cantieri già avviati. L’incertezza e la burocrazia rallentano
l’attività di imprese, committenti e studi professionali. Lai e Meloni
(Confartigianato Sardegna): “Bene il contrasto alle frodi ma
attenzione a non penalizzare le aziende serie e i cittadini onesti. Il
sistema dei bonus edili in 20 anni ha creato lavoro, economia e
risanato il patrimonio immobiliare”.
“Abbiamo l’impressione che con l’introduzione dell’obbligo del visto
di conformità e della congruità delle spese, anche per lo sconto e
cessione delle detrazioni edilizie ordinarie, quindi per il bonus
ristrutturazioni, l’ecobonus e quelli dedicati al verde e ai mobili,
si sia voluta scrivere la parola “fine” su un sistema di detrazioni
che, in 20 anni, ha creato lavoro, economia e ha contributo a risanare
e riqualificare, il vetusto patrimonio edilizio sardo e nazionale”.
E’ diretto il giudizio della Presidente di Confartigianato Imprese
Sardegna, Maria Amelia Lai, sul Decreto Legge in materia di contrato
alle frodi nel settore dei bonus fiscali, che introduce nuove norme,
più restrittive, per i cosiddetti “bonus edilizi minori”.
“Per i piccoli lavori edili, in pratica sono state introdotte norme,
le asseverazioni, che valevano per il bonus 110% e il bonus facciate –
continua la Presidente – condizione che sta mettendo in seria
difficoltà le piccole imprese non abituate a tale carico burocratico.
Infatti, stiamo già registrando un forte rallentamento nei cantieri,
ma anche alcuni fermo attività, a causa sia dell’aumento delle
pratiche preliminari, sia dell’incertezza che regna tra le aziende,
gli studi professionali e i clienti”.
Dal 12 novembre scorso, infatti, per comunicare all’Agenzia delle
Entrate la cessione del credito o l’applicazione dello sconto in
fattura, sono necessari il visto di conformità e una attestazione di
congruità della spesa rilasciata da un tecnico abilitato. Anche
relativamente a lavori già svolti o in corso di esecuzione a tale
data, quindi.
I maggiori dubbi applicativi del decreto si concentrano proprio sulla
certificazione della spesa, i cui connotati non sono ancora chiari e i
cui parametri si rifanno ad un decreto del MITE ancora da emanare e
che potrà/dovrà essere emanato entro 90 giorni.
Secondo gli ultimi dati disponibili sulle detrazioni, nel 2018 in
Sardegna, per ristrutturazioni ed ecobonus sono stati attivati
investimenti per 390 milioni di euro.
Gli effetti degli interventi sulle detrazioni edilizie, anche
nell’Isola ricadono su una ampia platea di imprese della filiera, che
comprende edilizia, installazione di impianti e altri lavori
specializzati nelle costruzioni, produzione di manufatti per
l’edilizia e i servizi immobiliari e degli studi professionali di
ingegneria e architettura; il Sistema Casa della Sardegna, infatti,
offre lavoro a oltre 22mila imprese, di cui 13mila artigiane, e più di
40mila addetti.
“Temiamo – prosegue Lai – che i costi per l’apposizione del visto e
per il rilascio dell’attestazione di congruità della spesa, se non
detraibili anch’essi, potrebbero rendere non più conveniente la
richiesta dello sconto in fattura o la cessione del credito. Chi non
ha capienza fiscale e quindi non può utilizzare in alternativa la
detrazione nella propria dichiarazione dei redditi, dovrà
probabilmente rinunciare a qualsiasi tipo di beneficio fiscale per i
lavori edili di cui si parla”.
Sul fronte delle imprese coinvolte nel circuito in quanto esecutrici
dei lavori, si registra come diverse di esse si trovino in crisi
perché hanno pianificato la propria attività ed il proprio equilibrio
finanziario calcolando e facendo affidamento sulle tempistiche di
incasso dei crediti fiscali acquisiti e poi ceduti a banche e poste,
sulla base delle precedenti regole e prassi. In questa maniera, per
diverse il rischio è di dover bloccare i lavori e mettere in cassa
integrazione il personale.
“Questi nuovi obblighi di apposizione del visto di conformità e di
asseverazione tecnica – sottolinea Giacomo Meloni, Presidente di
Confartigianato Edilizia Sardegna – rischiano seriamente di abbattere
la convenienza di molte agevolazioni edilizie, soprattutto quelle di
minore entità. Per i lavori di minore dimensione e con minor
percentuale di detrazione, quali il 50 o il 65 per cento, è molto
probabile che i nuovi obblighi introdotti dal dl 157/2021 mettano la
parola fine alla convenienza delle opzioni per la cessione o lo sconto
in fattura”. “La cessione dei crediti fiscali per lavori in edilizia e
lo sconto in fattura, in seguito all’emanazione del DL 157/2021, sono,
di fatto, sospesi – denuncia Meloni – con gravi ripercussioni sulla
liquidità delle imprese che si ritrovano ad aver già eseguito delle
commesse per le quali i tempi di incasso del corrispettivo diventano
incerti. Sono necessari urgenti chiarimenti, dunque, soprattutto su
come gestire le situazioni a cavallo”.
A sciogliere qualche dubbio sull’allarme di Meloni, arriva un
chiarimento da parte dell’Agenzia delle Entrate che, in una nota di
ieri, chiarisce come “non si applichi l’obbligo di apposizione del
visto di conformità se il contribuente, nel caso di interventi
relativi al recupero del patrimonio edilizio, ha già ricevuto la
fattura e pagato l’11 novembre ma non ha ancora trasmesso la
comunicazione dell’opzione per lo sconto in fattura”.
In particolare nelle Faq pubblicate sul proprio sito internet,
l’Agenzia risponde alle sollecitazioni avanzate da Confartigianato su
alcuni casi concreti analizzati alla luce delle novità normative
introdotte di recente. Ad esempio, in merito ai bonus diversi dal
Superbonus, l’Agenzia chiarisce che l’obbligo di apposizione del visto
di conformità e dell’asseverazione, introdotto dal Dl antifrode n.
157/2021 non si applica ai contribuenti che prima del 12 novembre 2021
(data di pubblicazione in gazzetta ufficiale del Dl n. 157/2021) hanno
ricevuto le fatture da parte di un fornitore, assolto i relativi
pagamenti ed esercitato l’opzione per la cessione o per lo sconto in
fattura, anche se la relativa comunicazione non è stata ancora
inviata. Con riferimento, invece, ai tecnici, viene chiarito che i
professionisti abilitati alla verifica della congruità delle spese per
gli interventi ammessi al Superbonus possono rilasciare per lo stesso
tipo di intervento anche la nuova attestazione di congruità delle
spese sostenute prevista dall’articolo 1 del Dl n. 157/2021.
“Pur comprendendo la necessità di porre rimedio a fenomeni di
sfruttamento ingiusto delle opportunità date da sconto in fattura e
cessione del credito – conclude il Presidente di Confartigianato
Edilizia Sardegna – urgono dei correttivi alla norma e un immediato
documento interpretativo della stessa che li renda nuovamente
fruibili, per non penalizzare ulteriormente imprese e cittadini
onesti”.