fornaio si metterà in viaggio verso una terra sconosciuta. Sulle sue tracce partirà anche la moglie, Serafina Canaria, una ninnanannara «la cui voce concilia il sonno e l’amore».
La parola all’autore: l’eclettico cantautore, scrittore e traduttore napoletano (classe 1984), finalista a Musicultura 2013 con “Tutto quello che so dei satelliti di Urano” e vincitore del Premio della Critica alla XIII edizione del Premio Andrea Parodi con “Los niños que vuelan” (oltre alla menzione per il miglior testo e il premio per la miglior interpretazione di un brano di Andrea Parodi), racconterà la genesi del romanzo, le fonti di ispirazione, le motivazioni che lo hanno spinto a raccontare questa storia.
Alessio Arena ha al suo attivo gli albums “Bestiari(o) familiar(e)” (2014), “La secreta danza” (2016) e “Atacama!” (2019) e l’EP “Autorretrato de ciudad invisible” oltre a testi e musiche per il teatro e brani scritti per altri interpreti. La sua pièce “Sciore Arancia”, prodotta dal Nuovo Teatro Nuovo di Napoli, è stata presentata al festival Settembre al Borgo mentre per il Nudo Teatro di Madrid ha firmato “Hielo” e “Árbol (o las manos abiertas de Celidonia Fuentes)” in scena con la regia di Ángel Málaga. I suoi romanzi: “L’infanzia delle cose” (Premio Giuseppe Giusti Opera Prima), “Il mio cuore è un mandarino acerbo”, La letteratura tamil a Napoli (finalista al Premio Minerva, secondo classificato al Premio Neri Pozza) e La notte non vuole venire (Fandango Libri) ispirato alla vita della cantante napoletana emigrata in America Gilda Mignonette.
“Ninna nanna delle mosche” è un’opera avvincente, in cui il tema delle migrazioni che caratterizza tutti i Sud del mondo, i luoghi da cui si fugge in cerca di miglior fortuna, per dimenticare fame e miseria, se non guerre, carestie e persecuzioni, si intreccia al destino dei due protagonisti tra le immagini suggestive di un itinerario attraverso le Ande e lo sconfinato deserto di Atacama, «pellegrini danzanti e un circo di diseredati» per un affresco di varia umanità. «Questa storia nasce da una narrazione verbale, da un racconto su un personaggio realmente esistito sul quale ho calcato uno dei protagonisti: Serafina la ninnanannara» – ha raccontato Alessio Arena in un’intervista-. «Io vengo da una tradizione orale, sono diventato uno scrittore grazie a mia nonna che è una donna analfabeta. Lei non ha quello strumento scientifico che ha cambiato la storia dell’umanità che è la scrittura alfabetica, non è in suo potere, ma è una grande affabulatrice. È lei che mi ha istigato alla scrittura, ai libri, per quanto ai suoi occhi fossero degli oggetti indecifrabili».
Nel libro che racconta una storia d’amore antica ma in fondo fuori dal tempo, in cui il richiamo di una voce lontana induce un giovane ad abbandonare ogni cosa per mettersi in cammino alla ricerca, forse, di una parte di sé, deciso ormai a infrangere regole e convenzioni, dogmi morali e religiosi per vivere appieno la propria vita e riconciliarsi con il suo io più profondo, la sua vera natura ma non mancano elementi magici e segni del soprannaturale. «Io credo che il nostro Sud e la nostra città vivano sempre una vita al limite, le cose quando stanno per finire devono interpretare se stesse… Ho sempre visto la nostra cultura come una cultura di sopravvivenza» sottolinea Alessio Arena. «E nella cultura agraria dove la minaccia della morte era costante, bisognava inventare qualsiasi cosa per superare quella minaccia e paura costante. Credere aiuta: credere nel soprannaturale, costruirsi una religiosità, una magia».
“Ninna nanna delle mosche” è una favola moderna, una storia tutta da leggere sulla forza delle passioni tra incantamento e desiderio, sul senso stesso, e il fluire della vita.
L’autoreAlessio Arena (Napoli, 1984) è scrittore, cantautore e traduttore. Studioso appassionato di letterature in lingua spagnola e docente, vive tra l’Italia e la Spagna conciliando progetti letterari, musicali ed educativi che cercano di relativizzare le frontiere tra queste tre aree. Vincitore della xxiv edizione di Musicultura e di diversi riconoscimenti al Premio Andrea Parodi dedicato alla World Music (tra cui il Premio della critica), è autore e interprete di quattro album plurilingue, e di testi e musiche per il teatro e per altri interpreti. I suoi romanzi sono: L’infanzia delle cose (Premio Giuseppe Giusti Opera Prima), Il mio cuore è un mandarino acerbo, La letteratura tamil a Napoli (finalista al Premio Minerva, secondo classificato al Premio Neri Pozza) e La notte non vuole venire (Fandango Libri) ispirato alla vita della cantante napoletana emigrata in America Gilda Mignonette.