Gli effetti prevedibili della campagna di marketing avviata affiancando le parola “legale” e “sativa” alla parola “cannabis” sta dimostrando a quali effetti si sarebbe ovviamente andati incontro: coloro che avrebbero potuto dedicarsi alla coltura di questo tipo di piante in modo onesto, contribuendo magari all’industria tessile, si sono ritrovati affiancati da concorrenti poco raccomandabili che, in nome del business, ha trovato questo come un escamotage per posizionare qua e la piante di marijuana che poi vengono commerciate per determinare sballo.
Di giorno in giorno in Sardegna avvengono ritrovamenti di piantagioni nelle quali lo stupefacente viene coltivato in grandi quantità mettendo in luce quello che probabilmente era l’intento iniziale dei promotori di questo tipo di coltivazione: rendere accettabile il consumo di cannabis; rendere legale il consumo di marijuana; rendere accettabile che nella nostra società si possa girare per strada sotto l’effetto della droga senza che nessuno si scandalizzi. Nel contempo, rendere nota l’incapacità di prevenire il consumo e arginare il mercato criminale legato allo spaccio di droga.
Ecco i volontari di Fondazione per un Mondo Libero dalla Droga in Sardegna stanno conducendo una vastissima campagna di prevenzione con ampissima distribuzione di materiale informativo su ogni singola droga. Dagli effetti a breve e lungo termine alle storie di ex consumatori, l’informazione è dettagliata e a misura di qualunque livello culturale. “L’arma più efficace contro la droga è l’istruzione” disse L. Ron Hubbard, e istruzione sia! I prossimi giorni, già a partire da lunedì 15, i volontari della fondazione saranno attivi dal nord al sud della Sardegna: Olbia, Nuoro, Decimomannu e Cagliari le sedi scelte per informare le persone. Indubbiamente il lavoro da fare è tanto, ma non c’è dubbio che l’ideale di una società libera dalla droga debba essere perseguito.