Il capo dello Stato ha ricordato che spetterà alla Corte la verifica e la valutazione dell’attuazione dei programmi di spesa, “avvalendosi delle nuove forme di controllo concomitante che accentuano il suo ruolo di ausilio e di sprone nei confronti delle pubbliche amministrazioni. La Corte è inoltre chiamata a tener conto dell’importanza riservata dalla normativa europea alle funzioni di prevenzione e repressione dei fenomeni di corruzione, conflitto di interessi e frodi nell’uso dei fondi posti a disposizione dall’Unione. Nell’esercizio delle sue funzioni la Corte si dimostrerà certamente consapevole – così come dovranno fare anche le altre istituzioni – della necessità di impiegare le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza con efficacia ed efficienza, in termini estremamente rapidi. Fronteggiare la pandemia e avviare la ripresa hanno comportato l’impiego di risorse ingenti, determinando un incremento significativo del nostro debito pubblico”.
“Questo, come sappiamo, è stato reso possibile dalle scelte di politica monetaria della Banca centrale europea e dalla sospensione del Patto di stabilità. La crescita del debito pubblico – ha proseguito Mattarella – richiede un supplemento di responsabilità nella gestione della finanza pubblica e un utilizzo delle risorse mirato alla crescita economica. Già a partire da quest’anno, i documenti di finanza pubblica indicano l’obiettivo di una riduzione del debito pubblico, obiettivo ineludibile se intendiamo rendere la ripresa stabile e duratura”.
(ITALPRESS).