Pratosardo, il sindaco Soddu: «chiudere al piu’ presto la fase commissariale della zona industriale»
«Il Comune è pronto a fare la sua parte». Lo ha ribadito stamattina il sindaco Andrea Soddu all’incontro sulla futura gestione della zona industriale di Pratosardo che si è tenuto nella sala consiliare della Camera di Commercio, alla presenza delle associazioni di categoria, dei rappresentati degli operatori dell’area industriale e dei consiglieri regionali eletti nel territorio.Durante l’incontro è emersa la possibilità che la gestione possa essere assunta da un organismo diverso dal Comune, che coinvolga in prima persona le categorie produttive, ma per fare questo occorrerebbe la modifica della legge regionale che prevede il subentro da parte dell’amministrazione o, in subordine, del Consorzio industriale provinciale.
A questo proposito il sindaco ha sottolineato la necessità, prima di tutto, di concludere al più presto la fase commissariale e poi, eventualmente, aprire una discussione.
«Non possiamo perdere altro tempo – ha affermato -, la modifica della legge porterebbe via molti mesi e in questo momento abbiamo a disposizione possibilità irripetibili di ottenere finanziamenti grazie al Pnrr e ai bandi europei, strumenti fondamentali per il rilancio della zona industriale che non dobbiamo farci sfuggire. Ma per poterli ottenere è necessario superare il commissariamento, visto che non può essere certo il liquidatore a proporre i progetti.
Ora più che mai, quindi, confermiamo la volontà dell’amministrazione comunale di voler subentrare nella gestione, così come prevede la legge regionale del 2008. Ma ancora una volta ribadiamo l’esigenza di un accordo di programma con la Regione che si deve fare interamente carico del debito pregresso e garantire la copertura dei costi di gestione per almeno tre anni».
Riguardo al futuro sviluppo economico, non solo quello di Pratosardo, Soddu ha rimarcato la mancanza da parte della Regione di una politica industriale che possa attirare investimenti, in assenza dei quali non assisteremo mai alla crescita a cui aspira la Sardegna.