Sanità, Nursing Up De Palma: «La Valle d’Aosta apre la strada alle tanto attese indennità per gli infermieri».
«Finalmente si muovono le nostre Regioni per dare riscontro, con i fatti, a ciò che chiediamo da un anno, ormai, con le nostre battaglie e rivendicazioni di piazza. Nel triennio 2022-2024 arriveranno 350 euro lordi al mese in più nella busta paga dei colleghi valdostani. Non faccia melina il nostro Governo, e da Roma giunga finalmente una risposta seria sulle integrazioni nelle buste paga degli infermieri. Al Sottosegretario Sileri, che tanta disponibilità aveva promesso durante il periodo clou dell’emergenza, oggi chiediamo: per quanto tempo ancora gli altri infermieri italiani dovranno rimanere a bocca asciutta?».
ROMA 26 NOV 2021 – «Arriva la risposta concreta delle Regioni, e speriamo sia solo l’inizio, alle nostre richieste che vanno avanti, come sindacato degli infermieri, da oltre un anno in merito alle tanto attese indennità finalizzate a ridurre il grave GAP che esiste rispetto agli stipendi dei colleghi in Europa.
350 euro lordi in più per il triennio 2022-2024, da aggiungere all’attuale stipendio: è questa la cifra proposta dalla politica locale, dopo le nostre campagne portate avanti in tutta l’Italia. Arrivano soldi che saranno erogati in busta paga agli operatori sanitari della più piccola regione italiana, la Valle d’Aosta».
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.
«Da una parte non possiamo che complimentarci con il Governatore di un territorio che ha dimostrato l’acume e la lungimiranza di comprendere che i nostri professionisti della salute non potevano attendere ulteriormente queste risorse sacrosante. Da mesi il nostro sindacato si batte per consentire ai colleghi infermieri di ottenere una indennità fissa di 400 euro mensili in busta paga.
Dall’altra, però, il nostro entusiasmo fa il paio con l’amarezza e la consapevolezza che questa iniziativa sarebbe dovuta partire da Roma, dal Governo centrale, da una politica fin qui troppo cieca e indifferente rispetto alle istanze degli operatori sanitari.
E noi dovremmo tacere rispetto al fatto che per chissà quanto tempo, gli altri, da Nord a Sud, rimarranno ancora a bocca asciutta? Dietro il buon senso dimostrato dagli amministratori della Valle d’Aosta e gli spiragli di luce emersi dalle risorse erogate agli infermieri locali, ahimè si nascondono le ombre dell’atteggiamento di un Governo che dovrebbe fornire risposte concrete in merito alla costruzione del percorso di valorizzazione di tutti gli operatori sanitari.
Al Sottosegretario Sileri, che tanta disponibilità aveva promesso durante il periodo clou dell’emergenza oggi chiediamo: per quanto tempo ancora gli altri Infermieri italiani dovranno rimanere a bocca asciutta?
Possibile che le singole regioni debbano muoversi in autonomia? Possibile che la nostra politica non comprenda che le risorse aggiuntive per gli infermieri rappresenterebbero la soluzione concreta per arginare l’emorragia di giovani colleghi attirati oggi da stipendi ben più dignitosi da parte di Paesi Europei a noi vicini?
La Valle d’Aosta lo ha compreso: le risorse stanziate hanno la finalità di fare in modo che i professionisti migliori continuino a offrire la loro competenza e professionalità in quel territorio.
Solo due giorni fa vi abbiamo raccontato che la Svizzera è pronta ad offrire fino a 3500 euro per un infermiere italiano neo assunto per mettere un freno alla sua crisi di personale.
Ci chiediamo per quanto tempo ancora dobbiamo vederci portar via i nostri giovani professionisti, svuotando così di forze nuove un sistema sanitario febbricitante come non mai, che ha bisogno come il pane di un coraggioso piano di assunzioni per una ripartenza degna di tal nome», chiosa De Palma.