Il film “Il muto di Gallura” di Matteo Fresi porta il cinema “Made in Sardegna” al Torino Film Festival insieme alla Sardegna Film Commission.
La Sardegna protagonista al 39° Torino Film Festival, dal 26 novembre al 4 dicembre 2021, con Il muto di Gallura, unico lungometraggio italiano tra i 12 film in concorso, accompagnato dalla delegazione di talents “Made in Sardegna” e dalla Sardegna Film Commission della regione Autonoma della Sardegna. La prima ufficiale del film si terrà mercoledì 1 dicembre alle 19.30 al Cinema Massimo di Torino.
Il film diretto da Matteo Fresi ruota intorno alla faida che ebbe luogo nella Gallura di metà Ottocento, tra le famiglie Vasa e Mamia e che causò la morte di oltre 70 persone.
Sinossi
Bastiano Tansu è un personaggio realmente vissuto, sordomuto dalla nascita, venne maltrattato ed emarginato finché la sua furia e la sua mira prodigiosa non divennero utili alla causa della faida. Il legame di sangue e l’assassinio di suo fratello Michele, lo annodano indissolubilmente ad uno dei due capi fazione, Pietro Vasa che lo trasforma nell’assassino più temuto dell’intera faida. Lo stato e la chiesa procedono per tentativi, spesso maldestri, per arginare l’ondata di terrore mentre le due fazioni si consumano a vicenda. Quando le paci di Aggius determinano la fine della faida, Bastiano sembra aver trovato anche la pace interiore nell’amore corrisposto per la figlia di un pastore. Ma in un mondo violento e superstizioso, che già da bambino lo additava come figlio del demonio, Bastiano non può essere assolto e andrà incontro al suo drammatico destino.
Un impegno corale
Il film, prodotto da Fandango e RAI Cinema con il supporto della Fondazione Sardegna Film Commission, è stato girato interamente in Sardegna, principalmente nel comune di Aggius e di Tempio Pausania.
Nel cast, Andrea Arcangeli, Marco Bullitta, Giovanni Carroni, Syama Rayner, Aldo Ottobrino, Fulvio Accogli, Nicola Pannelli, Andrea Carroni, Fiorenzo Mattu, Felice Montevino, Roberto Serpi, Francesco Falchetto, Stefano Mereu, Noemi Medas, Adele Armas e Andrea Nicolò Staffa.
Per promuovere il film la Sardegna Film Commission insieme a Fandango e RAI Cinema ha organizzato una mostra fotografica con le più belle foto scattate sul set da Federico Botta. La mostra, ad ingresso gratuito, è visitabile dal 26 novembre al 5 dicembre presso le Scuderie dell’Artiglieria Con/Temporary Art Center nell’ambito di Paratissima 2021.
Negli scatti di Botta, oltre alle straordinarie location della Gallura gli interpreti del film in costume caricano i personaggi, per loro natura popolari, di una tragica epicità, come in un diorama etnografico di altri tempi. Gli interpreti, che indossano gli abiti della tradizione, sono calati in un ambiente vero e singolare, tra le rocce secolari e la natura incontaminata, al punto da esserne travolti ed assorbiti. Il paesaggio, il contesto e la natura sarda diventano così protagonisti, elementi essenziali di un racconto cinematografico la cui origine, seppure leggendaria, affonda le radici nella storia.
«Siamo felicissimi che la Sardegna ancora una volta sia protagonista della competizione internazionale di un festival cosi importante come il Torino Film Fest – dichiara l’assessore regionale alla cultura Andrea Biancareddu – a testimonianza dell’importanza del lavoro di investimento nel cinema che la Regione Sardegna sostiene e conferma di anno in anno. È un grandissimo risultato essere entrati nel palmares dei film in concorso, ottenuto grazie al lavoro svolto dai bravissimi professionisti isolani impegnati nel set per settimane nelle campagne della Gallura. Siamo fieri che gli attori del Macbettu entrino nel cast di un’opera così straordinaria, ancorando la performance, in lingua Sarda, alla storia leggendaria del Muto di Gallura. Dimostriamo nei fatti che il cinema è un attivatore sostenibile di competenze territoriali, professionalità capaci di diventare competitive nei mercati internazionali e di un racconto della nostra isola originale e universale».
«È stata per noi un’esperienze di crescita, di valorizzazione e riscoperta delle nostre radici culturali – dichiara Elizabeth Vargiu, assessore al turismo, sport e spettacolo del Comune di Tempio Pausania – nonché un’opportunità importante per coloro che hanno partecipato ai casting, coronando così il sogno nel cassetto di poter entrare a parte di un mondo magico come quello del set. Ed è indubbia la ricaduta economica e la visibilità del nostro entroterra, che affascina tantissimo anche se spesso viene sottovalutato, ma che nelle inquadrature del regista ha potuto dimostrare tutta la sua bellezza. Adesso attendiamo di poter vedere il film al cinema! »
«Aver ospitato il set del Il muto di Gallura è stato per noi motivo di orgoglio e momento di crescita – conclude Andrea Mantinesu assessore al turismo commercio e artigianato del Comune di Aggius – in particolare modo perché realizzazione di un’opera per noi significativa in quanto la storia trattata è parte fondante della nostra cultura».
Altre iniziative promosse dalla scena cinematografica sarda
Oltre alle attività del Festival, la Sardegna Film Commission sarà impegnata in molteplici attività Industry, all’interno delle manifestazioni del Mercato del Torino Short Film Market dove i progetti internazionali concorrono per vincere l’ambito premio “Experience Sardegna“.
Inoltre, il 1 dicembre alle ore 15.00, nella magica cornice dell’Oratorio di San Filippo Neri di Torino si svolgerà la presentazione del libro di Luciana Pensuti, a cura di Bepi Vigna “C’era una volta in cartone animato. La nascita del cinema di animazione in Italia“, organizzata in collaborazione con la società di produzione Armeniges productions e il Centro Internazionale del Fumetto di Cagliari.
L’opera di Luciana Pensuti (Roma, 1926 – 2003), figlia del grande pioniere del cinema d’animazione Luigi Liberio Pensuti, racconta da un punto di vista eccezionale la nascita e lo sviluppo in Italia dell’industria del disegno animato. L’autrice comunica efficacemente il senso di magia che ha accompagnato la scoperta dei complessi meccanismi della cinematografia tecnica e i passaggi essenziali affinchè delle figure inanimate potessero muoversi con fluidità sullo schermo. Oltre a fornire inediti dettagli sulla storia del cinema italiano dagli anni venti al primo dopoguerra, i ricordi di Luciana Pensuti – che, oltre che operatrice e produttrice, è stata anche giornalista e editrice – offrono uno spaccato del paese in uno dei periodi più difficili e controversi della Storia del Novecento.
Interverranno alla presentazione del libro: Bepi Vigna (Autore e sceneggiatore), Silvia Armeni (Armeniges Productions), Marco Contini (Kappabit Edizioni). Modera l’incontro Nevina Satta, direttrice della Fondazione Sardegna Film Commission.
Per le attività industry si segnala l’importante riconoscimento ottenuto dal progetto The Last Lesson di Andrea Mura e Federico Savonitto, prodotto da Chiara Andrich (Ginko Film), uno dei quattro progetti selezionati a livello internazionale per il Torino Film Lab nell’ambito di Torino Film Industry – Production Days, un programma di alta formazione dedicato a produttori e registi emergenti che hanno già ottenuto riconoscimenti nazionali e internazionali e stanno muovendo i primi passi nella coproduzione internazionale.
TorinoFilmLab è realizzato in collaborazione con AGICI, ANICA, Centro Nazionale del Cortometraggio, Film Commission Torino Piemonte, Fondo Audiovisivo FVG – Friuli Venezia Giulia, Milano Film Network e Torino Short Film Market.