Il concorso internazionale di cinematografia, organizzato dall’associazione culturale Art’In Produzioni di Cagliari, è giunto alla 14esima edizione. Quest’anno sono previsti sei eventi, compresa la serata finale del 22 dicembre.
Il 20 novembre saranno proiettate le opere finaliste del primo gruppo, selezionate tra i numerosi partecipanti iscritti quest’anno.
I primi tre cortometraggi scelti sono: “Mousie” di David Bartlett (Gran Bretagna), “Al-Sit” di Suzannah Mirghani (Sudan) e “Male Fadàu” di Matteo Incollu. Al termine si terrà, come da tradizione, il dialogo “Incontri di regia” tra l’esperto giornalista Bepi Vigna e gli ospiti, i registi Tomaso Mannoni e Marco Antonio Pani.
Seguiranno l’incontro con il pluripremiato regista milanese Dario Piana e le divagazioni musicali a cura di Simone Sassu.
«Quest’anno – spiega il presidente dell’Associazione organizzatrice, Romano Usai – proviamo un’emozione speciale perché, dopo il terribile 2020 fatto di restrizioni e rinunce, sarà nuovamente possibile ospitare il pubblico in sala.
L’anno scorso, pur di non segnare il passo, abbiamo dovuto accontentarci di un’edizione monca, mostrata con le dirette on line, senza spettatori in presenza. E questo ha inciso moltissimo sulle performance dei pur bravi artisti che si sono esibiti.
Cerchiamo di tornare alla normalità, proponendo come di consueto opere inedite che giungono da tutti i cinque continenti. A monte c’è un imponente lavoro di selezione da parte della giuria di esperti, composta da registi, sceneggiatori, esperti di fotografia e giornalisti.
Non è mai facile scremare tra tanti lavori importanti, ma crediamo che alla fine emerga davvero il talento dei registi e degli attori più dotati».
Info e prenotazioni: [email protected]
Tel.: 392-2962241 / 333-8115999
Cenni biografici su Dario Piana
Classe 1955, diplomato all’Accademia di Brera, Piana ha iniziato a lavorare disegnando fumetti, story boards e illustrazioni per le maggiori agenzie di pubblicità di Milano. Contemporaneamente ha militato in un gruppo musicale progressive.
Nell’ambiente ha conosciuto Giorgio Faletti. I due insieme hanno scritto canzoni fino a quando le loro strade artistiche si sono separate: Faletti è diventato un astro nascente del cabaret e Dario ha iniziato il suo approccio alla regia.
I due sono comunque rimasti grandi amici sino alla prematura scomparsa di Faletti, nel 2014.
Nel 1983, grazie a Claudio Mancini (executive producer di molti film di Sergio Leone, Piana ha collaborato con Danilo Donati, vincitore di due premi Oscar, scenografo e costumista di Fellini e di altri grandi registi italiani.
Nel 1985, a pochi mesi dal suo esordio come regista pubblicitario, ha vinto un Leone d’Oro a Cannes con uno spot entrato nella leggenda (“Silenzio, parla Agnesi”).
Nel 1989 ha girato il suo primo lungometraggio, “Sotto il vestito niente 2” (produzione Bema, distribuzione Medusa). Da allora ha vinto tre ori, tre argenti e altrettanti bronzi all’Advertising Film Festival di Cannes, 2 Clio a New York e più di un centinaio di premi nazionali e internazionali.
Dario Piana sinora ha girato circa 700 spot pubblicitari, lavorando in tutto il mondo con grandi talenti, tra cui Milena Canonero (costumista vincitrice di 4 premi Oscar), e testimonial del calibro di Kim Basinger, Eliott Gould, George Clooney, Ziyi Zhang (l’interprete di “Hero”), Gigi Proietti, Monica Bellucci, Maria Grazia Cucinotta, Aldo Giovanni e Giacomo, e gli sportivi Alberto Tomba, Eddie Irvine, Cristiano Ronaldo, Michael Schumacher, Valentino Rossi, e molti altri.
Il 2007 è stato un anno molto importante per lui, in quanto ha realizzato “The deaths of Ian Stone”, il suo primo lungometraggio americano co-prodotto dal leggendario Stan Winston (collaboratore di Spielberg, Cameron e altri registi di fama mondiale) e poi è risultato il quarto regista di spot al mondo (Gunn Report):
il suo “Aqualtis” ha vinto moltissimi premi internazionali e nazionali (tra cui il Leone d’Oro a Cannes e il Clio), risultando lo spot più premiato nella storia della pubblicità italiana. Non a caso è esposto al museo Louvre di Parigi, nella sezione dedicata alla pubblicità.
Il suo motto è: “Il segreto per non sbagliare è fare solo le cose che alla fine vengono bene”.
Cenni biografici su Marco Antonio Pani
Marco Antonio Pani (1966) è sassarese di nascita e cagliaritano d’adozione. In attività dal 1992, Pani è regista, sceneggiatore, montatore e docente di materie cinematografiche. La sua poetica affianca l’interesse storico ed etnografico per la cultura sarda ai linguaggi e ai temi della contemporaneità.
Il suo ultimo documentario dal titolo “Padenti/foresta” è stato selezionato al Festival Internacional de Cine de Cartagena de Indias, e poi in diversi festival nazionali dedicati a tematiche ambientali e del lavoro. Nel 2016, con il corto “Maialetto della Nurra” si è aggiudicato il premio della giuria tecnica e quello del pubblico della FICC al Sardinia Film Festival.
È coautore con Paolo Carboni di “Capo e Croce, le ragioni dei pastori” (lungometraggio documentario, miglior film italiano al Cinemambiente 2014). Il suo corto “Panas”, del 2006, vincitore del Premio Avisa, è ispirato a leggende sarde sulle donne morte di parto.
Tra le sue opere, i cortometraggi “Chinotto” e “Las Puertas del mundo niño” e alcune decine di documentari (fra cui la docufiction “Els pintors catalans a Sardenya” e il biopic “Arturo torna dal Brasile”, quest’ultimo premiato quale miglior film sardo al Festival SIEFF 2010). Attualmente lavora alla preparazione del film “Némos andando per mare”, per il quale ha ricevuto il finanziamento della legge regionale sul cinema.
Ha vissuto per dieci anni a Barcellona, dove si è diplomato in regia cinematografica ed ha insegnato regia e direzione degli attori in corsi e master universitari. Ha curato laboratori di regia documentaria e di alfabetizzazione audio-video all’Università di Cagliari e in altri istituti in Sardegna e insegnato cinematografia all’Accademia di Belle Arti Mario Sironi di Sassari.
È stato tra i fondatori di Moviementu Rete Cinema Sardegna, associazione che riunisce buona parte dei lavoratori del cinema e dell’audiovisivo dell’Isola.
Cenni biografici su Tomaso Mannoni
Regista e sceneggiatore nato a Cagliari, vive e lavora a Roma. Dal 2005 al 2007 ha lavorato per la televisione realizzando diversi cortometraggi per SKY per il canale Cinemania. Nel 2012 la sceneggiatura “Sabbia” scritta con Antonio Manca ha vinto il concorso Sonar Script.
Nel 2014 ha firmato come co-regia e co-montaggio con autori vari il film documentario “25 ottobre 2014”, ideato e coordinato da Citto Maselli. Nel 2015 ha realizzato il documentario “Fino in Fondo” insieme ad Alberto Badas sulle vicende del Sulcis (Alcoa) e ha vinto il premio per la miglior regia al festival Cinemavvenire di Roma.
Per la casa di produzione Social Movie ha realizzato il cortometraggio “Del Prossimo Orizzonte” che ha vinto numerosi premi in diversi festival internazionali.
Ha realizzato per diverse case di produzione cinematografiche alcuni cortometraggi: (“Trigu Cumpriu”, “Anima in Spalle”, “Six years old needs mother”) che sono stati selezionati e premiati in vari festival internazionali.
Nel 2019 ha realizzato il breve documentario “The Wash” che è stato finalista in cinquina ai Nastri d’Argento 2019. Attualmente sta lavorando alla realizzazione del suo primo lungometraggio. Ha frequentato un corso della Scuola di cinema Holden e alcuni Atelier di cinema documentario antropologico e sperimentale sullo studio di filmare le culture e sull’atto di catturare.