Incontinenza, AIUG, FAIS e Senior Italia FederAnziani: necessari riabilitazione post-parto, classificazione dei Centri e revisione DRG. Queste le richieste delle tre organizzazioni in un documento elaborato nel 30° Congresso Annuale dell’Associazione Italiana di Uroginecologia e del Pavimento Pelvico.
Roma, 2 novembre 2021 – Assistenza uroginecologica a partire dal periodo successivo alla gravidanza con riabilitazione gratuita post-parto, in modo da prevenire l’incontinenza nell’età matura, classificazione dei Centri per l’incontinenza urinaria e fecale in diversi livelli, coinvolgendo e correlando il Territorio, i Centri Ospedalieri ed i Centri di Ultraspecializzazione e infine revisione dei DRG di pertinenza uroginecologica. Queste le proposte avanzate dall’Associazione Italiana di Uroginecologia e del Pavimento Pelvico (AIUG), da F.A.I.S.- Federazione Associazioni Incontinenti e Stomizzati – ONLUS e da Senior Italia FederAnziani in un documento condiviso elaborato in occasione del 30° Congresso Annuale dell’Associazione Italiana di Uroginecologia e del Pavimento Pelvico (AIUG).
In tale occasione si è svolta una tavola rotonda che ha coinvolto medici e pazienti, sulle criticità relative all’uroginecologia, in termini di organizzazione sanitaria. A tale evento hanno partecipato il Presidente di Senior Italia FederAnziani dott. Roberto Messina, Il Presidente di Federazione Associazioni Incontinenti e Stomizzati (FAIS) dott. Pier Raffaele Spena, Il Presidente AIUG Prof. Stefano Salvatore, il Vice- Presidente AIUG Prof. Marzio Angelo Zullo ed il Segretario Scientifico AIUG Prof. Mauro Cervigni.
«La domanda per le disfunzioni pelviche femminili (incontinenza urinaria ed anale, prolasso genitale, infezioni urinarie etc) aumenterà sempre più nei prossimi anni, con l’invecchiamento della popolazione. In un primo livello di prevenzione ed assistenza uroginecologica la rieducazione del pavimento pelvico dovrebbe rientrare nelle prestazioni offerte alla paziente dopo gravidanza e parto come accade ormai nella normalità in quasi tutti i Paesi del Nord Europa. Ad esempio in Francia a tutte le donne con fattori di rischio presenti durante e dopo il parto viene data l’opportunità di eseguire 8-10 sedute di riabilitazione del pavimento pelvico senza alcun costo a carico dell’utente. Occorre una valorizzazione preventiva e di trattamento della rieducazione del pavimento pelvico al fine di poter ridurre in modo drastico la presenza di disfunzioni del pavimento pelvico in età più avanzata nella donna» ha dichiarato il Presidente AIUG Prof. Stefano Salvatore.
«Nel nostro Paese non esiste, tranne che in pochissime regioni, una classificazione dei Centri per l’incontinenza urinaria e fecale in diversi livelli, coinvolgendo e correlando il Territorio, i Centri Ospedalieri ed i Centri di Ultraspecializzazione. Questa situazione risulta ancora più paradossale, se consideriamo che la pubblicazione di un documento della Conferenza Stato Regioni sull’incontinenza urinaria e fecale è avvenuta ormai nel gennaio 2018, frutto di una sintesi tra esponenti di AIUG, di Senior Italia FederAnziani, di Fondazione Italiana Continenza e di altri attori del settore al Ministero della Salute. Tale documento descrive nel dettaglio le caratteristiche richieste per definire i 3 livelli dei Centri per l’Incontinenza, ma non ha ancora ad oggi trovato completa applicazione in quasi tutta l’Italia, rendendo spesso difficile l’identificazione di un centro dove poter curare le donne con disfunzioni del pavimento pelvico. Questa mancanza rischia spesso di portare ad inadeguatezza e inappropriatezza dei trattamenti medico-chirurgici» ha dichiarato il Vice- Presidente AIUG Prof. Marzio Angelo Zullo.
«Dal punto di vista del paziente questa situazione di incertezza produce effetti negativi sulla gestione della condizione, basti pensare, per esempio, al fenomeno del cosiddetto “turismo sanitario” che porta ogni anno migliaia di persone ad essere curate fuori dai confini regionali, con tutte le spese a proprio carico che ciò comporta. Riteniamo di primaria importanza la definizione a livello regionale dei Centri dell’Incontinenza al fine di migliorare la qualità di cura con conseguente riduzione delle spese ed una migliore razionalizzazione delle risorse» ha dichiarato il Presidente di Federazione Associazioni Incontinenti e Stomizzati (FAIS) dott. Pier Raffaele Spena.
Un terzo problema discusso durante l’evento e non trascurabile è quello relativo al “Diagnosis Related Groups” (DRG) di pertinenza uroginecologica.
«Le criticità riguardano la non attualità per molte procedure, l’inesistenza di classificazioni di complessità (prima chirurgia o recidive, prolasso moderato o severi…). L’entità del rimborso è inoltre poco premiante e questo determina un peso “specifico” poco importante per l’uroginecologia che, a livello di programmazione e priorità ospedaliera, spesso “paga dazio” rispetto ad altre discipline più “remunerative”. Una revisione dei DRG sarebbe quindi altamente auspicabile» ha dichiarato il Segretario Scientifico AIUG Prof. Mauro Cervigni.
«Questo documento comune è fondamentale per ribadire l’importanza dell’Alleanza tra il Mondo dei Tecnici (Società Scientifiche), delle Associazioni Pazienti ed Istituzioni al fine di migliorare insieme l’esistenza delle pazienti che devono affrontare con continue umiliazioni la loro quotidianità» ha concluso Roberto Messina, Presidente Nazionale di Senior Italia FederAnziani.