Riti di passaggio e l’ «attesa di una primavera rigeneratrice» in “LSDP (the moon chapter)”, la nuova creazione del coreografo GianMarco Porru in scena giovedì 18 novembre alle 21 al Teatro Si ‘e Boi di Selargius sotto le insegne del CeDAC Sardegna nell’ambito del MaDIS 2021 / Danza e Inclusione Sociale realizzato con il sostegno del Comune di Selargius, della Regione Sardegna e del MiC / Ministero della Cultura con il contributo della Fondazione di Sardegna.
Sul palco «Nicole Filipinetti e Andrea Piras isolano, ripetono e rielaborano schemi di movimento che arrivano dalle strutture di gioco, da filmati amatoriali e nella memoria corporea e vivente delle persone; e l’imitazione e la familiarità con i corpi celesti è parte centrale del processo creativo».
“LSDP (the moon chapter)” – esito della residenza artistica svolta nei giorni scorsi a Selargius – trae spunto da “Le Sacre du printemps” di Igor’ Stravinskij e dallo studio delle celebrazioni pagane legate al ciclo delle stagioni per raccontare la «consacrazione di un’adolescente» nel tempo del risveglio della natura.
Il fascino di antichi riti legati al ciclo delle stagioni in “LSDP (the moon chapter)”, la nuova creazione dell’oristanese GianMarco Porru (con musiche di Gilda Manfrin e costumi di Marco Rambaldi) in cartellone giovedì 18 novembre alle 21 al Teatro Civico “Si ‘e Boi” di Selargius sotto le insegne del CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna nell’ambito del progetto MaDIS 2021 / Danza e Inclusione Sociale realizzato con il sostegno del Comune di Selargius, della Regione Sardegna e del MiC / Ministero della Cultura con il contributo della Fondazione di Sardegna.
“LSDP (the moon chapter)” si ispira a “Le Sacre du printemps” – il celebre balletto su musiche di Igor’ Fëdorovič Stravinskij che ha debuttato nel 1913 al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi con la coreografia di Vaclav Nižinskij e scene e costumi di Nikolaj Konstantinovič Roerich: l’opera originale pensata per i Ballets Russes di Sergej Djagilev è incentrata sul tema del risveglio della natura e culmina nella scena conturbante della «consacrazione di un’adolescente» a una enigmatica e terribile divinità. Sulla falsariga dello “scandaloso” capolavoro del grande compositore russo, GianMarco Porru indaga le «celebrazioni pagane» e «ricostruisce gesti, movimenti, giochi e linguaggi del corpo» impressi nella memoria individuale e collettiva, per tradurli in una rigorosa e misteriosa partitura: sotto i riflettori i performers Nicole Filipinetti e Andrea Piras rielaborano il ricco materiale proveniente dalle espressioni ludiche e da documenti e testimonianze, attingendo a filmati amatoriali e ai ricordi, isolando frammenti e sequenze e reinterpretandoli in una danza.
“LSDP (the moon chapter)” – un titolo che contiene l’acronimo de “Le Sacre du printemps” oltre a un significativo riferimento all’astro notturno – si inserisce nel percorso di ricerca del poliedrico artista nato in Sardegna, formatosi all’Accademia di Brera e alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, per poi approfondire i suoi studi in ambito teatrale, approdando infine alla danza: GianMarco Porru spazia tra arti visive e performing arts, intreccia i linguaggi della scena allo studio della cultura materiale e immateriale, dei riti e del folklore delle genti del Mediterraneo (ma non solo) e alle suggestioni del mito.
Selezionato per il programma di formazione Q-Rated La Quadriennale di Roma presso il Museo MAN nel 2019, nel 2020 l’artista ha partecipato alla Biennale del Mediterraneo organizzata da BJCEM / Biennale des Jeunes Créateurs de l’Europe et de la Méditerranée e alla mostra BACK_UP al Museo Nivola di Orani. Nel 2021 presenta “Maledetta”, una video-installazione ispirata alla figura di Medea, principessa della Colchide e maga sapiente, vittima di forze estranee al suo volere e fuori dal suo controllo, nella mostra Badly Buried presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, a cura di Alice Sarmiento, Jade Barget, Naz Cuguoğlu; e la sua “Medea” va in scena al Museo Maga, a cura de Il colorificio.
Nel realizzare le sue creazioni, GianMarco Porru trae spunto «dall’antropologia e dall’etnologia, per approfondire, in particolare, i racconti scritti e orali nati all’interno di specifiche comunità e indagare inoltre le storie narrate attraverso immagini che emergono nella cultura materiale e immateriale popolare, nel folklore, nei rituali comunitari e religiosi, nonché nella museografia vernacolare e nelle sue esposizioni. A partire da questi archivi discorsivi e visivi si sviluppa in seguito l’ideazione di azioni performative». Tra le finalità del suo lavoro – rivela l’artista – la volontà di «contribuire alla produzione di narrazioni umane e forme di coscienza che superino gli ordinari sistemi normativi e organizzativi della società».
“LSDP (the moon chapter)” è un nuovo “capitolo” dedicato a “Le Sacre du printemps” – in cui «l’imitazione e la familiarità con i corpi celesti è parte centrale del processo creativo»: del celebre balletto «rimane la drammaturgia come guida e alcune citazioni della coreografia originale» – spiega GianMarco Porru – ma soprattutto «rimane l’idea di attesa di una primavera rigeneratrice, una serie di passaggi temporali che diventano rituale fino ad arrivare alla consacrazione di una adolescente per l’arrivo della nuova stagione». Una visione crudele e insieme poetica, che rappresenta il nucleo fondante, la prima ispirazione dell’opera di Stravinskij – come raccontava lo stesso compositore: «un giorno, in modo assolutamente inatteso, perché il mio spirito era allora occupato in cose del tutto differenti, intravvidi nella mia immaginazione lo spettacolo di un grande rito sacro pagano: i vecchi saggi, seduti in cerchio, che osservano la danza fino alla morte di una giovinetta che essi sacrificano per rendersi propizio il dio della primavera».
Il sacrificio di una fanciulla, con la rievocazione di arcaici culti agropastorali, nel tentativo di propriziarsi gli dèi si trasfigura in una narrazione per quadri densa di simbolismi, frutto di una residenza artistica inserita nel progetto MaDIS 2021 / Danza e Inclusione Sociale: “LSDP (the moon chapter)” è l’ideale continuazione dell’itinerario di rilettura e decostruzione del rivoluzionario balletto iniziato con “LSDP” nel 2020, dove «il capolavoro di Stravinskij diventa uno strumento di analisi di pratiche e forme di aggregazione di alcune comunità del Mediterraneo», per una moderna, poetica e immaginifica, rivocazione del “rito”.
La residenza artistica diretta da GianMarco Porru e la presentazione di “LSDP (the moon chapter)” al Teatro Si ‘e Boi di Selargius si inseriscono nel progetto MaDIS 2021 / Danza e Inclusione Sociale a cura del CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna, realizzato con il sostegno del Comune di Selargius, dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna Sardegna e del MiC / Ministero della Cultura con il contributo della Fondazione di Sardegna.
INFO & PREZZI
biglietti: intero 5 euro – ridotto 2 europer informazioni: [email protected] – cell. 345.4894565 – www.cedacsardegna.it