E gli antecedenti storici del 25 novembre ne sono un chiaro segnale. In quella stessa data, nel 1960, nella Repubblica Dominicana furono uccise le attiviste e sorelle Mirabal (Patria, Minerva e Maria Teresa) per ordine del dittatore Rafael Leónidas Trujillo. Las mariposas -nome di battaglia- furono prese, torturate e uccise da agenti del servizio segreto militare mentre le donne erano andate a far visita ai loro mariti in carcere. Si cercò di nascondere l’omicidio simulando un incidente d’auto. Tuttavia, questo assassinio risvegliò l’indignazione popolare fino all’uccisione del dittatore nel ’61 e alla fine della dittatura.
Nel 1981 dello stesso giorno ci fu il primo incontro femminista latino-americano e caraibico a Bogotà, in Colombia, in cui si scelse proprio il 25 novembre come Giornata internazionale della violenza contro le donne in memoria delle sorelle Mirabal. La Giornata contro la violenza sulle donne segna anche l’inizio dei “16 giorni di attivismo contro la violenza di genere” -promosso nel 1991 dal Center for Global Leadership of Women (CWGL)- fino al 10 dicembre, data in cui ricorre la “Giornata mondiale dei diritti umani” per sottolineare che la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani. E in questo periodo ricorrono altre date significative e centrali per le questioni di genere.
Il 29 novembre è la Giornata mondiale delle difensore e dei difensori dei diritti umani delle donne (WHRD); il 1 dicembre è la Giornata mondiale contro l’AIDS; il 6 dicembre ricorre, invece, l’anniversario del massacro del Politecnico di Montréal, quando 14 studentesse furono uccise da uno studente di 25 anni con un’arma da fuoco perché voleva combattere il femminismo. Nel 2009 è stato tratto anche un film di Denis Villeneuve all’interno del quale ricorre come una spia rossa la domanda “perché l’ha fatto?”. La risposta sembra apparire sin dall’inizio, specialmente dal primo piano di un’opera ben nota di Pablo Picasso: la Guernica. La pellicola di Villeneuve fa riflettere e, in questo senso, non porta lo spettatore direttamente alla strage avvenuta, piuttosto riavvolge il fatto per non soffermarsi solo sul perché, ma anche sul come, punto di partenza del regista.
Di là dalla pellicola di Villeneuve, ciò che ci interessa qui riportare sono i risultati del report MEASURING THE SHADOW PANDEMIC di UN Women. Infatti, ciò che emerge dal report è che la violenza sulle donne è aumentata soprattutto dall’inizio della pandemia. Analisi posta nei mesi scorsi anche da Guterres, tanto da parlare di shadow pandemic rispetto al clamore della pandemia da Covid-19.
Secondo i dati di riferimento, il 45% delle donne riporta che loro o donne che loro conoscono hanno subito una forma di violenza dall’inizio della pandemia; mentre il 65% durante la loro vita. E ancora, 4 donne su 10 non si sentono al sicuro in spazi pubblici; 1 donna su 4 non si sente al sicuro in casa sua; 1 donna su 5 non si sente al sicuro a camminare da sola durante il giorno; e 1 donna su 2 non si sente al sicuro a camminare di notte da sola. E ancora, 7 donne su 10 dicono di aver subito abusi verbali o fisici da parte di partner o di qualcuno vicino; 6 donne su 10 dicono di aver subito molestie sessuali in pubblico, e 3 donne su 10 dicono che la violenza di genere sia aumentata nella loro comunità.
In Italia, secondo il report della Direzione centrale Anticrimine, circa 89 donne sono vittime di reati di genere. Il periodo che va dal 1 gennaio al 21 novembre 2020 registra 257 omicidi volontari con 101 vittime donne, delle quali 87 uccise in ambito familiare/affettivo e di queste, 59 per mano di partner o ex partner. Se si confrontano i dati con il periodo analogo del 2021, si nota un incremento del 2%: da 257 a 263 di omicidi volontari nell’andamento generale. Ma l’incremento maggiore (+8%) è registrato per il numero di vittime di genere femminile: da 101 a 109. In crescita del 5% anche i delitti commessi in ambito familiare/affettivo: da 130 a 136. Tra questi omicidi si registra lo stesso aumento, circa 7%, per due categorie in particolare, le vittime di genere femminile e la percentuale di donne uccise da partner o ex partner, che passano rispettivamente da 87 a 93 unità e da 59 a 63.
Il report della direzione centrale anticrimine riporta anche i dati dell’ultimo periodo che va dal 15 al 21 novembre 2021 e registra: 11 omicidi volontari, 9 dei quali commessi in ambito familiare/affettivo; tra questi omicidi 6 sono le vittime donne e tra queste, 3 sono state uccise dai partner o da ex partner.
(Giorgia Zoino)