Il procedere così spaventoso della pandemia crea anche notevole distrazione da argomenti, come quello dello spaccio e consumo di droga, che miete vittime da molto più tempo rispetto alla pandemia. Forse il fatto che l’attenzione su questo argomento sia una cura che si prendono troppo pochi di noi, è il difetto di sistema per cui sembra non si possa fare tanto per vedere debellata questa piaga.
I volontari di Fondazione per un Mondo Libero dalla Droga sono uno di quei gruppi che sta portando avanti iniziative di prevenzione con più assiduità. E non mancano le testimonianze che fanno comprendere quanto sia importante tale attività. In una delle più recenti iniziative ad esempio, la bibliotecaria di uno dei paesi in cui sono stati i volontari, ha detto che farà in modo che gli utenti della sua biblioteca abbiano copie dei libretti che vengono distribuiti in quanto “i giovani non hanno alcuna comprensione dei rischi che corrono. Pensano che non ci sia nulla di male nell’ingenuità di fumare uno spinello e non si accorgono quanto presto finiscano per voler sperimentare sensazioni ancora più forti, ma delle quali non si libereranno facilmente, non senza aver causato grossi danni”.
Testimonianze come questa, da una persona per altro responsabile della creazione di cultura tangibile, come la responsabile di una biblioteca, spingono i volontari a proseguire con le iniziative. Dopo che sabato 27 i libretti sono stati consegnati a centinaia di persone a Oristano, le attività sono proseguite a Nuoro e continueranno a Olbia, San Gavino e Cagliari nei prossimi giorni. L. Ron Hubbard disse “le droghe privano la vita delle gioie e delle sensazioni che sono comunque l’unica ragione di vivere”, ecco perché l’obbiettivo dei volontari non si limita a dire “io ho fatto la mia parte”, ma si protrae con l’intenzione di creare una società libera dalla droga.