Il talento di Shaun Martin (Snarky Puppy) per il Jazz Club Network firmato CeDAC in collaborazione con Sardegna Concerti: il giovane e brillante pianista e compositore americano sarà protagonista domani (giovedì 11 novembre) alle 20.30 al Vecchio Mulino di Sassari, venerdì 12 novembre alle 22.30 al Poco Loco di Alghero e infine sabato 13 novembre alle 19 e alle 21.30 al Jazzino di Cagliari alla testa del suo trio che schiera A. J. Brown al contrabbasso e Jamil Byrom alla batteria per un viaggio sul filo delle note e delle emozioni.
BIO
Fin dagli esordi, quando suonava la batteria e il pianoforte in chiesa, Shaun Martin ha dato prova della sua inclinazione e delle sue straordinarie doti musicali, che lo hanno portato a collaborare con diversi artisti, da Kirk Franklin (Grammy Awards per “Hero”, “The Fight of My Life” e “Hello Fear”) agli Snarky Puppy (con cui ha vinto due Grammy Awards), a Chaka Khan, Snoop Dogg, N’Dambi, Fred Hammond, Myron Butler e Tamela Mann. Al suo attivo anche tre albums a suo nome: “7 Summers” (2015) «cronaca di una crescita» artistica e personale, sintesi di un periodo intenso e fecondo, poi “Focus” (2018) con il suo Trio e infine “Three-O” (2020) con Matthew Ramsey e Mike “Blaque Dynamite” Mitchell.Sotto i riflettori il brillante e eclettico interprete dello strumento a tastiera, il cui stile inconfondibile affiora immancabilmente nelle registrazioni e nelle performances dal vivo, anche nel ruolo di sideman e emerge prepotentemente nei suoi albums – da “7 Summers” (2015) «cronaca di una crescita» artistica e personale, sintesi di un periodo intenso e fecondo, a “Focus” (2018) inciso con il suo trio e infine “Three-O” (2020) con Matthew Ramsey e Mike “Blaque Dynamite” Mitchell – oltre che nell’intensa attività concertistica e nei dischi degli Snarky Puppy.
Esordi da enfant prodige per Shaun Martin, che ha iniziato a suonare la batteria e il pianoforte da bambino, insieme alla madre, per poi imparare a leggere e scrivere una partitura sotto la guida di Carolyn Campbell: le sue prime apparizioni in pubblico, all’età di cinque anni come pianista e organista, preludono alla felice collaborazione con il cantante afroamericano Kirk Franklin (con cui ha conquistato diversi Grammy Awards: Best Contemporary R&B Gospel Album per “Hero”; Best Gospel Album con “Hello Fear” e Best Contemporary R&B Gospel Album per“The Fight of My Life”).
Seguendo la sua vocazione artistica Shaun Martin ha poi frequentato la Dallas’ Booker T. Washington High School for the Performing and Visual Arts per proseguire gli studi al Weatherford College e alla University of North Texas: negli anni dell’università, ha collaborato alla registrazione di “Mama’s Gun” di Erykah Badu ma soprattutto, inseritosi nella vivace comunità culturale di Denton, è entrato a far parte degli Snarky Puppy, la band jazz e fusion fondata dal bassista, compositore e produttore Michael League.
L’intensa carriera di Shaun Martin prosegue tra gli impegni con gli Snarky Puppy con i numerosi concerti e le tournées internazionali oltre alla realizzazione di albums come “Culcha Vulcha” e “Live at the Royal Albert Hall” (entrambi vincitori del Grammy Award for Best Contemporary Instrumental Album rispettivamente nel 2016 e nel 2021) e prima ancora “Tell Your Friends” (2010), “GroundUP” (2012) e “We Like It Here” (2014), passando per “Immigrance” (2019), e le numerose e importanti collaborazioni con artisti come la cantautrice Chaka Kahn, Fred Hammond, God’s Property, Kim Burrell, Yolanda Adams, Timbaland, The Weeknd alias Abel Makkonen Tesfaye e la cantante e attrice Tamela Mann.
Raffinato pianista e polistrumentista versatile Shaun Martin spazia tra diversi territori musicali, dal gospel al jazz, dal rhythm and blues alla fusion, con la sua cifra peculiare caratterizzata da una speciale eleganza e una sapienza, frutto di una perfetta padronanza dello strumento a tastiera da cui trae riffs delicati e metriche travolgenti, intriganti melodie e vividi accenti, disegnando differenti paesaggi e atmosfere. Riflettori puntati sull’artista texano che proporrà sui palchi dell’Isola – sotto l’egida del Jazz Club Network – un’antologia di pezzi originali, dai brani del primo album, “7 Summers” (1915), quasi un diario in cui Shaun Martin racconta la sua evoluzione umana e professionale («sono cresciuto negli ultimi sette anni, ho sperimentato così tanto e volevo tradurlo attraverso la musica e i testi…») sulle note emozionanti di “One Big Party” e “The Yellow Jacket”, “Lotus”, “Have Your Chance at Love” e “Love, Don’t Let Me Down”, e poi “Long Gone”, “The Torrent”, “Madiba Monologue” e “Madiba”, e ancora “All In A Days’ Work” e “Closing Credits” con “A Requiem for Carolyn”, alle tracce del secondo disco “Focus” (2018).
In “Focus” prevale la dimensione del trio, con un riuscito interplay che conferma l’affiatamento tra i musicisti – Shaun Martin al pianoforte, A. J. Brown al contrabbasso e Jamil Byrom dietro piatti e tamburi: «volevo tornare ad innamorarmi del pianoforte» spiega il pianista e compositore, che dà prova della sua arte in sette brani tra standards come “Recorda-me” di Joe Henderson e la celeberrima “Body And Soul” (scritta per Gertrude Laurence, interpretata da Louis Armstrong, Paul Whiteman e Benny Goodman, fino all’indimenticabile versione di Coleman Hawkins) e pezzi originali come l’avvincente e divertente “Miss Genell” a tempo di swing, la misteriosa e coinvolgente “Festina Lente”, percorsa da un’intima pulsazione da cui emerge una limpida e seducente melodia, accanto alle dinamiche incalzanti di “Soundcheck and Whatnots” e della title-track “Focus” intensa e travolgente, che riflette lo spirito della fusion ma anche la più intimistica e quasi sognante “Triad”.
In Sardegna lo Shaun Martin Trio porta la freschezza e l’inventiva degli Snarky Puppy e l’estro e il talento di Shaun Martin, in tre serate imperdibili per gli appassionati delle note improvvisate, tra “classici”e pezzi originali, con forse qualche inedito dal nuovo album del pianista americano, ma soprattutto il piacere dell’ascolto di un trio che suona in perfetta sintonia, per dar vita a performances avvincenti in cui si fondono tecnica e fantasia, rigore e libertà d’espressione.
Jazz Club Network – Autumn 2021 – I PROSSIMI APPUNTAMENTI
Variazioni in jazz con lo Shaun Martin Trio che schiera, accanto all’eclettico pianista, polistrumentista e compositore di Dallas, A. J. Brown al contrabbasso e Jamil Byrom alla batteria, in concerto giovedì 11 novembre alle 20.30 al Vecchio Mulino di Sassari, venerdì 12 novembre alle 22.30 al Poco Loco di Alghero e infine sabato 13 novembre alle 19 e alle 21.30 al Jazzino di Cagliari. Fin dagli esordi, quando suonava la batteria e il pianoforte in chiesa, Shaun Martin ha dato prova di uno straordinario talento musicale, che lo ha portato a collaborare con diversi artisti, da Kirk Franklin (Grammy Awards per “Hero”, “The Fight of My Life”, “Hello Fear” e “Long, Live, Love”) agli Snarky Puppy (con cui ha vinto due Grammy Awards), a Chaka Khan, Snoop Dogg, N’Dambi, Fred Hammond, Myron Butler. Al suo attivo anche tre albums a suo nome: “7 Summers” (2015) «cronaca di una crescita» artistica e personale, sintesi di un periodo intenso e fecondo, poi “Focus” (2018) con il suo Trio in chiave Jazz e infine “Three-O” (2020) con Matthew Ramsey e Mike “Blaque Dynamite” Mitchell.
Sbarca nell’Isola il carismatico sassofonista e compositore Eli Degibri, raffinato e intenso interprete di fama internazionale, fin dalle prime tournées con Herbie Hancock, poi la collaborazione con Al Foster: l’artista israeliano sarà protagonista alla testa del suo ensemble giovedì 18 novembre alle 20.30 alla Biblioteca Satta di Nuoro, venerdì 19 novembre alle 20.30 al Vecchio Mulino di Sassari e sabato 20 novembre alle 19 e alle 21.30 – in replica domenica 21 novembre alle 19 (ma già si ipotizza una replica a grande richiesta alle 21.30)- al Jazzino di Cagliari. Un affascinante itinerario sonoro tra brani originali e riletture di celebri standards con l’affiatato Eli Degibri Quartet che schiera Eli Degibri al sax, Tom Oren al pianoforte, Tamir Shmerling al basso e Eviatar Slivnik alla batteria. Nella discografia di Degibri, dopo “In the Beginning” (2003), “Emotionally Available” (2006), “Live at Louis 649” (2008) e l’ammaliante “Israeli Song” con Ron Carter, Al Foster e Brad Mehldau (2010), “Twelve” (2013) e “Cliff Hangin’” (2016), spicca “Soul Station’” (2018), personale tributo al leggendario sassofonista Hank Mobley.
Tra gli appuntamenti da non perdere del Jazz Club Network – Autumn 2021 il concerto del George Cables – Piero Odorici Quartet in programma venerdì 26 novembre alle 19 e alle 21.30 al Jazzino di Cagliari, sabato 27 novembre alle 20.30 alla Biblioteca Satta di Nuoro e domenica 28 novembre alle 22.30 al Vecchio Mulino di Sassari: sul palco insieme al leggendario pianista americano (classe 1944), Piero Odorici al sax, Darryl Hall al basso e Kyle Poole alle percussioni per un viaggio tra avvincenti territori sonori con uno dei maestri del modern jazz. Affascinato dalla musica di Miles Davies e John Coltrane, George Cables ha scelto la libertà d’espressione e le note improvvisate collaborando, dopo gli esordi con The Jazz Samaritans, con artisti del calibro di Joe Henderson, Roy Haynes, Max Roach, Art Blakey, Sonny Rollins, Freddie Hubbard, Sarah Vaughn, Art Pepper, Bobby Hutcherson e Dizzy Gillespie. Venti album come leader, da “Cables’ Vision” e “Cables’ Fables” a “In Good Company” al recente “Too close for comfort”, oltre alle innumerevoli incisioni, Cables porta in Sardegna il nuovo progetto con Piero Odorici, in un dialogo tra piano e sax.
Suoni del mondo in chiave jazz con House Of Waters, alias Max ZT (dulcimer), Moto Fukushima (basso a sei corde) e Ignacio Rivas-Bixio (batteria e percussioni) giovedì 9 dicembre alle 22.30 al Poco Loco di Alghero e sabato 11 dicembre alle 19 e alle 21.30 al Jazzino di Cagliari: un trio eclettico che intreccia jazz e psichedelia, influenze africane, indie-rock e musica classica, dando vita a performances coinvolgenti e spettacolari. Folk irlandese, melodie indiane e tradizione Mandinko sono alla base delle sperimentazioni di Max ZT, Moto Fukushima ha diviso il palco con artisti come Joe Lovano, Mike Stern e Dave Weckl, Ignacio Rivas Bixio mescola ritmi sudamericani e fusion: percorsi e stili differenti confluiscono nella musica dell’ensemble di Brooklyn. Reduci dal tour internazionale tra l’Europa, l’India e gli Stati Uniti, gli House Of Waters, dopo il successo del disco omonimo, al secondo posto nelle classifiche di iTunes World Music, portano in Sardegna le alchimie del loro ultimo album, dal titolo emblematico: “Rising”.
Il Jazz Club Network – Autumn 2021 è organizzato dal CeDAC/ Cicuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna nell’ambito della Stagione 2021-2022, con il patrocinio e il sostegno del MiC / Ministero della Cultura e dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna e con il prezioso contributo della Fondazione di Sardegna e il supporto di Sardinia Ferries che ospita sulle sue navi artisti e compagnie in viaggio per e dalla Sardegna.