Una classe politica inconcludente ed inadeguata – ha argomentato il sindacalista – ci ha proiettati agli ultimi posti nelle classifiche della qualità della vita e queste hanno purtroppo distolto l’attenzione dalle tante qualità, dalle eccellenze e delle potenzialità del nostro territorio.
Caserta è capitale di cultura ed agroalimentare ed aspetta che giungano a conclusione i valori risorgimentali che abbiamo celebrato negli scorsi giorni: soltanto la piena occupazione coniugata al femminile colmerà il gap reddituale tra nord e sud. Parlare di tempi della città non vuol dire soltanto aprire una discussione sugli asili nido, che nell’accezione casertana diventano micro asili; vuol dire organizzare i servizi in modo che le famiglie possano fruirne.
Infrastrutture, qualità dei manufatti, diritti dei lavoratori devono rappresentare il portale che consentirà alle persone e non alle economie di venir fuori dalle difficoltà. Abbiamo il dovere di far sviluppare l’Interporto Sud Europa che deve rappresentare la porta di accesso al meridione.
In campo Agroalimentare – ha proseguito Palumbo – registriamo la presenza sul territorio delle più grandi multinazionali del settore, ciò vuol dire che siamo attrattivi, ma non basta.
Il primo nemico dell’agroalimentare è l’Italian sounding – che il dirigente della Ugl trasforma in Campanian sounding per far comprendere agli astanti che l’argomento non è avulso dal territorio.
E’ tempo che i produttori trovino il modo di consorziarsi, bisogna assicurare grandi produzioni per vendere all’estero ad alla Grande Distribuzione, se ognuno pianta la propria bandierina come si fa giocando a Risiko, sarà difficile vedere benefici ed il “Parmesan” regnerà indisturbato. Se ci mettiamo seriamente al lavoro- ha concluso Palumbo – scommetto che Caserta sarà prima e non più ultima nelle classifiche italiane.