Viaggio nella storia dell’Isola con “Baroni in Laguna” del Teatro del Segno, liberamente tratto dall’omonimo saggio-inchiesta di Giuseppe Fiori sulla lotta dei pescatori di Cabras – in cartellone sabato 20 novembre alle 21 al TsE di Is Mirrionis in via Quintino Sella a Cagliari per un nuovo appuntamento con la Stagione 2021-2022 di “Teatro Senza Quartiere”: sotto i riflettori Stefano Ledda, che firma drammaturgia e regia, con la colonna sonora eseguita dal vivo da Andrea Congia (chitarra) e Juri Deidda (sax) per un suggestivo affresco tra parole e note.
Cronaca di una rivolta contro il retaggio di un dominio feudale tra episodi di violenza e tacito dissenso, fino all’ultimo decisivo capitolo: dagli Appunti sul medioevo in un angolo d’Italia a metà del XX secolo emerge la fotografia di un mondo anacronistico, in cui a dispetto delle leggi e dell’avvento della democrazia vigono regole non scritte e rapporti di forza, in una dimensione fuori dal tempo dove la miseria e la fame del popolo si scontrano con gli antichi privilegi.
NB. CAMBIO DI PROGRAMMA “Baroni in Laguna” sostituisce “Il Sistema Periodico” di Primo Levi – che sarà invece proposto in gennaio in occasione della Giornata della Memoria.
Un affresco della Sardegna del Novecento con “Baroni in Laguna” ovvero “Appunti sul Medioevo in un angolo d’Italia a metà del XX secolo”, liberamente tratto dal saggio-inchiesta di Giuseppe Fiori con drammaturgia e regia di Stefano Ledda, protagonista sulle note della chitarra di Andrea Congia e del sax di Juri Deidda – in cartellone sabato 20 novembre alle 21 al TsE in via Quintino Sella nel cuore di Is Mirrionis a Cagliari per l’ultimo appuntamento con la prima tranche della Stagione 2021-2022 di “Teatro Senza Quartiere” organizzata dal Teatro del Segno – che proseguirà in primavera con un interessante programma tra classici e testi contemporanei..
Suggestivi intrecci di parole, suoni e visioni per un viaggio nella storia recente con la pièce firmata Teatro del Segno, che ricostruisce – in un’avvincente e amara cronaca – la difficile lotta dei pescatori di Cabras per conquistare una nuova dignità e liberarsi del retaggio e dei vincoli del potere feudale in pieno Novecento.
“Baroni in Laguna” racconta un’Isola fuori dal tempo tra paesaggi arcaici e avanzi di Feudalesimo, in una sapiente alternanza tra fatti di cronaca, testimonianze, atti giudiziari e immagini d’epoca (rielaborate da Paolo Trebini) per raccontare la rivolta dei pescatori del paese del Campidano di Oristano sulle rive dello stagno conosciuto come Mari Pontis (diventato famoso in tutto il mondo grazie al ritrovamento delle statue dei “giganti” di Mont’e Prama) contro l’anacronistico sistema di potere che sanciva come immutabile un diritto di proprietà ormai superato dalla Storia e dalle leggi.
Una rivoluzione culturale oltre che sociale, scaturita da una rinnovata coscienza della propria dignità, anche sulla spinta della miseria e della fame, da cui si innesca un processo inarrestabile in cui le donne assumono – accanto ai loro uomini, mariti, padri, fratelli e figli – un ruolo fondamentale. Lo sguardo femminile anticipa e illumina il cambiamento: dove era la paura insorge la rabbia, l’indignazione e perfino il disprezzo, ed è in questa forza segreta uno dei fascini di una narrazione ritmata e via via più incalzante in un crescendo che tocca e coinvolge gli spettatori.
Partendo da un tragico avvenimento – un assassinio apparentemente senza movente – Giuseppe Fiori si inoltra nel terreno insidioso delle norme implicitamente imposte e accettate su cui si regge un sistema di equilibri antico e apparentemente immutabile: la verità affiora a brandelli, in un silenzio assordante si scopre come l’origine del male sia, come spesso, in un’ingiustizia che contrappone ricchezza e potere a indigenza e disperazione.
Lo stupore del cronista, improvvisamente proiettato in un nuovo Feudalesimo tra gli Anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, quando l’Italia viveva il sogno inebriante del boom economico, diventa quello del lettore e del pubblico e la dura lotta dei pescatori; dapprima quasi esitanti, poi sempre più convinti delle proprie ragioni, si trasforma nella battaglia di tutti – uomini e donne – in difesa dei diritti inalienabili: alla vita e alla dignità di cittadini, al nutrimento, all’uso del territorio, alla condivisione delle risorse per il bene comune. Questioni fondamentali, ieri come oggi, su cui anche si misura il grado di civiltà di un popolo e di una società.
CAMBIO DI PROGRAMMA: “Baroni in Laguna” sostituisce nel cartellone della Stagione 2021-2022 di “Teatro Senza Quartiere” “Il Sistema Periodico” di Primo Levi – che sarà invece proposto in gennaio in occasione della Giornata della Memoria (con il seguente calendario: giovedì 27 gennaio alle 9.30 e alle 11.30 le matinées per le scuole e una replica serale alle 19.30; venerdì 28 gennaio alle 9.30 e alle 11.30 le matinées; sabato 29 gennaio alle 9.30 e alle 11.30 le matinées per le scuole e la recita serale alle 21 in replica anche domenica 30 gennaio alle 19.30).
“Il Sistema Periodico” dal libro di Primo Levi, con adattamento e regia di Stefano Ledda, anche protagonista sulla scena sulle note del sax di Juri Deidda (produzione Teatro del Segno) affronta, attraverso la similitudine con gli “elementi”, in un gioco di specchi tra le leggi della fisica e i comportamenti umani, il tema della Shoah. Un’antologia di racconti del chimico e scrittore, tra ricordi della giovinezza e memorie del lager, da cui emerge una costante sfida con «la materia, madre o nemica»- come scrive Stefano Ledda nella presentazione: l’autore si confronta con «il mestiere di vivere; ricco di sconfitte, di vittorie e di miserie, di avventure e di incontri», con la sua prosa luminosa e essenziale, in una serie di affascinanti apologhi «capaci di impegnare in pari misura la ragione e la fantasia».
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
La seconda tranche della Stagione di “Teatro Senza Quartiere” 2021-2022 al TsE di Is Mirrionis a Cagliari inizierà in primavera (il cartellone verrà presentato quanto prima), per poi riprendere nei primi mesi del 2022 (sempre nel rispetto delle regole su Green Pass, distanziamento, mascherine e contingentamento dei posti).
La Stagione di “Teatro Senza Quartiere” 2021-2022 si inserisce nel progetto pluriennale “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2026 a cura del Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda – in collaborazione con la Parrocchia di Sant’Eusebio di Cagliari e con il patrocinio e il sostegno dell’Assessorato alla Cultura, Spettacolo e Verde Pubblico del Comune di Cagliari, dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna e del MiC / Ministero della Cultura e con il contributo della Fondazione di Sardegna.
Fondamentale l’apporto di partner e sponsor privati, a partire dal main sponsor TECNOCASA di Roberto Cabras che sostiene l’intero progetto quinquennale, come dell’azienda Fratelli Argiolas carpenteria metallica, grazie alla quale sono stati realizzati alcuni degli adeguamenti tecnici del palcoscenico e del teatro e il partner tecnico DUBS Organizzazione Tecnica per lo Spettacolo di Bruno Usai.
Il progetto “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2026 vede in prima fila, accanto al Teatro del Segno, l’Accademia Internazionale della Luce, il Teatro Tages, il Comitato Casa del Quartiere, Teatro impossibile, La compagnia Salvatore della Villa, l’Associazione Culturale Musicale Orchestra da Camera “Johann Nepomuk Wendt”, la Compagnia dei Ragazzini di Cagliari diretta da Monica Zuncheddu, l’Associazione Culturale CORDATA F.O.R. e il CeDAC (Centro Diffusione Attività Culturali) che organizza il Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.
La compagnia:
Fondato il 12 Gennaio 2009, il Teatro del Segno / Laboratorio di Produzione Teatrale nasce dall’esigenza dei suoi fondatori e del direttore artistico Stefano Ledda, di dirigere in maniera più spiccata la propria produzione artistica e la propria attività didattica verso il teatro sociale e verso interventi mirati alla diffusione della cultura teatrale.
Il Teatro del Segno è una compagnia professionale di produzione, un gruppo aperto ai diversi aspetti dell’espressività che ricerca attraverso la sperimentazione di percorsi creativi diversi, il segno scenico indispensabile alla comunicazione dell’emozione e del senso.
Il Teatro del Segno cura progetti come “Rovinarsi è un Gioco” e “Senza Fiato” e organizza, oltre alla Stagione di “Teatro Senza Quartiere” e alla rassegna “Teatro e Marmellata” al TsE, il Festival “Percorsi Teatrali” a Santu Lussurgiu e il Festival “Palcoscenici d’Estate” ad Allai, nell’ambito di Intersezioni / rete di festival senza rete a cura di Fed.It.Art. Sardegna.