Gli allievi della Scuola di Arti Sceniche del Cada Die Teatro ritrovano il pubblico dal vivo. Succederà domani, venerdì 26 novembre, con l’esito scenico del laboratorio teatrale “Il mestiere dell’attore”, quando i partecipanti aspiranti attori, guidati dal regista Alessandro Lay, metteranno in scena al Teatro del Segno di Cagliari (via Quintino Sella), alle 21, Un Amleto di troppo, con testi da Shakespeare, Muller, Testori, Laforgue.
Sul palco Ambra Angelini, Giada Angioni, Giovanni Corda, Livio Duce, Paolo Fenocchio, Doriano Ferrari, William Lenti, Rita Martinelli, Manuela Meloni, Patrizia Mura, Milena Olla, Barbara Piras, Pierandrea Raccis, Daniela Scotto (luci di Giovanni Schirru, suono di Matteo Sanna, consulenza costumi di Francesca Pani, scene e allestimento di William Lenti e Giovanni Schirru, contributi ai testi e alla drammaturgia di Manuela Meloni, Patrizia Mura, Barbara Piras, Giuseppe Piselli, Daniela Scotto).
Scrive Alessandro Lay: “Amleto è ancora vivo. Vaga per il mondo con la sua domanda ossessiva, da 500 anni circa non fa che interrogarsi se sia meglio vivere o morire e intanto non si decide.
Nel frattempo il castello di Elsinore è oramai un Centro di Salute Mentale, Amleto è in terapia da chissà quanto ma non sembra che la cosa giovi né a lui né alla sua povera madre Gertrude che non sa più che fare: il figlio è schizofrenico, in preda a doppia, tripla, quadrupla personalità, continua a fissarsi sui suoi drammi, dolori e sofferenze per ‘sto padre (parla pure con il suo fantasma) assassinato e intanto lui uccide tutto quello che gli sta intorno per distrazione, menefreghismo, disinteresse a tutto ciò che non sia lui stesso.
Misogino. Dispotico. Antipatico. Assai.
E però poi c’è quella famosa domanda, a cui ancora nessuno è riuscito a rispondere dopo 500 anni circa, quella famosissima domanda che non faremo, tanto la conoscono tutti, quella famosissima domanda che si pianta come un chiodo nel cervello e non ne esce più”.