Mentre l’Aou di Sassari delibera l’aumento di anestesisti da 86 a 131 con il concorso imminente, l’Anestesia del San Martino di Oristano è a rischio chiusura– denuncia la Deputata M5S Mara Lapia.
“In tutto questo l’Assessorato alla sanità tace”
Dopo le partecipatissime manifestazioni di sabato a Nuoro, ancora una notizia che offende i cittadini sardi e mette a rischio il loro diritto alla salute.
«È ufficiale e pubblico: l’Aou di Sassari ha approvato una delibera il 12 novembre scorso – dichiara la Parlamentare- con la quale procedere alla rimodulazione della dotazione organica e decide di passare da 86 a 131 anestesisti. Coincidenza! Tra poco si svolgerà un concorso bandito dalla Aou di Cagliari per 75 anestesisti destinati alle Aou di Cagliari e Sassari, all’Ats Sardegna e a ARNAS Brotzu».
«Peccato che nel bando – fa notare Mara Lapia- non sia scritto in quale poporzione i medici anestesisti verranno assegnati alle diverse aziende e dunque non si sa a quali strutture ospedaliere saranno assegnati. Inoltre il candidato ha la possibilità in base all’ordine in graduatoria di scegliere tra le destinazioni disponibili. Diventa difficile credere che i candidati vorranno andare a lavorare dove si fanno turni massacranti e non si riesce a prendere le ferie».La deputata sarda poi si rivolge all’Assessorato e alla Giunta «Ma davvero l’Aou di Sassari ha bisogno di altri 45 anestesisti? E gli altri ospedali? L’Assessorato alla Sanità ha verificato che questo sia il reale fabbisogno dell’AOU? Come mai non si è pensato di strutturare un bando con le destinazioni già assegnate e il numero di anestesisti relativo a ciascuna di esse? A Oristano quanti vincitori di questo concorso saranno inviati? E a Nuoro? Lanusei, Olbia, Isili, Muravera Sorgono, agli altri ospedali coi reparti di chirurgia sempre a rischio chiusura? Quanti nuovi posti sono previsti per Cagliari? ».
«Ancora una volta ci chiediamo – conclude Lapia- se si tratta di incapacità, malapolitica o ci siano altri interessi a generare una situazione così grave per la salute dei sardi».