Il Comune di Samugheo per l’imminente novembre, mese in cui ricade la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, ha organizzato una serie di eventi di riflessione sui temi della violenza, dell’emancipazione femminile, della storia e della cultura della comunità: “TRAME DI DONNA, SAMUGHEO CONTRO LA VIOLENZA”. Il filo conduttore sarà proprio l’arte della tessitura che tanto ha dato agli abitanti di Samugheo.
Le donne samughesi attraverso il telaio, strumento delle loro attività quotidiane, hanno saputo inventare impresa, reddito, emancipazione, trascinando in questo anche la componente maschile della comunità. Nel corso degli appuntamenti organizzati le donne sono viste come tessitrici di trame, in contrapposizione alla violenza verbale e fisica che rappresenta invece una rottura, della serenità, dell’equilibrio mentale e fisico.
Centro principale degli eventi sarà il museo MURATS, dove il 5 novembre verrà aperta alle ore 16 la mostra “TRAME DI DONNA, SAMUGHEO E L’EMANCIPAZIONE FEMMINILE “. La mostra si snoderà per le sale del museo attraverso i manufatti, le fotografie, i telai, i documenti inediti, fino a giungere al Tappeto Corale, in cui le donne raccontano ciò che sono riuscite a fare nella loro vita grazie alla tessitura. Una narrazione sullo sviluppo dell’artigianato samughese, da lavoro casalingo a manifattura strutturata, capace di esportare nel mondo. La mostra andrà avanti fino al 30 novembre.
Il 12 novembre alle 17, sempre al MURATS, verrà presentato il libro di Ada Lai “La signora della seta”, dedicato a Francesca Sulis, una donna imprenditrice del Settecento sardo, che partendo dai telai e dalla seta ha determinato l’emancipazione di tante donne e della società sarda, attraverso il lavoro, l’istruzione, l’istruzione e l’accudimento dei figli mediante scuole da lei stessa istituite.
Il 25 novembre, ancora al MURATS alle 17, verrà proiettato il filmato “Ti amo da morirNe”, scritto, diretto e interpretato da Mena Vasellino, in cui una donna che subisce violenza dal marito, prima di morire scuote le coscienze degli spettatori muti e complici della violenza perché ipocritamente assenti “dove eravate voi?”. Un modo di interrogare la società sulle proprie responsabilità di fronte alle violenze.
Diverse iniziative sono state promosse anche da gruppi di cittadine e cittadini. Un’installazione urbana con scarpe rosse, colori e palloncini animerà la piazza Repubblica nella giornata del 25 novembre e sarà curata da un Gruppo Spontaneo, un’altra installazione sarà realizzata dal MURATS, mentre lungo i muri della residenza Su Foghile verranno esposte delle rose rosse cucite e intrecciate.
Le scarpe delle installazioni saranno di donne, di uomini e di bambini, a simboleggiare il fatto che la violenza abbia tante connotazioni e soprattutto a indicare la solidarietà e tra donne e uomini.
Un messaggio forte contro le violenze di qualsiasi genere e a chiunque rivolte che vuole arrivare da una comunità forte, di donne forti a tutte le donne e persone in difficoltà del mondo.