Il default di Green Network e la situazione europea nel mercato dell’energia
La coda lunga della crisi del Covid-19 è arrivata sul mercato dell’energia e l’impatto sembra peggiorare giorno dopo giorno. Dai possibili aumenti del 30% su luce e gas, paventati da Cingolani qualche mese fa, si è passati secondo le ultime indiscrezioni ad un possibile aumento di luce e gas fino al 900%.Questo potrebbe portare, oltre che all’incremento della spesa delle famiglie, al default di diversi fornitori che si troverebbero schiacciati tra i clienti insolventi e gli anticipi ai trader sempre più alti.
Il battito d’ali di farfalla innescato dalla Pandemia quindi ha scatenato la tempesta perfetta sul mercato dell’energia, specialmente su quello europeo.
La situazione in UK con Green Network e Simplicity Energy in default
Una delle nazioni più colpite nel Vecchio Continente è sicuramente il Regno Unito, che già da diverse settimane ha visto una straordinaria carenza di petrolio e derivati nel paese. A questo si è aggiunto l’arrivo dei primi freddi con la conseguente crisi nell’approvvigionamento di energia elettrica e gas.
I primi a farne le spese sono stati i due gruppi UK Green Network e Simplicity Energy che non sono riusciti a mantenere i propri obblighi verso i più di 410.000 clienti sul suolo britannico.
Si è attivato subito il Governo Inglese che ha distribuito gli utenti dei due gruppi sugli altri fornitori operanti nel paese, non senza il malcontento dei diretti interessati che hanno dovuto sottoscrivere nuove tariffe energetiche alle nuove condizioni di mercato. E l’inverno deve ancora arrivare.
Green Network e i clienti italiani
In Italia sembrerebbe che i quasi 331.000 clienti di Green Network verranno ripartiti tra la svizzera Axpo Energia e il gruppo Canarbino di cui fa parte anche la società Made in Energy. Secondo indiscrezioni il gruppo elvetico sembrerebbe già aver iniziato il processo per acquisire circa 100.000 utenze sia business che domestiche, mentre dell’operazione con il gruppo Canarbino ancora non si hanno notizie sul numero di utenze interessate.
Cosa succede se alcune utenze non verranno acquisite da un altro fornitore?
Le utenze che nell’eventuale fallimento di Green Network rimarranno scoperte andrebbero tra le forniture di ultima istanza. Questa procedura, introdotta dall’Autorità per l’energia con la Delibera n. 418/2014, permette la non interruzione del servizio di fornitura e la successiva assegnazione ad un fornitore di ultima istanza con cui sarà possibile rimanere o cambiare contratto con una procedura agevolata.
La Crisi Energetica a livello Europeo
L’Europa è probabilmente il continente più colpito dalla crisi energetica. Oltre alla situazione Uk infatti anche il resto delle nazioni del continente sta cercando di limitare i rincari di luce e gas. Il problema europeo è principalmente dovuto a tre fattori:
Da un lato la ripresa dalla Pandemia è stata più veloce del previsto con i paesi europei che non erano pronti e le scorte di gas naturale e petrolio non all’altezza della domanda. Si pensi che il traffico in diverse città europee è peggiorato notevolmente rispetto alla situazione pre-Covid a causa della minor affluenza sui mezzi pubblici ed al rientro negli uffici.
Un altro fattore è stato il rendimento del comparto eolico sotto le aspettative. Nell’ultimo periodo “le pale” sia nel sud che nel nord Europa si sono mosse meno del previsto facendo mancare un’altra parte dell’approvvigionamento energetico continentale.
Infine l’inverno 2020 è stato uno degli inverni più rigidi degli ultimi anni, in particolar modo nel nord Europa, portando al consumo di riscaldamento anche nei mesi di marzo e aprile e così ad una riduzione delle scorte di materie prime sopra le aspettative.
Tutto questo si è tradotto nella situazione odierna dove alcuni operatori di mercato hanno stimato in Europa un deficit di circa 6 miliardi di metri cubi di gas metano per l’inverno 2021/2022.
Secondo quanto riportato da alcune testate nazionali nel Bel Paese si rischierebbe addirittura un lockdown energetico sotto natale. Non succedeva dal 1973 con la crisi petrolifera.
Sempre in Italia, dopo l’intervento del governo che continua ad alzare l’asticella dei fondi stanziati per ridurre i rincari delle fasce più deboli della popolazione, è intervenuto anche lo stesso Mario Draghi nell’ultimo vertice Ue. Il Primo Ministro ha messo in primo piano proprio il problema energetico richiedendo un intervento immediato dell’Unione. Le mosse suggerite dal Presidente del Consiglio si indirizzerebbero su uno stoccaggio integrato tra tutte le nazioni europee per affrontare la problematica nel breve termine e nel lungo ad un incremento delle fonti rinnovabili per prevenire future situazioni di crisi.
Insomma l’inverno è alle porte, ma si prospetta molto caldo.