Salvaguardia ambientale: quale ruolo gioca l’energia sostenibile?
Salvaguardia ambientale. L’edizione 2021 della Settimana europea dell’energia sostenibile, EUSEW, ha rilanciato l’attenzione su una questione importante, il coinvolgimento dell’intera società per accelerare la transizione energetica e raggiungere gli ambiziosi obiettivi europei per la neutralità climatica.I target UE sulla salvaguardia ambientale prevedono il rispetto degli Accordi di Parigi sul clima, con il contenimento dell’aumento della temperatura globale entro 1,5°C.
La visione comunitaria sull’ambiente si basa sui principi di innovazione, sostenibilità ed economia circolare, incrementando l’utilizzo delle energie rinnovabili per supportare la crescita sostenibile. L’obiettivo UE di lungo termine è la neutralità climatica entro il 2050, con il passaggio intermedio della diminuzione del 55% delle emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030.
Le energie sostenibili sono anche uno degli elementi cardine dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile: infatti, tra i 17 obiettivi fissati dal programma è possibile trovare anche l’impegno per garantire a tutti energia pulita e quello per contrastare con efficacia il cambiamento climatico.
Per salvare il pianeta, però, è necessario il contributo coordinato di cittadini, imprese e istituzioni pubbliche, per compiere scelte condivise e garantire un futuro prospero anche alle generazioni future.
Perché è importante e conveniente investire nelle energie sostenibili?
Come si apprende nella guida online di Sorgenia, l’energia sostenibile è un modello di produzione energetica basato sulle fonti rinnovabili, il cui scopo è la tutela dell’ambiente e la disponibilità di energia accessibile e pulita per tutti.
In questo contesto, responsabilità sociale e ambientale sono due concetti legati tra loro, elementi fondamentali delle strategie di sviluppo sostenibile per una crescita che include ogni individuo e rispetta tanto il pianeta quanto le prossime generazioni.
D’altronde, qualsiasi società ha bisogno di energia a prezzi competitivi per svilupparsi, com’è stato nel XIX secolo per il carbone e nel XX secolo per il petrolio. Oggigiorno è necessario fare i conti con una serie di problematiche causate dalle ingenti emissioni di gas ad effetto serra nell’atmosfera, legate allo sviluppo industriale degli ultimi 150 anni.
Gli effetti sono ormai noti a tutti, come il riscaldamento della temperatura terrestre e il cambiamento climatico, con conseguenze che vanno dall’innalzamento del livello dei mari alla perdita di biodiversità.
Gli investimenti nelle energie sostenibili sono importanti non soltanto per proteggere l’ambiente, infatti assicurano anche altri benefici da non sottovalutare. Innanzitutto, il costo di produzione dell’energia da fonti pulite sta diminuendo progressivamente, rendendo le energie verdi sempre più convenienti per le famiglie e le aziende. Inoltre, queste risorse aiutano a diversificare il sistema energetico, rendendolo più resiliente e stabile.
Allo stesso tempo, investire nelle energie sostenibili stimola l’innovazione tecnologica, con ricadute positive nella creazione di nuove opportunità di business per le imprese e di nuovi posti di lavoro nell’ambito della green economy.
È sufficiente pensare ai green jobs sorti con la mobilità elettrica, il fotovoltaico residenziale, le tecnologie digitali per il monitoraggio e l’ottimizzazione dei consumi di energia, fino allo sviluppo di nuovi carburanti come l’idrogeno e la benzina sintetica di origine vegetale.
La Global Energy Alliance per la sostenibilità nei paesi in via di sviluppo
Dall’incontro dei leader mondiali del COP26 a Glasgow è nata la GEAPP (Global Energy Alliance for People and Planet), un fondo il cui obiettivo è raccogliere fino a 100 miliardi per supportare la diffusione delle energie rinnovabili nei paesi poveri. Le risorse saranno messe a disposizione da imprese private e istituzioni pubbliche, per fornire un aiuto verde a una serie di paesi in cui è diffusa la povertà energetica, situati soprattutto in Asia, Africa e Sud America.
Tra i paesi che hanno aderito al fondo internazionale c’è anche l’Italia, con un primo finanziamento di 10 milioni di euro che sarà ricorrente con cadenza annuale. Si tratta di un chiaro esempio dell’importanza di promuovere la transizione energetica a livello globale, affinché non sia limitata ai paesi più ricchi ma interessi tutto il mondo. Soltanto in questo modo sarà possibile accelerare lo sviluppo sostenibile, assicurando la massima inclusione sociale e territoriale.
La decarbonizzazione è infatti un processo complesso e lungo, il quale per garantire effetti su scala planetaria richiede l’impegno di tutti i paesi, altrimenti sarà impossibile contrastare il riscaldamento globale e salvare il pianeta dai cambiamenti del clima innescati dall’uomo. Oltre che nelle energie rinnovabili, è essenziale investire nelle nuove tecnologie e nell’efficienza energetica, adottando un approccio multicanale, eco-friendly e socialmente responsabile indispensabile per un reale sviluppo sostenibile.