Oristano. L’immobilismo della Regione spegne Super TV
Super TV: “Il passaggio alle nuove frequenze televisive che partirà da domani, e proprio dalla Sardegna, per consentire il passaggio alla tecnologia 5G e l’uso efficiente dello spettro, avrà conseguenze pesantissime per tutte le piccole televisioni sarde non configurate come reti di primo livello, ma che, di fatto, sono importantissime realtà che garantiscono il pluralismo dell’informazione.In particolare, a rischiare la chiusura è l’unica televisione della Provincia di Oristano, Super Tv. La chiusura di Super Tv, come denunciato dal direttore ed editore della testata, Gianni Ledda, avrà pesanti conseguenze sulla pluralità dell’informazione e sul mantenimento dei livelli occupazionali.
“Il processo di refarming inizierà dalla Sardegna, dove lo svolgimento delle operazioni tecniche può avvenire senza impatti interferenziali negativi sul territorio nazionale. Purtroppo però delle 42 domande di partecipazione presentate per l’Area Tecnica n. 18, relativa alla Sardegna, ne sono state ammesse alla procedura solo 27”.
“Non possiamo accettare che la Regione Sardegna resti a guardare mentre le uniche voci delle tv di Provincia verranno messe a tacere per effetto di un meccanismo che necessita di urgenti correttivi per permettere l’accesso all”erogazione di specifici contributi anche alle emittenti locali che non possono sottostare ai costi insostenibili previsti per i bacini di primo livello”.
Così il consigliere regionale del M5s Alessandro Solinas ha presentato una mozione che impegna il Presidente della Regione e la Giunta a promuovere azioni concrete a favore della supervisione e gestione del delicato processo di refarming di tutte le emittenti sarde, grandi e piccole.
“Inspiegabilmente per la Sardegna è stato previsto il secondo Livello solo per le province di Nuoro e Ogliastra, costringendo le piccole emittenti sarde che afferiscono alle province di Oristano, Sassari, Olbia, Sud Sardegna e Cagliari, a sostenere i costi elevati richiesti per il primo livello. Chiediamo che la Regione intervenga per la salvaguardia di tanti posti di lavoro e per tutelare il diritto all’informazione dei sardi”.
“L’unica via d’uscita per salvare la Sardegna – spiega l’editore di Super Tv, Gianni Ledda – passa per il ripristino dei bacini provinciali delle frequenze. Soltanto in questo modo, come confermato dal direttore generale al Mise che abbiamo incontrato ieri, le piccole emittenti saranno in grado di sostenere i costi necessari, potendosi confrontare con un altro operatore e quindi in un regime di libera concorrenza.
Chiediamo pertanto che il Presidente della Regione si impegni per far sì che le frequenze televisive delle Province vengano riconosciute. In caso contrario, oltre a Super Tv, nove televisioni sarde saranno costrette a cessare le trasmissioni”.