Le associazioni dei consumatori scendono in campo per salvare le emittenti televisive private che, a causa delle nuove regole sul digitale terrestre, potrebbero
scomparire nel 2022. L’allarme viene lanciato oggi da Consumerismo e Adiconsum Sardegna, che segnalano come le nuove disposizioni in tema di nuovo digitale
terrestre di seconda generazione avranno ripercussioni non solo sulle famiglie, costrette a cambiare televisore, ma anche sulle tv private, molte delle quali potrebbero chiudere già a partire dal 15 novembre di quest’anno riducendo
l’offerta a danno dei telespettatori.
Questo perché come noto, proprio da questa data, in molte regioni italiane, a partire dalla Sardegna, saranno spenti tutti i ripetitori TV che trasmettono sulle frequenze 694-790, quelle cioè utilizzate da decine e decine di TV locali, alle quali
lo Stato assegnerà altre frequenze.
Non ci sono però abbastanza frequenze per tutti, e per questo è in corso una selezione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico attraverso bandi regionali per l’assegnazione della cosiddetta “capacità trasmissiva” che vedranno la soccombenza delle emittenti più piccole ed economicamente più svantaggiate che non possono sopportare i costi più che decuplicati previsti per l’utilizzo delle reti – denunciano Consumerismo e Adiconsum Sardegna – con la conseguenza che numerose emittenti saranno costrette a chiudere i battenti con ripercussioni
enormi sul fronte dell’occupazione, considerato che le tv locali danno lavoro a circa 5.800 dipendenti in tutta Italia con un fatturato pari a circa 1,2 miliardi di euro all’anno.
Non solo. L’emorragia di canali televisivi privati ridurrà il pluralismo radiotelevisivo, con evidenti danni per i consumatori e per l’intera collettività.
Proprio per approfondire le conseguenze del passaggio al nuovo digitale terrestre Adiconsum Sardegna ha organizzato per il prossimo 12 Novembre 2021 un webinar che si terrà alle ore 18.00 sulla pagina Facebook dell’associazione
(https://www.facebook.com/AdiconsumSardegna), nel corso del quale si affronteranno tutti i temi connessi al passaggio al nuovo digitale terrestre e gli effetti di tale cambiamento sui consumatori e sugli operatori dell’informazione, i
costi dell’operazione e le conseguenze sociali derivanti dal restringimento del diritto all’informazione e al pluralismo radiotelevisivo. Al webinar parteciperanno:
• Eva SPINA (Dirigente Generale della DGTCSI-ISCTI del MISE)
• Gianfranco GIARDINA (Direttore di DDAY.it)
• Luigi GABRIELE (Presidente di Consumerismo)
• Maria Luisa TUZI (titolare della TATEL srl)
• Antonio DIOMEDE (Presidente delle Radiotelevisioni Europee Associate)
• Gianni LEDDA (Direttore di SuperTv)
scomparire nel 2022. L’allarme viene lanciato oggi da Consumerismo e Adiconsum Sardegna, che segnalano come le nuove disposizioni in tema di nuovo digitale
terrestre di seconda generazione avranno ripercussioni non solo sulle famiglie, costrette a cambiare televisore, ma anche sulle tv private, molte delle quali potrebbero chiudere già a partire dal 15 novembre di quest’anno riducendo
l’offerta a danno dei telespettatori.
Questo perché come noto, proprio da questa data, in molte regioni italiane, a partire dalla Sardegna, saranno spenti tutti i ripetitori TV che trasmettono sulle frequenze 694-790, quelle cioè utilizzate da decine e decine di TV locali, alle quali
lo Stato assegnerà altre frequenze.
Non ci sono però abbastanza frequenze per tutti, e per questo è in corso una selezione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico attraverso bandi regionali per l’assegnazione della cosiddetta “capacità trasmissiva” che vedranno la soccombenza delle emittenti più piccole ed economicamente più svantaggiate che non possono sopportare i costi più che decuplicati previsti per l’utilizzo delle reti – denunciano Consumerismo e Adiconsum Sardegna – con la conseguenza che numerose emittenti saranno costrette a chiudere i battenti con ripercussioni
enormi sul fronte dell’occupazione, considerato che le tv locali danno lavoro a circa 5.800 dipendenti in tutta Italia con un fatturato pari a circa 1,2 miliardi di euro all’anno.
Non solo. L’emorragia di canali televisivi privati ridurrà il pluralismo radiotelevisivo, con evidenti danni per i consumatori e per l’intera collettività.
Proprio per approfondire le conseguenze del passaggio al nuovo digitale terrestre Adiconsum Sardegna ha organizzato per il prossimo 12 Novembre 2021 un webinar che si terrà alle ore 18.00 sulla pagina Facebook dell’associazione
(https://www.facebook.com/AdiconsumSardegna), nel corso del quale si affronteranno tutti i temi connessi al passaggio al nuovo digitale terrestre e gli effetti di tale cambiamento sui consumatori e sugli operatori dell’informazione, i
costi dell’operazione e le conseguenze sociali derivanti dal restringimento del diritto all’informazione e al pluralismo radiotelevisivo. Al webinar parteciperanno:
• Eva SPINA (Dirigente Generale della DGTCSI-ISCTI del MISE)
• Gianfranco GIARDINA (Direttore di DDAY.it)
• Luigi GABRIELE (Presidente di Consumerismo)
• Maria Luisa TUZI (titolare della TATEL srl)
• Antonio DIOMEDE (Presidente delle Radiotelevisioni Europee Associate)
• Gianni LEDDA (Direttore di SuperTv)