Siamo tutti clandestini. I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno sono lieti di annunciarvi la pubblicazione dell’Antologia a cura di Donato Di Poce: CLANDESTINI/CLANDESTINOS, Antologia di poesia bilingue italiano-spagnolo con l’introduzione e traduzione di Hiram Barrios, nota di lettura di Anna Antolisei, disegno in copertina di Mauro Rea
I poeti: Antonella Anedda, Marco Annicchiarico, Simone Bandirali, Antonio Bassano, Diana Battaggia, Maria Cristina Biggio, Monica Borettini, Alessio Brandolini, Alessandro Broggi, Daniela Cabrini, Roberto Carifi, Alberto Casiraghy, Fabrizio Cavallaro, Ennio Cavalli, Reinhard Christanell, Vittorio Cozzoli, Stefania Crema, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Gianni D’Elia, Antonio Della Rocca, Donato Di Poce, Roberto Dossi, Anna Maria Farabbi, Giuseppe Fida, Aldo Forbice, Tiziano Fratus, Sergio Gabriele, Nausicaa Giannino, Federico Gismondi, Tomaso Kemeny, Sergio La Chiusa, Vivian Lamarque, Anna Lauria, Paola Lazzarini, Franco Loi, Attilio Lolini, Andrea Longega, Monica Maggi, Ivano Malcotti, Alberto Manzoli, Piero Marelli, Giuseppe Martucci, Alda Merini, Mauro Montini Bellosio, Alessandro Moscè, Giampiero Neri, Claudio Pagelli, Corrado Paina, Erminia Passannanti, Luisa Pianzola, Raffaele Piazza, Luca Picasso, Giovanna Previti, Gianni Priano, Icaro Ravasi, Patricia Roaldi, Roberto Roversi, Biagio Salmeri, Evelina Schatz, Marco Simonelli, Santi Spadaro, Italo Testa, Mary Barbara Tolusso, Cesare VivianiMai come oggi questa antologia ha una sua pregnanza di grande attualità. E a maggior ragione nel suo proporsi e riproporsi.
In una realtà complessa, turbo/informante e deformante, liquida e precaria come la nostra, ci si sente costretti a essere “clandestini” anche nell’hic et nunc delle proteste, di qualsiasi protesta che lotta contro ogni ingiustizia sociale.
Siamo clandestini quando si diventa scomodi al sistema per un’evidente onestà intellettuale, per un’intransigente sete di giustizia che spinge alla lotta per i propri diritti, quando la democrazia si restringe ai minimi termini come osserviamo oggi in molti paesi, come siamo clandestini con tutti i migranti che guardano attraverso le miglia e le miglia percorse, all’orizzonte del futuro con ottimismo. Ecco Clandestini/ Clandestinos … perché siamo TUTTI CLANDESTINI!
Dall’introduzione di Hiram Barrios:
“L’antologia Clandestini / Clandestinos presenta un’accurata selezione di poesie di 65 autori che hanno indagato l’argomento, da diverse angolazioni e con differenti approcci. I poeti qui riuniti si assumono il rischio di scrivere su un tema così delicato: la scorrettezza politica, la posizione discriminatoria o il pregiudizio sono a un passo. Ma i versi che compongono questa antologia ci mostrano che, se c’è un atto di rivendicazione con la parola, è solo a partire dalla poesia…”
Dalla nota dell’autore Di Poce Donato” La tentazione di esistere:
“Ci sono Clandestini per necessità storica e per violenza culturale o politica, clandestini virtuali e uomini senza futuro, sans papiers e disperati senza identità. Abbiamo assistito e continuiamo a vedere delle vere mattanze di uomini che vagano nell’etere cosmico, uomini in fuga da qualcosa, altri in cerca di un luogo interiore, quelli che cercano un approdo e quelli che non sono mai arrivati, spesso nel silenzio complice dei media o nella spettacolarizzazione che dura il tempo di un TG o di una foto in prima pagina.
Poi c’è la condizione culturale e politica di chi si sente o vive da clandestino (poeti, scrittori, emarginati, minoranze etniche, culturali o religiose). A tutte queste voci sommerse questa Antologia di versi ha dato voce e ascolto, a tutti quei desideri incompiuti che costituiscono l’anima del mondo e ci aiutano a sopravvivere tra i fili della memoria…”
Dalla nota di lettura di Anna Antolisei:
“…Ed ecco che l’Italia d’oggi, l’Italia giovane nel cuore, attraverso quest’Antologia di ottimi, onesti e affascinanti versi sulla clandestinità, torna a saldarsi alla sofferta tradizione dei nonni emigranti, ne riprende e ne rivaluta il ricordo affievolito facendo così ammenda, se mai è possibile, all’arroganza di chi, tra i padri immemori, nega al clandestino – ora e qui – ciò che già gli fu negato un tempo, altrove, in un drammatico e rimosso déja vu.”
Ringraziamenti: Questa fortunata Antologia è stata pubblicata in prima edizione nel 2003 da Lietocollelibri (Como) di Michelangelo Camelliti che ringrazio, con partecipate presentazioni a Frosinone, Milano e Genova. Ha avuto tre successive ristampe.
Ora che la casa Editrice Lietocollelibri ha cessato le sue pubblicazioni, la riproponiamo sia per il suo valore storico di una delle prime Antologie tematiche, sia per la sua purtroppo attualità. Si ringraziano inoltre gli Artisti Paolo Sangermano e Chiara Rosi, per le illustrazioni che accompagnavano la prima edizione, e Mauro Rea per la copertina di questa edizione.
Un ringraziamento particolare infine all’editore Stefano Donno (I Quaderni del Bardo), per la sua vocazione Internazionale, avendo accettato di ristampare il libro con la traduzione spagnola, e il caro Amico poeta, scrittore e traduttore Hiram Barrios per la pregevole introduzione e la traduzione del libro