Sestu, 5 novembre 2021 – “Con la nascita dei primi agnelli ripartono le trattative sul prezzo del latte fra l’industria privata e i pastori, in vista della prossima imminente campagna lattiero-casearia, che avrà inizio a metà dicembre”.
Lo sottolinea il presidente della Copagri Sardegna Ignazio Cirronis, ad avviso del quale “in un momento che sembra essere favorevole, visto il positivo andamento del mercato di consumo del pecorino romano, con quotazioni in continua crescita che sfiorano oggi i 10 euro al chilo, sarebbe opportuno che si tornasse a discutere, nei tavoli preposti, delle problematiche del comparto, con l’impegno primario dell’Assessorato regionale all’Agricoltura, che tace da inizio legislatura sull’argomento”.
“A tal proposito, è auspicabile una stretta collaborazione tra rappresentanze della produzione e della cooperazione per una comune valutazione sullo stato dei caseifici e per favorire l’allargamento della loro base sociale con un’azione di convinzione presso i pastori che continuano a conferire il latte agli industriali a condizioni più sfavorevoli e a fronte dei continui rincari dei costi di produzione”, prosegue Cirronis, secondo cui “una riflessione attenta va poi operata per verificare ruolo e funzioni dell’OILOS, soggetto che avrebbe potuto occuparsi da tempo di definire, in accordo con le parti interessate, un contratto-tipo che regoli in maniera trasparente i rapporti contrattuali tra pastori e industriali, andando una buona volta a fissare parametri adeguati a costruire una griglia condivisa per il pagamento del latte”.
“A distanza di un mese dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, inoltre, facciamo appello alla Regione e a tutti i parlamentari dell’Isola affinché si attivi quanto prima il decreto Mipaaf con il quale vengono definite le modalità di applicazione delle dichiarazioni obbligatorie nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari nel settore ovicaprino, strumento fondamentale per dare trasparenza al settore”, conclude Cirronis.
“In molti casi – fa notare il direttore della Copagri Sardegna Pietro Tandeddu – più che di trattative sul prezzo del latte ovicaprino si tratta di offerte unilaterali, che vedono prime timide offerte per 95 cent/litro; ciò a fronte di una liquidazione da parte delle cooperative, per la campagna 2019-2020, mediamente pari a un euro/litro, con ipotesi di incremento di 10 centesimi per la campagna 2020-2021”.
“Confidiamo pertanto nella saggezza degli operatori, affinché il buon prezzo del pecorino romano non costituisca un pericoloso incentivo a orientare le imprese di trasformazione verso un ulteriore ed eccessivo incremento, non motivato, delle produzioni, che già nella scorsa annata sono aumentate fino a 340mila quintali. È auspicabile un’attenta riflessione e la ripresa di un meditato confronto sull’autoregolamentazione della produzione che si era arenata su un binario morto”, conclude Tandeddu.